Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (375/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (375/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Salerno 3-27
   
   Urbino e la repubblica di Venezia, annoverato dal Cantò fra gli uomini insigni cosmopoliti; Claudio Papa, giurista di grido, fatto cavaliere da Carlo V e conte palatino da papa Clemente; M. Fileta Filiuli, storico, geografo ed archeologo, scrittore ciceroniano lodato dal Fontano, da Nicolò Franco, dal Giustiniani; Antonio e Nicolò de Nigris, giurista il primo e storico il secondo, autore di una Storia dì Campagna; Sebastiano Carrìone e G. Giacomo del Giorno, poeti e corrispondenti, il primo dell'Accademia della Crusca e di quella di Bologna il secondo; Felice Aqtiadia, primo professore di giurisprudenza nell'Università di Napoli ; Nicolò Viviani, a cui il Genovesi dedicò, nel 1752, il quarto volume della sua Metafisica e filialmente Antonio Cervone, medico nel secolo scorso, alla Corte di Spagna.
   In diplomazia voglionsi ricordare fra gli altri: Ruggiero Tercasio, consigliere nel 14-93 di Alfonso II; Guglielmo Viviani, familiare di Carlo I d'Angiò che lo inviò ambasciatore in Sicilia; Vitale Cambrai, consigliere di re Ladislao; Teodoro Guarnieri, consigliere nel 1495 di Alfonso 11; Lucio Laudi, governatore di Napoli nel 1410; Antonio Bernalla, inviato nel 1420 dal re Ferrante ambasciatore al duca di Milano; Antonio Ciniinelli, ambasciatore nel 1170 al duca di Milano e al re di Borgogna; Luigi Capaccio, figliuolo del precitato insigne letterato Giulio Cesare, eletto consigliere del re e finalmente Bartolomeo de Risi, segretario del Regno nel secolo XVI.
   Nelle armi illustraronsi principalmente : Giacobazio e Giorgio Cavalieri, che perirono combattendo con Boeniondo sotto le mura d'Antiochia; Errico Guerrieri, inviato da Guiscardo contro i Saraceni e creato primo conte di Sant'Angelo; Antonio Riccardi comandante dell'esercito della regina Giovanna di Napoli; Errico Adelizzi, prode capitano contro i Saraceni sotto re Roberto; Cesare Gioninelli, comandante, nel 1571, di fanteria contro i Turchi nell'esercito di Don Giovanni d'Austria; Vito Nunziante, marchese, generalissimo dell'esercito borbonico, ma che lasciò un nome esecrato, morto a Torre Annunziata nel 1836; Giuseppe Cubicciotto, morto nel 1860 col grado di colonnello nell'esercito napoletano; Giacomo Zapalli e A. Raffaello Rocco, capitani di cavalleria nelle guerre napoleoniche ìli Russia.
   Fiorirono inoltre in Campagna due accademie dei Solitarii e dei Taciturni ; una Università in cui insegnarono uomini preclari ed una stamperia ricca di caratteri greci, ebraici, siriaci ed italiani. Dopo il 1860 peraltro fu infestata dai briganti, e buon numero era del paese. Il famigerato capobanda Giardullo (Antonino Maratea) scorrazzò un paio d'anni per quei suoi monti natii come tranquillo e sicuro, finché non fu in mezzo al paese fucilato nella schiena nel dicembre del 1865.
   Coli, elett. Campagna — Dioc. Gonza — P2, T. e Str. ferr.
   Mandameuto di BUCCINO (comprende 4 Comuni, popol. 14,324 ab.). — Territorio ubertoso bagnato dal Tanagro, affluente principale del Sele, dal Botta, detto anche Bianco, e da un laghetto. Pascoli con molto bestiame minuto; caccia abbondante.
   Buccino (6315 ab.). — Sorge a 649 metri di altezza, sopì» un colle ameno, ili aria saluberrima, a 36 chilometri da Campagna e presso alla confluenza nel Tanagro del suddetto fiume Bianco accavalciato da un ponte ben conservato del tempo dei Romani. Ruderi di un antico castello e giù a San Maurizio residui di mura anteriori ai Romani e molte iscrizioni latine dovute ai Volsci. Nei dintorni cava di bel marmo giallo lodato da Plinio. Quattro parrocchie, due conventi soppressi, asilo infantile, varie opere pie con un reddito complessivo di lire 4000, scuole pei due sessi, ecc.
   Olio, sino, granaglie, frutti, gelsi, pascoli, allevamento di molto bestiame minuto e caccia di lepri e volatili.
   Cernii storici. — E l'antica Volceium o Volcentium, città municipale della Lucania situata nelle montagne a ovest di Potenza e. a pochi chilometri dalla valle del Tanagro. Il nome è scritto variamente dagli antichi autori. Livio fa menzione dei Volcenti,
   103 — Ku l'atri», voi. IV