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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
.Mandamenti e Comuni del Circondano di Salerno
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e corpulento, non poteva stendere le membra e tutti erano carichi di catene. I ministri inquisitori del papa li scongiurarono indarno a confessare e tornarono con le lagrime agli occhi per la compassione. Urbano li redarguì aspramente per la loro debolezza donnesca e lo stesso Teodorico succitato osò invocare la sua misericordia. Il papa allora diede nelle furie e trasse fuori una confessione estorta il dì innanzi, mediante la tortura, al vescovo d'Aquila, la quale rivelava una congiura che, se vera, era terribile davvero. Tratta vasi nientemeno di destituire il papa, dichiararlo eretico e dai lo alle fiamme. I cardinali furono tratti davanti al Concistoro; se confessavano, erano belli e spacciati; ma essi stettero saldi al diniego e furono ricondotti nella orribile carcere a soffrir la fame, la sete, il freddo ed i rettili.
< Tre giorni dopo i cardinali furono sottoposti alla tortura. Il cardinal di Sangro fu spogliato quasi ignudo e tirato su con le paleggio per dargli i tratti di corda. Il cardinal di Venezia, vecchio, debole, infermo, fu torturato dalla mattina a mezzodì con maggior crudeltà; ei contenta vasi di esclamare: Cristo Ita sofferto per noi! Il papa giù nel giardino andava recitando ad alta voce il breviario per incoraggiare con la sua presenza i carnefici.
< Urbano VI era assediato nel castello di No cera dal gran conestabile conte Alberico, inviato da Carlo di Durazzo che contrastava il trono di Napoli a Luigi d'Angiò. Fra i suoi nemici più fieri era l'abate di Montecassino : ma egli era al sicuro nel castello e compariva quattro volte al giorno alla finestra scomunicando il re e le sue truppe a suon di campana e con in mano una fiaccola.
« Tommaso Sanseverino e Raiinondello Orsini giunti in suo aiuto, sforzando il passo a traverso gli assediatiti, trassero il papa fuori del castello e lo condussero, per la valle di Sanseverino e per Gittoni, a Buccino, tra le fortezze deH'Apeiinino, ove aspettò l'arrivo delle galee genovesi alla foce del Sele e s'imbarcò fra Barletta e Traili. Ei trasse con se 1 miseri cardinali e, chiusi 111 sacchi, li fece gettare nel mare. 11 fatto è narrato diversamente da alcuni storici, i quali aggiungono 1 cardinali di lìioti 0 di Londra nel novero dei sopraddetti ed affermano che furono trasportati a Genova ove furono messi a morte segretamente nelle prigioni, trattone il cardinale inglese Adamo di Hertford, che fu risparmiato per intercessione dei suoi concittadini in Genova, 0, come altri vogliono, di Riccardo li di cui era il legato ».
A 4 chilometri ad est di Nocera sta il villaggio di Materdommi, appiè d'un colle conico incoronato dalle rovine pittoresche di un castello medievico. Piglia il nome di Materdommi da un'antica chiesa e da 1111 monastero di San Basilio, che passò in seguito ai Francescani ed è ora soppresso. La chiesa contiene la tomba di Roberto d'Angiò, figliuolo di Carlo I e di Beatrice, prima moglie ili quel monarca.
Sonvi in Nocera fabbriche di pannilani e di telerie lavorate, di paste alimentari in gran numero, ecc.; tessitorie di cotone, lino e lana a vapore, segherie di legnami a vapore. Banca popolare cooperativa, tipografie, librerie, fornaci da calce, ecc. Vi è un grandioso manicomio interprovinciale con una succursale a Materdomini.
Cenni storici. — Nuceria Aìfate.ma. Nocera, fondata dai Pelasgi, si resse lungamente colle proprie leggi. Le sue monete d'argento rappresentano da una parte i Dioscuri, dall'altra l'eroe Nuncionio, che, essendo morto nel fiume Sarno, fu confuso con la divinità stessa del lumie; si rappresenta perciò con le corna. Le epigrafi di queste monete sono: Nvkrinvji Alafateilntm e vi ha taltiata la menzione del fiume Sakm.n'ek. Le monete di bronzo sono piccole e recano la testa ili Apollo ed un cane. Nelle tombe greche dell'antica città si sono trovati molti vasi arcaici con figure nere su fonilo giallo rappresentanti scene bacchiche.
La prima menzione di Nuceria nell'istoria occorre nel 315 av. C. durante la seconda Guerra Sannitica quando i suoi abitanti, ch'erano allora in buoni termini coi Romani, abbandonarono la loro alleanza e fecero causa comune coi Sanniti. Nel 308 avanti C.