Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello
Pagina (17/423) Pagina
Pagina (17/423)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Provincia «li Avellino
11
A mezzodì la provincia Ita per contine il gruppo del monto Tenninio (17SG ni.), il quale col monte Accellica (1657 111.) e il monte Calvello (15S0 in.), ecc., forma un massiccio intricato, ricco di acque e boscoso, da cui spiccasi la ramificazione clie costituisce l'ossatura della penìsola di Sorrento.
Alla provincia appartiene intieramente il gruppo isolato di Montevergine (1480 Iti.), celebre pel suo santuario, di cui tratteremo distesamente a suo luogo. È vestito di boschi di nocciuoli o avellani, donde derivò il nome di Avella e Acellino.
Fiumi. — Come già abbiam detto, la provincia di Avellino è divisa dai monti in duo pioventi : quello del Tirreno e quello dell'Adriatico. Corrono al Tirreno i seguenti fiumi :
1. Il Sabato, della lunghezza complessiva di circa 50 chilometri, di cui 27 nella provincia di Avellino, nasce nelle montagne di Se ri no, dal gruppo del suddetto monte Accellica, corre da sud a nord, passa ad Atripalda, lambisce Avellino, bagna Altavilla Irpina, Praia e Tufo, e si scarica nel fiume Calore poco lungi a ovest da Benevento. È celebre la tradizione popolare che lungo le sponde del Sabato e in vicinanza di Beno-vento, si radunassero sotto un gran noce (il Noce di Benevento) le streghe a conciliabolo il sabato d'ogni settimana.
2. Il Calore scaturisce nel colle Finestra, sotto li predetto monte Accellica, iu gran vicinanza alle scaturiggini del Sabato, ma sul versante opposto; corre per lungo tratto da sud a nord, Quindi piega a nord-ovest, passa a ovest di Pateniopoli e di Mirabella; riceve sulla destra l'Olita, che sorge a sud di Ariano e corre por tutto quasi il suo corso parallelo al Calore, in cui si getta nell'ultimo tratto mentre piega a ovest. La medesima direzione occidentale piglia il Calore, il quale, poco dopo la confluenza dell'Ufita, accoglie a destra il Tamaro, che sgorga da monte Verde, collina poco lungi da Campobasso, viene da nord a sud. seguito dalla strada che mette da Campobasso a Benevento e si getta nel Calore a l'onte Valentino. Da qui il Calore va alla città di Benevento, sotto la quale riceve, come abbiamo detto, il Sabato, e prosegue ancora un po'verso ovest per volger quindi a nord, girando intorno a monto 'laburno ; ma ripiega poi di bel nuovo a ovest per '[scaricarsi con un grande volume d'acqua nel Volturno, là dove si addentra nella gola di Cajazzo. La lunghezza del suo corso può valutarsi a circa 115 chilometri.
Scendono all'Adriatico i seguenti altri fiumi :
1. L'Ofanto, l'antico Aufidus, che scaturisce a 700 metri circa d'altezza dal Piano dell'Angelo presso Torella dei Lombardi, ha un bacino di 2590 chilometri quadrati e scaricasi, dopo un corso di 166 chilometri e dopo di aver bagnate lo Provincie di Avellino, Potenza, Foggia e Bari, nell'Adriatico, presso le saline di Barletta. L'Ofanto è uno dei fiumi più ragguardevoli dell'Italia meridionale. Dice Polibio (m, 110) ch'esso è il solo fiume d'Italia che attraversi la catena appenninica ed è un errore; ma le sue sorgenti stanno a così breve distanza dal Tirreno che l'errore spiegasi facilmente. Notisi però che in questo punto non esiste più una vera catena di montagne, ma solo un altipiano fortemente ondulato.
L'Ofanto corre in prima a sud-est, e quindi a est e passa presso Coriza e. Pesco-pagano, che lascia sulle alture a destra, mentre su quelle di sinistra lascia Cai nino 6 Caliti!; ma, giunto alla confluenza della fiumara di Atella — che bagna Rionero ed Atella — l'Ofanto descrive un ampio circuito convesso a nord-ovest intorno al monte Vulture ed alle alture su cui giace Melfi. Alla confluenza dell'Olivento, che sorge presso Rionero e in cui gittansi, a sinistra, il Melfi che bagna Melfi, e a destra la Rendimi, che passa a Venosa, l'Ofanto si rimette tortuosissimo in direzione nord-est, lascia a sinistra Cerignola, a destra Canosa e più a nord le rovine di Canne e si versa in mare j-vesso le saline di Barletta (ora Margherita di Savoia).
Come la più parte dei fiumi d'Italia, l'Ofanto ha molto del carattere di un torrente alpino. Orazio, la cui patria Venosa poco distava dalI'Ofanto {longe sonmUm