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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   20 l'irti Quarta — Italia Meridionale
   7. Linea Avellino-Ponte Santa Venere, che, da poco aperta all'esercizio, percorre quasi tutta la provincia di Avellino, staccasi dalla stazione di Avellino e dalla valle del Sabato, passa in quella del Calore, che rimonta sin quasi alle origini per poi, superato l'Apen-nino, ridiscendere, per la valle dell'Oi'anto, sino alla stazione di Rocchetta-Melfi, o Ponte Santa Venere, ove si raccorda con la Rete Adriatica.
   Le strade nazionali e provinciali in esercizio misurano una lunghezza di chilometri ('>73,779. Tra queste sono da annoverarsi: 1. La strada nazionale delle Puglie da Napoli a Foggia. — 2. La strada nazionale Avellino-Melfi. — 3. La strada nazionale Avellino-Salerno.
   Sonvi poi molte strade provinciali, tra cui importanti sono: l'Irpina, quelle di Tu rei, ili Martini elio-Ponte Sele, l'Appia, quelle della Baronia, di Pateniopoli-Croci di Acerno, (li Monteleone-Accadia ed altre, le quali servono a mettere ili relazione e favorire gli scambi commerciali fra i diversi Comuni.
   Canne e Battaglia di Canne.
   Camme (Ka'wae, Strati.) ora una piccola città sulla sponda sinistra delPikfMfitó od Ofanto, a circa
   10 chilometri dalla sua foce ed è rimasta celebre per la classica e memoranda sconfitta inflitta, nel 210 av. C., da Annibale ai Romani. Quantunque niuii dubbio esista intorno al luogo di Canne stessa, le cui rovine sono sempre visibili sur una collinetta a circa 13 chilometri da Canosa, e la battaglia avvenisse nella sua vicinanza immediata, sulle sponde dcH'Ofanlo, pure molto si scrisse discutendo sul luogo preciso della battaglia, che alcuni posero a nord ed altri a sud del fiume. Ma se si esamina attentamente la narrazione di Polibio (la più chiara c definita su questa quistione) è difficile rimanga alcun dubbio; e quella di IJvir), comecché nien distinta, non contraddice punto a quella di Polibio. Le altre relazioni sulla battaglia in Appiano, in Zonara e in Plutarco non aggiungono schiarimenti alla quistione topografica.
   Annibale aveva svernato a Gerione o Girone, fra Casacalenda e Molitorio, nel circondario di Larino, ed, abbandonando, sul principio dell estate, i suoi quartieri d'inverno, s'impadronì, con una mossa subitanea, di Canne. La città di tal nome era stata distrutta l'anno innanzi ; ma la cittadella era rimasta intatta e i Romani vi avevano adunato una grande quantità di grano ed altre provvigioni clic caddero in potere dei Cartaginesi. Annibale occupò la cittadella c si pose a campo in vicinanza immediata.
   I generali romani, che avevano ricevuto ordine di arrischiare una battaglia campale, tennero dietro, dopo qualche intervallo, ad Annibale ed accamparono in prima a circa 50 stadii dal nemico; ma il di seguente Yarrone volle avanzarsi un po' più vicino al nemico e i Romani stabilirono due campi : uno sulla stessa sponda dell'Ofanto (evidentemente la meridionale) e l'altro, con una divisione più piccola delle forze, sulla sponda opposta, un po' più al basso, a circa 10 stadii dal campo di Annibale(Pouu., ih, 110). L'Ofauto in quella stagione dell'anno (2 agosto) è prontamente guadabile in ogni punto e non offriva perciò ostacolo alla libera comunicazione.
   II giorno della battaglia Yarrone passò il fiume col corpo principale delle sue forze che congiunse a quelle del corpo minore, schierando 1 intiero esercito in una linea con faccia a sud. Annibale allora, traversato anch'egli dalla parte opposta, schierò il suo esercito in una linea con l'ala sinistra appoggiata al fiume contro la cavalleria romana, che formava l'ala destra dell'esercito consolare (Poliu., 113; Liy., xxu, 45, 46). Da ciò chiaro apparisce che la battaglia fu combattuta sulla sponda settentrionale dell'Ofanto e ciò è confermato dai viaggiatori più competenti che visitarono i luoghi, del pari che dal generale Vaudoncourt clic Ila esaminato la quistione dal punto di veduta militare (Ilist. des Campagnes d'Annìbal, voi. n, pp. 9-34, 48-57). Livio aggiunge clic Annibale ebbe il vantaggio di trovarsi alle spalle il vento Volturno od Euro (sud-est o scirocco) che acciecò
   11 nemico, come il temporale gli Austriaci nella battaglia di Solferino. Al campo di battaglia rimase il nome di Campo del sangue e a buon diritto, che ben 70,000 Romani, dicesi, vi rimasero morti.