Provincia «li Avellino
   17
   CorncHani, colonia di Liguri trapiantati, nel 180 av. C., in quelle alpestri regioni (Liv., xi, 08, 4.1) e che continuò ad esistere qual comunità separata sino ai tempi di Plinio,
   Delle minori città degli Irpini tre sono rammentate da Livio come riprese dal pretore ,M. Valero nel 215 av. C., ma il loro luogo è incerto. Taurasium (ora Taurasi), ricordata come città solo nel celebre epitallio di Scipione Barbato, lasciò il suo nome ai Campi Taurasini, non lungi da Benevento e doveva perciò essere situata in quella vicinanza. Aletrhim, di cui il nome occorre in Plinio (Aìetnni, m, 11, s. 10), fu congetturato sia l'odierna Calitri, nell'alta valle dell'Ofanto, non lungi da Conza.
   Le più notevoli curiosità naturali nel paese degli Irpini erano la valle e il laghetto Amsanctus, che già abbiamo descritto sotto Le Mnfete, celebrate da Virgilio, come abbiamo visto, in un modo che attesta ch'esse erano note in tutta Italia. Sono località notabili come quelle che rappresentano l'unica traccia di vulcanismo che rimanga nella catena centrale delI'Apennino (Daubey, Oh Yokanocs, p. 191).
   Nonostante il suo carattere aspro e montagnoso il paese degli Irpini era attraversato da parecchie strade, romane che si possono considerare come connesse alla via Appia. La linea principale di questa celebre strada andava in primo luogo direttamente da Capila a Benevento, ove biforcavasi in due rami; uno conducente per Eclano, Bisaccia (Romulea) ad Aquilonia o Venusia (Venosa) e quindi a Taranto; l'altra, nota sotto il nome di Via Trajana, procedente da Benevento per Buonalbergo (Forum Novum) e Sant'Eleuterio (Equus Tuticus) a Troja (Aecae) ncll'Apulia e quindi per Ordona (Iler-donea) e Canosa (Cammum) a Brindisi, 11 loro corso a traverso il paese degli Irpini fu tracciato con grande diligenza da Mommsen (Topografìa degli Irpini, nel Bollettino delVMH, Archeol., 1818).
   i>9 - La l'ntriaj voi. IV.