Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (18/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (18/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   12
   Parie Quarla — lUlia Meridionale
   nalus ad Aufidum, come dice egli stesso) allude a più riprese al corso violento ed impetuoso del suo fiume natio, il quale 11011 ha per tal rispetto degenerato dal suo carattere antico. Ma nella state, al contrario, rimpicciolisce e assottigliasi, sì clic divien facilmente guadabile e, sotto Canosa, impigrisce percorrendo la pianura sino al mare. Quindi Silio Italico, descrivendo la famosa battaglia di Canne (di cui tratteremo per disteso più innanzi), parla degli Stagna Aufida (x, 180), epiteto ben meritato là dove attraversa quella memoranda pianura. Così tortuoso è quel tratto del suo corso clic la distanza dal ponte di Canosa al mare, la quale non misura clic circa 22 chilometri in linea retta, è quasi il doppio seguitando la sponda del fiume. Strabone parla del-TOfanto come navigabile per una distanza di 90 stadii dalla sua foce, alla quale l'antico Canusium (l'odierna Canosa di Puglia) aveva un emporio; ma naturalmente osso non era navigabile che pei piccoli legni (Strab., vi, p. 283; Mela, u, 4, ecc.).
   2. Il Caramella scaturisce dalle alture del Formicoso presso Bisaccia, riceve le acque che scendono dai colli di Sant'Agata e Lacedonia e forma per un tratto il confine fra le provincie di Avellino e di Foggia. Ingrossato poi dal Carapellotto, scorre nei territori di Candela, Ascoli Satriano, Orla Nova e, dopo un corso di circa 90 chilometri, va a scaricarsi nell'Adriatico fra il lago di Salpi e il Pantano Salso.
   3.11 Cervaro ha le fonti nelle valli presso Monteleonc di Puglia, a est della gola di Ariano e lascia tosto la provincia di Avellino per entrare in quella di Foggia; corre quasi parallelo al Carapella, nel quale va a scaricarsi con un ramo e mette poi nell'Adriatico dopo un corso di circa 70 chilometri.
   Acquidotto del Serino. — Nel territorio del Connine di Serino, in provincia di Avellino, sono le sorgenti dette Orciuoli, dalle quali ha origine il celebre acquidotto del Serino, lavoro colossale che provvede Napoli d'acqua potabile, inaugurato nel 1885 e già da noi descritto (vedi voi. Napoli, pag. GÌ).
   Le Mofete (Ampsancti od Amsancti l'aliis). — Popolarmente Valle dei Santoli, celebre valle e laghetto sulfureo, poco distante da Frigento nel circondario di Sant'Angelo dei Lombardi. Nel vii dell' Eneide Virgilio ne dà la bella descrizione seguente:
   È dell'Italia in mezzo E de' suoi monti una famosa valle, Che d'Amsanto si dice. Ha quinci e quindi Oscure selve, tra le selve un fiume
   Glie per gran sassi rumoreggia e cade, E si rode le rupi e le scoscende, Che fa spelonca orribile e vorago Onie spira Acheronte, e Dite esala.
   Anche Claudiano (De liapt. Proserp., u, 349) fa menzione dei suoi vapori pestiferi. Alcuni geografi l'hanno confuso stranamente col lago di Cutilia (Contigliauo) presso Rieti; ma Servio, nella sua nota a codesti versi, dice distintamente che il lago suddetto trova vasi fra gli Irpini, il che è confermato da Cicerone e da Plinio (Cic., De Div., ì, 3G; Plin., il, 93). Quel luogo fu poi chiamato Le Mofete, nome derivato evidentemente da Mefite, a cui, come apprendiamo da Plinio, era stato edificato un tempio. Viaggiatori moderni ne diedero descrizioni che concordano perfettamente con quelle di Virgilio; ina le oscure selve furono abbattute. I vapori che esalano dalla valle sono così letali che, non solamente gli uomini e gli animali, ma perfino gli uccelli, che l'attraversano volando, ne rimangono asfissiati.
   Prodotti agrarii. — Con tutto che sia conformata a monti e a valli, la provincia di Avellino è ben coltivata e assai produttiva. Cereali, viti, ulivi, gelsi, alberi da frutta e pingui pascoli ne occupano la superficie. Granaglie e vini sono i prodotti principali, a cui tengono dietro i legumi, le patate e l'olio che si raccoglie principalmente nei territori di Carife, I'aternopoli, Grottaminarda, Castelbaronia e Chiusano. I peri ed i meli dànno raccolti così abbondanti che, oltre il consumo locale, se ne fa commercio d'esportazione a Napoli e a Foggia. Coltivansi anche il cotone, il lino e la canapa, quest'ultima segnatamente in parecchi Comuni dei circondari di Avellino e di Ariano.