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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
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l'irti Quarta — Italia Meridionale
dall'architetto Pasquale Cardolo. In siffatto lavoro andarono perdute le iscrizioni preziose e i bassorilievi della precedente facciata. Lo stesso vescovo Gallo fece poi ammodernare, l'interno del Duomo, risparmiando il soffitto notevole per gli ornati.
Quanto all'arte sono da vedere in Duomo: due Angeli stuccati nell'arco maggiore della navata principale, di Giuseppe Serbili, calabrese; le cappelle laterali, di bella forma architettonici 111 complesso, e di cui una ornata di un quadro dell Adorazione dei Memi, d'ignoto ma valente pittore del 500; il grandioso aitar maggiore di inarmi finissimi e per ultimo il coro con bassorilievi della Passione, intagliati nelle spalliere di noce dei seggi, lavoro anch'esso del 500, restaurati da E, Trillo di Bagnoli.
La chiesa del Rosario, detta in addietro della SS. Annunziata, è un edifizio barocco del secolo XVI e nulla v'ha in essa di notabile.
La chiesa di San Francesco d'Assisi, che vuoisi fondata dallo stesso patrono nel 1122, sorge nella suddetta piazza della Libertà, va ornata di un bel campanile con l'orologio e di un ampio terrazzo, da cui si domina l'ampia piazza sottostante. Nell'ex-con vento annesso alla chiesa sono ora acquartierati i soldati.
palazzi
Il palazzo Municipale, al termine di via Mancini, è a tre piani, con ampie e belle sale, in parecchie delle, quali, al terzo piano, trovatisi il Museo e la Biblioteca, legata alla città dal dotto storico Giuseppe /agarelli, autore di una Storia della cattedra e città di Anellino. 11 Museo, 1 unico della provincia, contiene una raccolta doviziosa di marmi, vasi, terrecotte, monete, armi, idoletti, utensili in bronzo, pietre dure incise, ecc. Nella Biblioteca contiensi quel ch'ebbero a scrivere di meglio gli ingegni più eletti della provincia.
11 palazzo della Prefettura sorge sul corso Vittorio Emanuele, in faccia al Teatro, e forma angolo con piazza della Libertà. Nel 1502 era l'Ospedale; nel 15S5 divenne convento dei Padri Predicatori, soppresso nel 1809, e nel ISIS la sede del rappresentante del governo. Nel 1877 fu restaurato e nel 1878 arricchito di un ampio salone con freschi mediocri di Vincenzo Ballotti. L'appartamento del prefetto va ornato dì bei dipinti di valenti artisti con temporanei Mancini, i due Volpe, Sagliano, Lenzi, Martelli, Caprile, Uva, ecc. Il palazzo contiene anche una Biblioteca provinciale, povera però di libri e denominata da Giulio Capone, giovane e dotto filologo, morto nel 1892 nella fresca età di 28 anni.
Il palazzo della Banca d'Italia, restaurato di recente, è per avventura nella sua semplicità il più elegante nel corso Vittorio Emanuele.
Il palazzo dei Tribunali, in piazza della Libertà, fu fatto edificare, nel 1708, dalla principessa Spinola-Colonna; ma fu ammodernato ed è uno dei più vasti della città. Aveva annesso un giardino e, nel 1735, ospitò Carlo III. Contiene ora gli uffizi della Intendenza provinciale, i Tribunali civile e correzionale, la Corte delle Assise e la Tesoreria. Nella facciata leggesi un'iscrizione a Garibaldi
Il cosidetto palazzo del Principe (fig. 2) è un vasto ma assai malconcio edifizio all'ingresso della città, presso porta Puglia, creduto erroneamente diinora dei principi Caracciolo. Chiamasi comunemente Taverna e sorse sull'area di un convento dei Ss. Pietro e Paolo — donde la strada omonima — di cui veggonsi ancora i ruderi.
11 palazzo detto La Dogana (fig. 3). restaurato da Francesco Marino Caracciolo, quarto principe di Avellino, verso la metà del secolo XVII, come leggesi nell'iscrizione sulla facciata, è un grande edifizio di rozzo e bruno aspetto, ma ornato di marmi e statue imperiali, fra cui quelle di Nerone, Caligola, Commodo e un Apollo che suona la lira, creduta di greco scalpello. L'edifizio, già emporio commerciale — donde il nome di Dogana — pare costruito nel secolo XI c fu al certo uno dei primi eclifizi pubblici della rinnovata Avellino.