Mandamenti e Comuni dei Circondano di Montepulciano
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e il predetto prof. Giulj fu il primo che l'analizzò chimicamente. Fu denominata della Pietra da un podere sovrastante quasi a sommo il poggio poverissimo di terra vegetale e con estesi strati di calcarea bigia compatta, scoperti affatto o semicoperti dalla terra. Sgorga a destra dell'alveo del così detto Fosso dell'Inferno e fu allacciata e circondata da una piccola fabbrica chiusa a chiave. Ancora nel 1865 aveva manco di ogni comodo o riparo. L'acqua si raccoglie in una piccola vasca con fondo naturale formato (li pietre calcaree da cui scaturisce.
L'acqua di Sin alu ri Bt ha un sapore acidulo molto pronunciato e stiptico, è trasparente, con una temperatura di lo gradi e tramanda l'odore delle acque minerali aci-dulate dal gas acido carbonico. È purgativa, opera anche sulle vie urinarie ed è rimedio lodatissimo contro la renella. L'esperienza la dimostrò utile anche nelle dispepsie, nelle ostruzioni del fegato e sopra tutto in quelle della milza, nelle coliche croniche, nelle gonorree, nelle diarree e dissenterie, nelle leucorree, ecc. Si prende in bevanda alla dose in prima di 4 bicchieri al giorno che crescono in seguito tino a 12.
Cenni storici. — Quantunque non abbianvi memorie antiche di questa nobile terra, tuttavia che vi fosse sin dai tempi romani una popolazione ragguardevole è attestato dal vocabolo ad Mensulas, quasi al Poggiolo, nome che conserva tuttora, come abbinili visto, l'antica parrocchiale di San Pietro, situata appunto sull'estrema falda (ad Mensulas) della montagna di Sinalunga. il nome però di Asinalunga non incomincia a comparire che nel 1197. Fin dal 1337 fu dichiarata capoluogo di vicariato; e con legge del 5 dicembre 1845 le Comunità di Sinalunga e di Torrita furono staccate dal compartimento di Arezzo ed aggregate, il 1° gennaio 1846, a quello di Siena. Nel 1867 il Governo italiano fece arrestare a Sinalunga il generale Garibaldi, che tentava appressarsi con pochi seguaci al conline pontificio.
Coli, elett. Montalcino — Dioc. Chiusi ed Arezzo — P3, T. e Str. ferr.
Tornita (4753 ab.). — Siede, in colle, a 325 metri d'altezza, con alle spalle Monte-follonico e con mura in mattoni, contornate da sette torri (donde il nome di Torrita), due delle quali furono demolite. Oltre le tre porte, una a est, l'altra a ovest e la terza a sud, fu aperta, nel 1836, una quarta porta verso libeccio, in direzione della strada principale che entra in Torrita dalla parte di Montepulciano, con d'innanzi un piazzale per le fiere. Dove si eccettuino le vie anguste, 11011 serba più l'impronta della sua fondazione. Gli uffizi municipali accolgonsi 111 un bel palazzo e la sala del Consiglio va ornata di varii dipinti pregiati e dei ritratti di Agnesina Pecorai poetessa, di Ghino di Tacco, di Fra Jacopo da Torrita, di Pietro Sereri capitano del popolo sotto la Repubblica di Siena, di Annibale Micheli professore di giurisprudenza nell'Università senese e di Baldassarre Peruzzi restauratore delle mura castellane. Questo palazzo fu edificato dal 1866 al 1868.
La collegiata dei Ss. Costanzo e Martino fu rifabbricata nel secolo XVIII e vi si vede lo stemma marmoreo della famiglia Pecorai, scolpito nel 1444, alla qual famiglia vuoisi appartenesse Ghino di Tacco. L'antica pieve di San Costanzo 0 Torrita, ora Oratorio della Madonna dell'Ulivo, cui va annesso il cimitero, sorgeva fuori del paese 111 1111 luogo detto Pieve Vecchia.
In Torrita è anche 1111 teatrino tutto a stucchi, edificato dal 1866 al 1870 ed appartenente ad un'Accademia, fondata per rescritto sovrano nel secolo XVII e detta degli Oscuri, col motto Ab umbra lumen. Annovera pure una Società filarmonica di mutuo soccorso e Scuole maschili e femminili Iprodotti sono: cereali, olio, vino,frutta,pascoli e bestiame. Fiere e mercati.
Cenni storici. — Ignota ma molto antica è l'origine di Torrita; la sua più antica pieve, di San Costanzo è rammentata sin dal secolo XI. Nella pace conchiusa tra Fiorentini e Senesi, il 2 ottobre 1208, questi ultimi obbligaronsi a far pace anche coi