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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JO
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Fig. 81. — Cava dei Tirreni; Veduta della Badia di S. Trinità (da fotogr. Somaieu).
   Ceniti storici. —Vogliono alcuni elio Cava dei Tirreni sia stata edificata sulle rovine dell'antica Marchia ; ina ciò è inesatto, tra perchè la città di Marchia non ha inai esistito, uè in questi luoghi, nè in altra parte del mondo, e perchè le monete antiche, i sepolcri, le muraglie e le reliquie di fabbriche vetuste e di vetustissime fortificazioni e castella, e tutti i monumenti ritrovati ed esistenti in questo territorio indicano chiaramente che nel Metelliano, tra Cava e Vietri, era l'antica Salerno prima, una delle dodici città della Campania Felice, poscia colonia romana, fortificata contro i ribelli Vicentini, che avevano seguito Annibale. Prescelta a sede del Correttore della Regione Lucana e dei Bruzi dall'imperatore Augusto, nel li secolo dell'epoca cristiana cominciò ad essere minata dalle alluvioni nella parte centrale e ad allargarsi alla parte orientale, discendendo più basso Verso il mare; questa parte nuova, nelle carte dell'Vili secolo è detta Nova Salernitana Civitate, mentre la parte centrale ed occidentale fu detta Civitate Veteri, ora Vietri.
   Col diploma del principe Gisulfo II del 1058 gli abati della Trinità, divenuti padroni del territorio eavese, adoperarono tutta la loro dottrina ed influenza per renderlo il più interessante paese dell'Italia; e considerandolo parte e centro della potente e ricca Congregazione Cavense, per quattro secoli non lasciarono alcun mezzo intentato per spingerlo innanzi nelle scienze, nelle lettere, nelle armi, nel commercio, nell'agricoltura, nella civiltà. Anzitutto vi distrussero ogni ragione e diritto feudale e di vassallaggio, e interamente per richiamarvi abitatori, lo donarono a pezzo a pezzo a quelli che vollero divenirne padroni con un piccolo censo annuale di riconoscimento e con l'obbligo di dissodare e coltivare il pezzo avuto ; le parti alpestre e montuosa costituirono iu demanio comunale. Poscia gli ottennero dai principi e regnanti privilegi,