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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
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l'irti Quarta — Italia Meridionale
Benevento (Liv., xv; Vki.l. Pat., i, 14), posizione che deve essere stata sempre, sotto l'aspetto militare, la chiave del possesso del loro paese. Nella seconda Guerra l'unica, al contrario, gli Irpini compariscono (piai popolo indipendente e che agisce separatamente dal rimanente dei Sanniti e Livio (xxiis 13;xxin, 43) adopera espressamente il nome di Sannio in contrapposto al paese degli Irpini. I quali furono uno dei popoli che dichiararonsi in favore di Annibale, immediatamente dopo la sud-descritta battaglia di Canne nel 210 av. C.; ma la colonia romana di Benevento non cadde mai in potere del generale cartaginese e nell'anno susseguente tre delle più piccole città degli Irpini furono ricuperate dal pretore romano M, Valerio.
Nel 214 av. C il loro territorio fu il teatro delle operazioni militari di Annone contro Tiberio Gracco e di bel nuovo, nel 212 av. C., di quelle dello stesso generale cartaginese per liberar Capua. Solo nel 200 av. C., (piando Annibale sgombrò il centro d'Italia, gli Irpini furono indotti a sottomettersi a Iloma e ne ottennero condiziuni favorevoli consegnando le guarnigioni cartaginesi nelle loro città (Livio, xxvii, 15).
La prima successiva occasione in cui gli Irpini ricompariscono nell'istoria è nella Guerra Sociale (90 a\. C.), in cui furono dei primi a dar di piglio alle armi contro Iioma; ma nella campagna dell'anno susseguente (89 av. C.), avendo Siila preso d'assalto Pelano, una delle loro città più munite, d colpo incusse tale un terrore nelle altre ch'esse si sottomisero ed ottennero condizioni favorevoli (Appiano, B. (]., i, 30, 51). Anche prima di ciò pare vi fosse nella nazione un partito favorevole a Iloma, dacché noi leggiamo die Minazio Magi© (antenato dello storico Velleio), nativo di Eclano, non solo rimase fedele egli stesso alla causa romana, ma reclutò eziandio fra i suoi concittadini una legione ausiliaria con la quale appoggiò i generali romani nella Campania (Veli.. Pat., ii, 1G).
Gli Irpini furono ammessi indubbiamente alla franchigia romana al termine della guerra e da quel tempo ebbe fine la loro esistenza nazionale. Pare soffrissero meno dei loro vicini, i Sanniti, dalle devastazioni della guerra, ma porzioni ragguardevoli del loro territorio furono confiscate e da un passo di Cicerone ci parrebbe che una gran parte di esso passasse nelle mani di ricchi nobili romani (Cic., DeLeg. Agr., in, 2; Zumpt., l)c Colon., p. 258).
Nella divisione d'Italia sotto Augusto gli Irpini furono separati dagli altri Sanniti ed allogati nella seconda regione in un coll'Apulia e la Calabria, mentre il Sannio stesso fu compreso nella quarta regione. La medesima separazione fu effettuata anche nella divisione posteriore d'Italia sotto l'Impero, conforme alla quale il Sannio, nel senso più ristretto del nome, formò una piccola provincia separata, mentre Benevento e la maggior parte, se non la totalità, delle altre città degli Irpini furono comprese nella provincia di Campania. E bensi vero che il Liber Coloniarum comprende tutte le città del Sannio, del pari che quelle degli Irpini, fra le Civitates Cumpaniae, ma ciò è probabilmente un errore.
La caratteristica nazionale degli Irpini non puossi separare da quella degli altri Sanniti descritta nell'articolo generale sul Sannio, che abbiamo premesso alla descrizione della provincia di Avellino, come non è sempre facile separare i limiti degli Irpini da quelli delle vicine tribù sannitiche. I fiumi e le valli che costituiscono la superficie principale del territorio Irpino furono già brevemente descritti. La lista pliniana delle città nella seconda regione è insolitamente oscura e le città degli Irpini e dell'Apulia sono mescolate in una maniera sommamente confusa.
Le città che si possono assegnare con certezza agli Irpini sono. Beneventum, la città più importante di gran lunga in quella parte d'Italia, spesso assegnata al Sannio, ina che spetta più propriamente agli Irpini ed è chiamata espressamente da Plinio (in, 11, s. 16) l'unica colonia romana nel loro territorio; Accuìanum (ora Eclano), anch'essa città florida ed importante, quasi nel cuore del loro territorio; A bel Unum (Avellino), sui confini della Campania e nell'alta valle del lame Sabato; Compsa (ora Conza della Campania), presso le origini dell'Ofanto e confinante con la Lucania ; Aqui-ionia e Romulea (ora Bisaccia), presso le frontiere dell'Apulia, nella porzione sud-est del territorio irpino; Trivium (ora Trevico) ed Equus Tuticus (ora Saut'Eleuterio, presso Castelfranco in Miscano), anch'esso presso la frontiera dell'Apulia ; e a nord di esso Murgantia (ora Baselice), presso le sorgenti del Fortore, la quale è la più avanzata delle città irpine verso nord-est. Nella valle del Tamaro, affluente del Calore, a nord del territorio di Benevento, stavano i Ligures Bebiani et