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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
2'JO
l'arte Quarta — Italia Meridionale
Altavilla Silentina (3118 ab.). — A 274 metri di altezza, in clima salubre, sopra
un alto e il ameno colle a 18 chilometri da Capaccio e a circa 17 dal mare, con terri-lorio solcato dal torrente Cosa, che lo separa da quello di Albanella, e dal Calore, che lo divide dai territorii di Serre, Postiglione e Controne. Rovine di un antico castello baronale, cinque fontane eleganti e bella chiesa di San Francesco fuori dell'abitato con sorgente di ottima acqua.
Vi si gode di nn panorama non meno esteso che grandioso: fra mezzodì e libeccio, Albanella e le rovino di Capaccio Vecchio snddescritto, a maestro il querceto di Persane, verso nord Eboli e i monti di Campagna, a scirocco quelli di Castelcivita, a est Postiglione. In lontananza la vetta del Vesuvio, l'isola di Capri, porzione del golfo di Napoli e i monti della Cava e di Acerno.
11 suolo fertilissimo produce cereali, olivi e pascoli; vi sono buone razze cavalline, caccia di lepri, volpi, volatili e pesca.
Ceniti storici. — Credesi couiuneiiiente edificata dai Normanni dopo il secolo IX e fu cinta di mura da Roberto Guiscardo. Fu distrutta con Capaccio, come abbiamo visto, da Federico li per aver dato asilo ai suoi nemici e riedificata in seguito fu data in feudo, come tanti altri luoghi, a varie famiglie, prime fra le quali gli Ange-raymo di Flasiqual, che l'ebbero da Carlo I, quindi i Bordano Brussone, i Burio e i Sanseverino. Nel secolo XVI fu in possesso della contessa Ippolita Filomarino che la vendè al figlio Giovanni Battista per 55,000 ducati, quindi di Niccolò Grimaldi e Beatrice Pntigna. Nei secoli successivi l'ebbero i Colonna per 45,100 ducati e i Solimena che ne furono gli ultimi signori. Nel 1G4G divenne un marchesato dì Giacomo Colonna.
Nelle sue vicinanze, presso il Calore sboccante nel Sele, sorgeva l'antichissima Cavilla, città distrutta da Annibale.
Coli, elett. Capaccio — Dioc. Vallo della Lucania — P2 locale, T. e Str. ferr. a Capaccio.
Giungano (874 ab.). — All'altitudine di 250 metri sul mare e a 7 chilometri da Capaccio, alle falde del monte Cantena o Catena di cui parla Frontino. Brodetti locali: cereali, olio, vino, foglia di gelsi ed agrumi.
Cenni storici. — Credesi edificato dopo la distruzione di Posidonia, o Pesto, pei Saraceni e divenne un feudo dei Boria d'Angrè.
Uomini illustri. — Vi nacquero i due Donato Antonio de Marinis, giureconsulti dei secoli XVII-XVIII.
Coli, elett. Capaccio — Dioc. Vallo della Lucania — P2 locale, T. a Capaccio, Str. ferr. ad Ogliastro Cilento.
Trentinara (1551 ab.). — All'altezza cospicua di G07 metri sul mare, su di uno sperone occidentale del suddetto monte Cantena e a 5 chilometri da Capaccio, con ameno e vastissimo panorama. Istituti pii con annua rendita di oltre lire mille, e Monte frumentario. Da molte sorgenti formasi il rio Solofrone che annaffia il suolo ferace, principalmente d'olio e di vino, con pascoli pel bestiame minuto.
Cenni storici. — Come varii altri paesi credesi edificata dagli abitanti di Pesto, dopo distrutta dai Saraceni e vuoisi pigliasse il nome di Trentinara da una trentina di soldati che stavano per solito a guardia delle sorgenti che alimentavano l'acquedotto di Pesto. Fu un feudo, col titolo di marchesato, ilei De Angelis.
Coli, elett. Capaccio — Dioc. Vallo della Lucania — P2, T. e Str. ferr. a Capaccio.
Mandamento di CONTORSI (comprende 3 Comuni, popol. 89GG ab.). — Territorio feracissimo e producente principalmente granaglie, vino ed olio di ottima qualità. Acque minerali assai rinomate e frequentate.
Contursi (2080 ab.). — Siede all'altezza di 288 metri, sulla sinistra del Sele, sopra un'alta collina a 23 chilometri da Campagna e a 51 da Salerno e soli due dal fiume Tanagro' o Negro, tributario principale del Sele, del quale Tanagro come del Sele,