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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
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Italia Meridionale —
Mandamenti e Comuni del Circondano di Salerno
alto Eaito, indi Cetara coi suoi pescatori d'agoni, già confino orientale della repubblica d'Amalfi ed uno dei primitivi nidi eorsalesclii dei Saraceni. Segue la marina d'Eroina che sale a capo del Tumulo, sprone orientale del monte Falesie, con panorama indescrivibile. Dopo, capo d'Orso, ove la squadra francese, sotto il comando di Filippino Doria, sconfisse la spagnuola di Carlo V; segue Majori che abbiamo già descritto.
In alto sta Vietri Superiore (SO in.) e più sotto, in riva al mare, Vietri Inferiore. Il primo è un allegro paesello montano che si sviluppa sino al piano lungo uria pendice tutta profumata dagli aranci. A destra un altro paesello chiamato Mollili, dai molti molini che vi lavorano e che scende parimenti per agevoli declivi) alla spiaggia. Giù sta Vietri Inferiore, accovacciata come dire e rampicante lungo la costa. Da lunge, e dalla strada sud descritta che le sta sopra, scorgesi la cnpoletta e, staccato e distinto, il bel campanile della chiesa di Vietri Superiore. Lungo la spiaggia barche e reti e all'Intorno una costellazione di paesaggi sempre nuovi e variati.
Vietri è una città di molta e varia industria e commercio. Oltre la navigazione di piccolo cabotaggio e la pesca e i molti armatori e costruttori navali, ha cartiere, filande e lanificii, fabbriche di bottiglie, di ceramiche, di paste alimentari, di polveri piriche, di potassa, di saponi, di stoviglie, di vetri, moliiii, tessitorie di cotone, tintorie, negozii dì legnami, di carrube, ecc.
Uomini illustri. — E patria di Diego T'ajani, stato ministro guardasigilli del Regno, e già ardito difensore del Nicotera.
Coli, elett. Amalfi — Dioc. Cava dei Tirreni — P2, T., Str. ferr. e Scalo marittimo.
Cetara (2135 ab.). — A pochi metri di altitudine e a 5 chilometri da Vietri sul Mare, in un'angusta ma amena valletta fittamente nlivata. Nella sua chiesa è il sepolcro di Giandonato Anlisio, il marinaio di Cava dei Tirreni il quale, unitamente al capitano corso Mariotto li roggi, trasse nel 1484 dalle mani dei Baroni ribelli il principe Federico, secondogenito di Ferdinando I di Aragona.
Prodotti locali: cereali, olio, vino, patate, ortaglie, gelsi, tabacco ed ogni sorta di frutta ed ortaglie. Pingui pascoli con bestiame numeroso.
Cenni storici. — Come attestano memorie antiche, Cetara esisteva già nel V secolo e nel medioevo, come di sojrra è detto, formava la frontiera orientale della repubblica d'Amalfi a crii fu Sottoposta sino al 1120 nel qual anno fu donata dal duca Guglielmo al monastero d'Erchia. In seguito passò in possesso del monastero della Trinità di Cava. Divenne il nido dei Saraceni durante le loro scorrerie lungo la costa e nella guerra fra Carlo V ed Enrico II fu devastata dalla, squadra turca chiamata in aiuto dal secondo. Nel 1798, avendo alcuni degli abitanti preso parte alle scene brigantesche delle orde del cardinale Ruffo, Cetara fu occupata e data alle fiamme dai Francesi.
Coli, elett. Amalfi — Dioc. Cava dei Tirreni — P2 e Scalo maritt. locali, T. e Str. ferr. a Vietri.