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l'arte Terza. — Italia Centrale
popoli di Tori-ita, di Montefollonico e di altri paesi del contado senese clie avevano parteggiato con Firenze.
Il castello di Torrita in un con altre castella di quei contorni, fra cui Ciliano, fu dato in feudo dall'imperatore Ottone IV. con suo diploma del 27 agosto 1210, al conte Walfrido Spadacorta, e divenne d'allora in poi il baluardo e il posto avanzato in vai di Chiana dei Senesi nelle frequenti guerre con quei di Montepulciano. Infatti il Comune di Siena ordinava, nel 1201, che fosse fortificata Torrita, il che non impedì che la fosse presa, coll'aiuto dei fuorusciti guelfi, dai 'Polonici ribelli senesi. 11 perchè i reggitori di Siena inviarono, nel 1322, truppe comandate dal loro podestà conte Ruggieri di Dovadola, all'assedio di Torrita, che in capo a qualche mese cadde in potere degli assediami ; questi ne atterrarono le mura, rialzate in seguito da un maestro Saracino da Como e da altri. Con motu proprio granducale del ò dicembre 13-15 il Comune di Torrita, in un con quello di Siualunga, fu staccato dal compartimento di Arezzo por far parte, dal 1° gennaio 1SR>, di quello di Siena.
Uomini illustri. — Oltre i già rammentati Agnesina Pecorai poetessa, il Sereri ea]iitano del popolo e il Micheli profossore, si volle che avesse i natali in Torrita fra Giacomo il mosaicista che nel 122) fece i mosaici che tuttora si ammirano sulla cornice della basilica di San Giovanili in Firenze: di lui scrisse l'abate l>e Angeli* nelle Notizie ili /'Vii (iiucomo da Torrita. Non meli noto nell'istoria brigantesca e letteraria è il già citato Chino di Tacco, che alcuni vogliono della famiglia Mon.ildesehi ed altri della l'ecoraja, reso immortale dal Hoceaccio in una delle sue Cento Narrile.
Treqnanda (257-5 ah.ì. — Cince a -1C2 nielli di altezza, in poggio, la cui sommità divide le acque della vai di Chiana da quelle che si versano nell'Asso e. per mezzo di questo fitiinicollo. nell'i hria. Aveva tre porte ed a guardia di quella a est stava il fortilizio con una rocca, ridotto poi a fattoria, dei Pannilini ora Carraresi. Nella piazza Garibaldi è l'oratorio della Concezione e. più oltre, la parrocchiale di Sant'Andrea, la (piale fu dei frati Umiliali, mentre l'antica pieve di San Pietro stava nell'aperta campagna. Nella parte soprastante dei pogyi dominano i boschi cedui di leccio, querce e eerro e nelle colline più basse vigne, uliveti e frutteti in mezzo a campi di granaglie.
Ci uni storici. Come l'etimologia del nome è ignota l'origine di Treqnanda: solo si conosce qualche cosa della sua storia dopo la metà del secolo Nili, quantunque esso sia da credere uno dei paesi posseduti, avanti il mille, dai conti della Herardengn. La Repubblica di Siena tenti» più volte d'insignorirsene. Con la legge granducale del 5 dicembre 1855 la Comunità di 'Treqnanda, insieme a quella di 'Ponila e di Sinaliiugn, fu staccata dal compartimento di Arezzo ed aggregata a quello di Siena.
Uomini illustri. - Treqnanda annovera fra i suoi personaggi preclari la Peata Poniuzella dei conti Piccolomini Cacciaeonti e il costei figlio Gnidi'», della quale beata è una bellissima urna, dipinta nella maniera dell'Albani, o mi altare nella chiesa parrocchiale di Sant'Andrea.
Coli, cieli. Monlalcino — Dioc, Chiusi — P3, T. e Str. ferr.
Coli, elett. Monlalcino — Dioc. Chiusi — 1>: locale, T. e Str. ferr. a Sinaluuga.