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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
2'JO
l'arte Quarta — Italia Meridionale
letterari, fra i quali La sapienza antica (pag. 247), e l'altro, professore della Regia Università di Napoli, è valente chirurgo, che studiò in Germania e a Vienna. Pubblicò una lunga dissertazione sul Unione venereo. Pur degno di menzione è il vivente dottor Giovanni D'Aiutolo, professore nella IL Università di Bologna ed autore di parecchie brevi memorie in Medicina e in Chirurgia.
Coli, elett. Montecorvino Rov. — Dioc. Salerno — Ps, T. e Str. forr. nella fraz. Pontecagncino.
Olevano sul Tusciano (2952 ab.). — All'altezza di 250 metri sul livello del mare e a 0 chilometri dal villaggio di Battipaglia sul Tusciano. ove la linea ferroviaria di lleggio Calabria staccasi da quella di Brindisi. E uno dei villaggi più pittoreschi di questo lato dell'Apennino, composto di quattro frazioni o borgate su quattro diverse colline. Una strada rotabile assai amena lo mette in comunicazione con la stazione di Battipaglia.
11 suo territorio è montuoso ma fertile, principalmente in olii, che non la cedono per bontà a quelli dei Comuni vicini; raccolgo usi anche cereali e altri vegetali e non mancano i pascoli. Vi ha una grotta piena di bizzarre stalattiti, e per quanti audaci l'abbiaii tentato, non s'è potuto finora vedere dov'essa abbia termine.
Coli, elett. Montecorvino Ilovella — Dioc. Salerno — Pa locale, T. e Str. ferr. a Battipaglia.
Mandamento di NOCERA INFERIORE (comprende 4 Comuni, popol. 32,380 ab.). -Territorio in piano e in colle, iiriguo e ferace in cereali, olio, vino, frutta, con pascoli e bestiame principalmente ovino, che somministra ottima lana all'industria e latte per gli eccellenti formaggi.
Nocera Inferiore (1G,3S8 ab.). — GiàNocera dei Pagani per distinguerla da un'altra Nocera in Calabria (Nocera Terinese) e da una terza nell Umbria (Nocera Umbra). Al dire di alcuni fu chiamata dei Pagani da una colonia di Saraceni trasportatavi da Palermo da Federico II, ch'ebbe spesso il titolo di Sultano di Nocera; ma, secondo altri, fu detta dei Pagani dai pagi, o villaggi in cui andarono dispersi i suoi abitanti durante le guerre dei Goti e dei Longobardi. Checché ne sia l'aggiunta dei Pagani fu soppressa e trasformata in Nocera Inferiore, a cui corrisponde, a 2 chilometri di distanza, Nocera Superiore.
Giace essa a 43 metri d'altezza, all'estremo est della pianura vesuviana, a 14 chilometri da Salerno, cinta in parte da montagne e da colline. Sparsi all'ingiro veggonsi i suoi ventìcinque casali in mezzo agli alberi, sul pendìo dei colli e nella pianura. Notevole nel centro della città la grande caserma, fatta costruire da Carlo III su disegno del Vanvitelli. ma più notevole il castello grandioso per le memorie storiche, che vi si l'appiccano, ed al quale si ascende per un sentiero a pergolato e seminato di ogni sorta di fiori silvestri. Dall'alto del castello scorgo,usi all'intorno tutti i suddetti villaggi di Nocera, le montagne che la ricingono, le valli, i torrenti, le pianure del Sarno; in fondo il Vesuvio e dietro Napoli e il glorioso suo golfo.
In questo castello morì prigioniera nel 1271, a soli 29 anni, la bella Elena, greca, vedova di re Manfredi; e vi mori altresì Beatrice di Provenza, una delle quattro figliuole-regine del conte Raimondo Béranger, moglie di Carlo I d'Angiò, la quale entrò in Italia a cavallo, alla testa delle sue schiere. Nel castello di Nocera nacque San Luigi d'Angiò, figliuolo di Carlo III e qui, nel 1380, il feroce Urbano VI (Bartolomeo Prignani) imprigionò i cardinali cli'ei sospettava favorevoli al suo rivale, l'antipapa Clemente VII.
L'inglese E. Kart Milman, nella sua dotta History of Latin Christianity, così vien narrando quest'episodio dell'istoria papale poco noto in Italia:
c II papa adescò, col pretesto di tenere un Concistoro, i cardinali ribelli a Nocera. Sei di essi, i più dotti e i più stimati, furono arrestati e rinchiusi in un'angusta e fetida prigione, già cisterna. Qui furono trovati nello stato più compassionevole da Teodorico a Niem, di cui esiste sempre la narrazione. 11 cardinal di Sangro, grande