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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I prodotti di Abbadia San Salvatore consistono in vino, olio, castagne, pascoli, bestiame e legname : minerali, come cinabro, manganese, terre bolari, ecc. Nel territorio sgorgano le seguenti acque minerali, che furono tutte analizzate dal Giulj:
   1. Acqua Passante. E acidnlo-ferruginosa ; nell'emergere dalla terra è accompagnata da uno sviluppo copiosissimo di gas ed ha una temperatura di gradi 9 circa.
   2. Acqua delle. Lame del Carli. Anch'essa acidnlo-ferruginosa, di proprietà della famiglia Carli. Ila la temperatura di gradi 9 circa come la precedente e lascia, ove scorre, incrostazioni ferruginose di color giallo.
   3. Acqua Puzzola o Forte. Così detta perchè esala mi odoro fortissimo di uova fradicie. Appartiene alla classe delle solforose e come è fredda, volendo adoperarla per bagno nella cura delle malattie sordide della polle, occorre scaldarla.
   Cenni storici. — Dopo la vittoria strepitosa di Montaperti, nel 12G0, cadde in potere dei Senesi, dal cui dominio monaci ed abitanti si sottrassero in seguito col-l'aiuto degli Orvietani, i quali lasciarono più tardi il governo del paese ai conti Àldobrandeschi di Santa Fiora, che, nel 131-7, lo venderono per 4-00 lìorini alla Repubblica di Siena. Questa la tenne sino alla capitolazione di Montalcino (155$), quando quasi tutto lo Stato senese passò sotto la signoria di Cosimo I, di cui l'Abbadia segni le sorti.
   Fuori una delle porte, nell'ampio viale del Castagneto, una lapide attesta che, nell'estate del 1 be', vi si ricoverò l'io II (Filmi Silvio Piccolomini) fuggendo le febbri pestilenziali di Orvieto e dando udienza sotto un gigantesco castagno.
   Abbadia fu per lunghi anni il punto centrale della cultura del monte Annata e l'Ughelli vi scrisse la sua Italia Sacra.
   Coli, cieli. Montepulciano — Dioc. Chiusi — P2 locale, T. a Pian Caslagtiajo, Str. ferr. a Torrenieri (Praz, «li Montalcino).
   Pian Castagnaio (3715 ab.). — Sorge a 772 metri d'altezza, con mura e parrocchiale dell'Assunta, sull'orlo orientale di un pianoro del monte Annata, sul coiiline delle roccie trachith he, sovrastanti in grandissime rupi e massi enormi: prese il nome di Pimi Ca    L'antico diruto castrilo sta sull'orlo del pianoro e il paese moderno scende dall'orlo verso la valle della Paglia, ove dirigesi la strada intorno alla maggior parte del pianoro medesimo. (    Castagneti, pascoli, bestiame, granaglie, polla d'acqua bicarbouata, bosco immenso di abeti detto il Pi'jdh-to. Ma noli è da questo bosco clic gli abitanti traggono il legname più acconcio ai loro agresti lavori di pale, madie, bigoncio, barili di cui fanno smercio nei paesi limitroli e anche lontani; sì dai faggi della porzione più eccelsa della montagna la cui foresta riveste quella gran cupola tracliitica. Un'altra antica industria degli abitanti di Pian Castaguajo era quella dei manichi di lancio, alabarde e picche, che vi si fabbricavano iu copiti «piando erano iu uso codeste armi.
   Cenni storici. — Le memorie pili antiche di questo paese risalgono allVJO. Une buoni secoli dopo vi compariscono i conti Aldobraiuleselii. Nei secoli Xll e XIII appartenne ai monaci dell'Abbadia San Salvatore ed ai Visconti di Campigli» sottoposti, per la giurisdizione politica, al Connine di Orvieto. Nel 13GU gli abitanti si posero sotto la tutela del Connine di Siena, rimanendo amministrati dai conti Àldobrandeschi di Soana, contro i quali allacciarono pretensioni i Monaldesclii di Orvieto; in seguito i primi furono surrogati dal conte Uertoldo Orsini di Pitigliano. Nel 1-11G Pian Castaguajo ottenne capitolazioni onorevoli da Siena, che v'inviò amministratore mi suo giusdicente. Finalmente il granduca Ferdinando 1 lo costituì, nel 1G01, infeudo assegnandolo,