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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Mandamenti e Comuni del Circondario di Salerno
3-27
Nonostante la soppressione dei conventi, la Badia fu conservata come quella di Montecassino e dichiarata monumento nazionale. L'abate presiede agli archivii e il pensionato è assai frequentato da giovani di nobili e ricche famiglie.
Fra le gite amenissime che si possono compiere nei dintorni della Badia e nella valle — ben definita dal Valéry: una valle della Svizzera col cielo e la vegetazione d'Italia — citeremo: quella della strada mulattiera dalla Badia, con belle vedute, che attraversa la vetta di capo d'Orso e scende, per Santa Maria dell'Avvocata, a Majori; quella alla cima del monte Finestra, cosidetto da un singoiar passaggio cavernoso attraversato dalla luce; quella al villaggio Santa Lucia; e quella finalmente alla sommità del monte San Liberatore, che domina il golfo di Salerno e le valli di Vietri e di Cava con tutti i loro villaggi. Havvi anche una grotta di Salvator Bosa, il quale dimorò a lungo alla Cava, studiando e ritraendo nei suoi paesaggi più famosi molte di quelle alpestri solitudini.
Mandamento di MAJORI (comprende 3 Comuni, popol. 14,007 ab.). — Territorio la maggior parte montuoso ma fertile, producente legnami, cereali, olio, castagne e grande quantità di vino ed agrumi,
Majori (5325 ab.). — Giace poco discosto dal suo lido, a pochi metri d'altezza, ili mezzo ad una estesissima e ridente pianura tutta divisa da ampia e lunga vallata, in quella regione paradisiaca già descritta dal Boccaccio (nella Novella ìv della 2a Giornata del Decamerone) nei seguenti termini: « Una costa sopra il mare riguardante, la quale gli abitanti chiamano la costa d'Amalfi, piena di piccole città, di giardini e di fontane e d'uoniiiii ricchi e procaccianti in atto di mercatanzia >.
Dopo Cetara, che troveremo più innanzi, la strada proveniente da Salerno ascende dalla Marina d'Eroina (villaggio che credesi occupi il sito di un tempio d'Ercole), al sommo di Capo del Tumulo, donde lo sguardo spazia innamorato sulle due parti del golfo. Codesto Capo è la punta estrema di un alto promontorio detto Monte Falesia, notevole per le forti correnti che lo rigirano. Scendesi poi alla punta occidentale dell'altro promontorio detto Capo d'Urso o d'Orso, scena della vittoria navale dei Francesi sotto il comando di Filippino Doria sulla squadra spagnuola di Carlo V, comandata dal viceré Don Ugo di Moncada, che vi rimase ucciso.
Sei chilometri più oltre giace Majori, edificata nel secolo VI, situata vicino alla spiaggia, allo sbocco della valle di Tramonti, dal quale discende un fiume detto Satrone, che som ministra forza motrice alle cartiere, agli opifici di sfarinato e alle fabbriche di maccheroni.
Eleganti sono i fabbricati di Majori, nonché comode e ben lastricate le interne sue vie. Sopra la città torreggia l'antico castello di San Nicola, con le suo mura massicce e le torri merlate.
La chiesa di Santa Maria a Mare, da non molto restaurata, contiene un bassorilievo con gli eventi principali della Vita di Gesù e della Vergine. La chiesa del convento soppresso di San Francesco, edificata da San Bernardino da Siena, ha diversi monumenti e cappelle ornate di marini finissimi e dipinti di gran pregio, fra i (piali il migliore è la Trasfigurazione di Nostro Signore del famoso Andrea da Salerno.
Ad est della città, sulla punta sud del monte Falesie, evvi il convento diruto di Camaldoli (860 in.), fondato nel 1485 dagli abitanti di Majori, sotto il titolo di Santa Maria dell' Avvocata, ed ora è in corso di ricostruzione la chiesa. Da quel monte si gode una veduta incantevole.
In vicinanza di Majori sta l'antica abbazia dell'Ogliara, costruita nel cavo di ima rupe. Vi è una cappelletta con catacombe e con antichissimi dipinti a fresco scoperti dal cav. Salazaro e riprodotti ad acquarello da Francesco Antonello e di cui tratta il celebre Palizzi in un lettera al suddetto Salazaro, già ispettore del Museo Nazionale.