Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (380/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (380/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   2'JO
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   cederono, al prezzo di 3500 micie d'oro, ai Gesualdo conti di Conzae principi di Venosa. Passò poi ai Ligniti Signori di Sicignano, dai quali tornò, per titolo di reversione, ai Gesualdo. I ti infine infeudato ai Parisani Iluonanno, che ne furono gli ultimi signori.
   Coli, elett. Campagna — Dioc. Coriza - I'2 locale, T. e Str. ferr. a Contursi.
   Mandamento dì EBOLI (comprende il solo Comune di Eboli). — Territorio estesissimo e feracissimo principalmente in cereali, vini ed olii squisiti, terminante verso il mare nell'ampia e fertilissima piana d'Eboli con un laghetto. A nord il monte Sant'Erasmo, a est il Sele, a ovest il Battipaglia o Tusciano, ricchi di pesci, e a sud il mare anch'esso pescoso.
   Eboli (11,142 ab.). — Siede a 103 metri di altezza, a 9 chilometri a libeccio ila Campagna e a circa 30 a scirocco da Salerno, sul pendìo di un colle, circondato da altri colli ubertosi ed ameni in mezzo ad un'ampia e pingue pianura. Gode di un panorama stupendo sulle belle quercie della tenuta ili Persane, sul mare e sui tempii di Pesto, principalmente dall'alto dell'antico castello, ora ridotto a ritrovo per caccia.
   Eboli è assai hen fabbricato con belle chiese, fra cui San Francesco nella cui sagrestia ammirasi una Crocifissione dì Roberto da Oderisio di Napoli (secolo XIV), valente seguace ili Giotto ed autore, a quanto pare, ilei freschi nell'Incoronata di Napoli. Ospedale fondato sin dal 1441 con annua rendita di 5500 lire. Ha una bella e vasta piazza all'entrare del paese, una Scuola pratica d'agricoltura con podere modello, numerose e bene ordinate scuole, un acquedotto in tubolatura di ghisa, lungo 6126 metri, che abbondevohnente provvede di buon'acqua la città, ed infine è illuminata a luce elettrica. L'acqua e laluce furono, nell'agosto del 1897, salutate con gioia comune nella bella festa (l'inaugurazione che fu celebrata.
   Ad ovest della città, distante 8 chilometri, giace Battipaglia, unica borgata del Connine. Sorse nel 1858 per ordine di Ferdinando li, re di Napoli, per raccogliervi i superstiti del terremoto, che desolò Polla ed altri Comuni del Tegiam se, e fu edificata con ordine e simmetria architettonica. Ubertose sono le vaste campagne circostanti, irrorate dal Tusciano, che le scorre ad ovest; è importante come centro di varie strade carrozzabili e ferrate, che da Battipaglia appunto muovono e si diramano; è in crescente prosperità e popolazione, usufruisce dell'acquedotto d'Eboli ed ha una buona fabbrica di paste alimentari e vani mulini.
   Oltre la ferrovia Napoli-Brindisi passa ad Elio li l'importante strada postale che, venendo ila Salerno, varca il ponte sul Battipaglia, riesce ad Eboli, attraversa il Sele a Contursi, e, per Lavriano e Bella, supera I'Apennino, per Atella e Rionero conduce a Melfi e di là da una parte va ad Ascoli Satinano e a Foggia attraversando l'Ofanto, e dall'altra, per Lavello e Canosa, inette capo a Barletta sull'Adriatico.
   11 territorio di Eboli produce cereali, ottimi olii e vini. L'allevamento del bestiame e la pesca di capitelli, anguille e tinche nel laghetto e nei fiumi suiniuentovafi costituiscono le maggiori industrie del luogo; solivi però anche fabbriche di burro e formaggi, di liquori, di paste alimentari, ecc.; negozi di cereali, farine, stoviglie, tessuti, ecc.; tipografia, libreria.
   Cenni storici. — Eburi fu una città lucana ricordata soltanto da Plinio, il quale l'attribuisce espressamente ai Lucani, quantunque, dalla sua situazione a nord-ovest del Sele, ei parrebbe dovesse naturalmente appartenere alla Campania od ai l'icentini. Le rovine dell'antica città sono sempre visibili sur un colle detto Monte d'Oro fra la moderna città d'Eboli e la sponda destra del Sele su cui sono gli avanzi di un bel ponti romano. Un'iscrizione rinvenutavi con le parole l'atr. Midi. Ebur. (vale a dire Patrono Mitnicipii Eburini) attesta che le rovine sono quelle d'Eboli e insieme il suo grado municipale. I Greci posero, al fermo, dimora nel suo territorio, come rilevasi dai sepolcri scoperti nei dintorni della città e dai vasi dipinti rinvenutivi. Rimasero ì ruderi