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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Avellino
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Nei tempi antichi e sotto la signoria della famiglia Caracciolo-Rossi, che durò dal 1587 sino al 1808, la città era cinta (li mura e vi si poneva piede per due porte, restaurate al principio del 1600 per opera del principe P. Marino Caracciolo e, dopo il 1810, da Giacomo Mazzas, primo intendente del Principato Ultra: porte atterrate in seguito insieme alle mura, delle quali non v'ha più alcun vestigio anche per l'ampliarsi graduale della città.
Il centro di essa, il più antico, intorno al quale rag-grupparonsi, coir andar del tempo, gli altri quartieri, sorge — come dicemmo — sur un rialto, il cui punto culminante è occupato dal Duomo, intorno al quale ergonsi alcuni cospicui edilizi, come: il Seminario vescovile. fondato nel 1507; l'Ospedale civile e militare, costruito nel 1S1G; il palazzo De Conciliis, ove risiede la Camera di commercio con la Scuola d'arte applicata alle industrie; l'Istituto delle Suore di carità, ecc.
La città, di forma rettangolare, è traversata dall'ampia via Nazionale, lastricata di recente e che. nella cinta dei fabbricati e secondo i varii quartieri che attraversa, piglia nomi diversi, come Corso Vii- Fif» l — Avellino; Facciata del Duomo (da fotografia]. torio Emanuele, Via della
Piazza o Stretto, Via Costantinopoli e Via dei Santi Pietro e Paolo.
La piazza della Libertà, già Largo dei Tribunali, è un rettangolo spazioso, attraversato nella sua lunghezza dal prolungamento del suddetto corso Vittorio Emanuele e forma come il centro della città, da cui dirainansi le altre secondarie. Notevoli i palazzi della Prefettura e dei Tribunali, il palazzo Vescovile, il palazzo Testa e le due chiese di San Francesco e del Rosario. Codesta piazza fu livellata e lastricata non ha molto ed e divenuta uno dei punti più frequentati della città, del pari che il viale dei Platani a due filari, che è quel tratto della via Nazionale detta di Napoli, il quale dal rione Speranza arriva al Liceo.
chiese
Il Duomo sorge, come abbiamo detto, sul vertice della città e fu costruito nel secolo X; ma le trasformazioni e ì restauri successivi l'hanno al tutto cambiato. Nel 11 rì2 il vescovo Roberto ornò la facciata coi marini tolti da una cattedrale più antica; il vescovo Guglielmo ingrandì l'erlifizio chiudendolo con un atrio e il vescovo Martincz vi aggiunse, nel 17S8, una maestosa gradinata. La facciata (fig. 1) fu rifatta intieramente nel 1868 coi bellissimi marmi delle cave di Gesualdo, destinati al palazzo reale di Caserta e dati in dono da Ferdinando II al vescovo Gallo, il quale li fece apporre