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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondano di Montepulciano <229
   Uomini illustri, — Sullo scorcio rlol secolo XIV vi ebbe i natali il Beato Alberto da Sarteano, caldo seguace e compagno di S. Bernardino da Siena. Anche il nipote di Pio II che occupò, nel settembre 1500. per pochi giorni la cattedra di S. Pietro col nome di Pio 111, può dirsi di Sarteano per essere nato da padre sarteanese, della famiglia Todeschini, stabilita in seguito in Siena col casato materno Piccolomini di Aragona.
   Coli, elett. Montepulciano — Dioc. Chiusi — P2 e T. locali, Str. ferr. a Chiusi.
   Mandamento di PIENZA (comprende 3 Comuni, popol. 9184 ab.). — Territorio in collina, lambito dall'Orchi, attraversato dal torrente Tresa che vi ha le scaturigini, ricco di fossili, campi salivi, ulivi, viti e pascoli artificiali per l'allevamento di un numeroso bestiame grosso e minuto, da cui si ricava il cacio di creta molto rinomato in Toscana.
   Fìenza (3255 ab.). — Sorge a 491 metri d'altezza, al sommo d'un poggio dirupato a sud, in forma ovale, già cinta di mura ora quasi affatto distrutte e con tre porte: Mar elio, del Ciglio e al Santo, Pienza è città recente, edificata nel 1459, poco dopo l'esaltazione alla Santa Sede del celebre Enea Silvio Piccolomini (Pio II), il quale volle che d luogo in cui nacque e fu battezzato (1405) avesse una cattedrale e che i pochi e poveri abituri di Corsigli ano cedessero il luogo a fabbricati e palazzi formanti una città che chiamò dal suo nome Pienza. Dall'architetto Bernardo (Gamberetti, fiorentino da Settignano, erroneamente confuso col fratello lìosseUìno) ei fece costruire intorno alla piazza principale il Duomo, il Battisterio e tre palazzi: d principale Piecolomini, quello pel vescovo e quello pel magistrato. Altri palazzi furono poi fatti innalzare da vani cardinali.
   La trasformazione dell'umile Corsinianum, o Corsignano, in città di Pienza incominciò col restauro dell'antico castello: dall'atto di consenso della Repubblica senese e dalle lettere di Pio II rilevasi cli'ei non voleva far costruire dapprima che un tempio ed un palazzo di famiglia; ma ì cardinali, come dicemmo, fabbricarono anch'essi e quando l'architetto fu accusato d'avere speso 50,000 fiorini d'oro invece (lei 10,000 prestabiliti, Pio II gli perdonò non solo per la splendida riuscita, ma gli fece aggiungere altri edilizi. Così Pienza è tutta una splendida fantasia del pili puro Rinascimento, ma resta una città morta come lo fu subito dopo la morte di chi l'aveva creata.
   11 Duomo, che Pio li arricchì di quadri, manoscritti, miniature, paramenti, ecc., centro dei suddetti edilizi in piazza (lei Duomo, è un ampio e grandioso fabbricato diviso in due chiese costruite in modo che una sovrasta all'altra. L'inferiore ha quattro altari di buon disegno e il battistero, in marino bianco, è di forma assai gradevole. La chiesa superiore è costruita con maggiore intelligenza di disegno e di proporzioni. La facciata, in cui schiudonsi tre porte, è ornata da sette colonne con nicchie semicircolari per statue ed incrostata di travertino bianco, di cui è composta anche la gradinata su cui sorge il tempio. L'interno è a tre navate con vòlte formate da archi semicircolari sopra otto colonne, le quali 11011 sono no dello stesso modello, nò della stessa altezza. Scrive Giovanni Gobellino che l'architetto, dopo innalzate quattro di queste colonne ed adattati i capitelli, si avvide che le vòlte sarebbero riuscite troppo basse, e per ovviare a siffatto sconcio, ai capitelli sovrappose pilastrini quadrati, perchè agguagliassero così l'altezza che reputò opportuna di dare alle altre quattro.
   Diamo ora una rapida scorsa ai capi d'arte che adornano codesto Duomo, pel quale Pio II scagliò la scomunica contro chiunque si fosse attentato alterarne l'architettura e la costruzione. Nella crociera a destra, Matteo di Giovanni di Bartolo da Siena (il migliore artista senese di quel tempo) ha una tavola con fondo d'oro della Madonna in trono coi Ss. Matteo, Caterina, Bartolomeo e Luca, sopravi la Flagellazione, nella predella Ecce Homo, ecc. (1480). A sinistra del coro, VAssunta c,011 San Fio, San Calisto, Santa Caterina, del Vecchietta da Siena. Nella crociera a sinistra: Madonna con Santa Maria Maddalena, 1 due Giacomo e Sant'Anna, sopravi mezza figura di Cristo con Angeli, di Sano di Pietro.