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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza. — Italia Centrale
   Le miniature dei libri corali del Duomo, del pittore Pellegrino di Mariano T'ostini da Siena, sono dello stesso tempo del pari che le belle tarsie gotiche dei sedili del coro. Anche la cripta e la sagrestia hanno alcuni buoni dipinti. Nel Tesoro degli arredi sacri è una collezione interessante di paramenti, reliqnari, o crocefissi, pastorali, paci, nutre, fra cui quella di Pio II, ecc.
   A sinistra del Duomo è il semplice palazzo del Vescovado, di serio e grande stile, e a destra d palazzo Pijjflomini, con grandiosa facciata, di stile rustico fiorentino a pilastri. L'esterno è compiuto iu tutti i quattro lati verso piazzi del Duomo: (lascimi) dei tre piani è spartito da nove pilastri poco sporgenti, fra i quali veggonsi, nel primo e secondo piano, finestre ad arco riccamente ornate. Presso l'ingresso, a destra, bella fontana con due colonne corinzie, architrave, fregio e cornicione. La parte posteriore del palazzo è ornata di superbe lóggie a colonne, con bella veduta della valle e delle montagne; il cortile, quadrato, è fiancheggiato da un porticato con dodici colonne. l'irinipetto alla facciata del Duomo campeggia d maestoso palazzo Pubblico con alte e belle finestre in mattoni, cortile con dodici eleganti colonne corinzie,atrio con colonne joiiiche, anch'esso sii disegno del suddetto Demanio ( 1UHH.
   Insomma, la creazione artistica, pontificia e sovrana di Fio li si può ancora animi-rare in tutto il suo maestoso complesso. Disgraziatamente il Duomo bn un vìzio d'origine: lo fondamenta del euro posano in labile terreno quantunque si fosse andati :i cercare il sodo fino a (Vii braccia sotterra: sono conglomerati di macigno separati da larghi crepacci, in cui lo acque hanno buon giuoco. (ìli originari lavori di riparo non giovarono: già nel ICdì il duca Scipione Piccoloniini constati) che erano puf troppo ragionevoli le apprensioni confessate da Pio 11 nei suoi Commi attiri e i lio non si poteva rimediare in modo stabile: senza dar volta, lentamente, l'abside e il presbiterio vanno calando insieme ai massi sui (piali posano: ciò non si può impedire di forze umane, e si può solo assicurare d rimanente della chiesa da imminenti pericoli e danni.
   Una buona strada rotabile conduce in un'ora e un quarto dalla citta al convento di Sant'Urna ili ( reta, nel cui refettorio anuuiraiisi i famosi freschi del Sodoma (lòdiì), dirimpetto all'ingresso, rappresentanti la Ntfciufìc di Cesi) con cinque /unii c due pesci. Sopra la pori i: l'unito intarmi ni Cristo mini; a sinistra: ini Sunto rrscoro con sei Dumi incitili, in una sala bramantesca; a destra: SanC Anna in trono, Moria col l'iitt<> e due litiieddthii ; fregio con testi' di santi.
   Pienza ha ini Conservatorio di San Carlo, con annua rendita netta d'oltre 10.000 lire. Il territorio produce cereali, vini, olio, bestiame e formaggi.
   Acque min, rati. \lla distanza d'un chilometro circa da Pien/a. a sud. scaturisce iin'acipia minerale detta Acqua Puzzola, perchè fetida e torbida, ma chiarificata con la librazione, la quale, se eompiesi all'aria aperta, le toglie a urlio il cattivo odore. Di quest'acqua, che si raeeoglio in nn cratere, molti ferissero incominciando da un Simone Tondi sin dal 1 131, e venendo gin siilo al dottor Malacrida di Pienza. il quale la raccomanda contro le erpeti, gli edemi delle estremità, le piaghe inveterate, ecc. Ora servo a curare le malattie cutanee del bestiame.
   Cenni storici. — Ad istanza del suo fondatore Pio 11 hi Repubblica di Siena concesse alla nuova città, succeduta all'antico villaggio Corsignauo dei Piccoloniini. immunità e privilegi rinnovati. Nel Lj()2 ebbe a soffrir gravi dauui dalle masnade di Cesare Borgia, che recavasi a Siena in apparenza per aiutare d Potinoci, ma in realtà per sottentrare nel suo posto e tiranneggiare la città e i Senesi.
   Nuovi danni cagionarono nel 1530 a Pienza le truppe di Carlo V, reduci dal famoso assedio e dalla presa di Firenze, e maggiori ancora dovè soffrirne nell'ultimo assedio di Siena e di Montalcino por le tante volte che, dal marzo l.V»H al 1 .V>S fu investita, presa ed abbandonata, come narra 1' Vdriaiii nel libro xiv della Storia dei sitai temili. Coli, elett. Montepulciano Dioc. Chiusi — P* e T. locali, Str. ferr. a Torrenìeri (fraz. di .Montalcino).