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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
2'JO
l'arte Quarta — Italia Meridionale
nello stile, pesante del secolo XVII; tre di essi ad archi sono ben conservati. Una sala accanto al refettorio ha un bel pavimento di piastrelle in maiolica. Vi si veggono inoltre fontane marmoree, ainpii e lunghi corridoi e per ultimo le celle dei monaci, ciascuna con un ameno giardinetto.
Un'interessante ma lunga e generalmente faticosa passeggiata alpestre conduce, per un valico a sella, nella valle Aggia, con bella veduta sul Piano delle Mattine, ove son le fonti dellMgrj; quindi a Tramutola, semi-distrutta dal terremoto, ili provincia di Potenza e, a traverso i castagni, con a destra in lontananza il nevoso monte Pollino (2248 in»), a Saponara di Gi umento, anch'essa nella provincia di Potenza.
Cenni storici. — Padula ebbe titolo di baronia e fu un feudo della famiglia Mala-spina Cibo, (li cui l'ultima duchessa la recò in dote, nel 1743, agli Estensi,
Uomini illustri. — Vi nacque nel 1570 Giulio Cesare La Galla, filosofo, che fu per trent'anni professore nel Collegio Romano e scrisse: De Phenomenii in orbe lumie novi teiescopii uso a G allineo nuperrime suseitatis phìsica disputatio ; scrisse anche De Gornetis e un trattato De immortalitate animarum: mori nel 1624. Dell'eroica schiera dei Mille furono due cittadini di Padula: Antonio Santelmo e Vincenzo Padula, ferito alla battaglia di Milazzo e morto in Barcellona di Sicilia.
Coli, elett. Sala Consilina — Dioc. Tediano — P2, T, e Str. ferr.
Mandamento di CAGGIANO (comprende 4 Comuni, popol, 9152 ab.). — Territorio montuoso, dovizioso di ulivi, viti, di alberi da frutta d'ogni specie e in cui si fanno anche raccolti copiosi di cereali, di lino e canapa. Pingui pascoli con bestiame numeroso.
Caggiaiio (3670 ab.). — Sorge all'altezza cospicua di 828 metri, in collina e in aria salubre, con estesissimo versante ad ovest sul fiume Tanagro, a 24 chilometri da Sala Consilina e a 73 circa da Salerno. Belle chiese, ospedale, varie opere pie con annua rendita di lire 5620. Ha un R.Osservatori® meteorologico agrario geodinamico Umberto I centrale della rete meridionale, una Biblioteca comunale e circolante, una Casa di salute con sala per operazioni cliirurgiche, il Tiro a segno nazionale e buoni alberghi e trattorie. Filature di lana, di cotone e commercio dei prodotti del luogo.
Acque minerali. — Poco lungi da Caggiano, sulle sponde del fiume Melandro. compariscono nell'estate cinque o sei rigagnoli di acque minerali fredde, contenenti gas acido solfidrico, cloruro di sodio e carbonati di soda, di magnesia e di calce. Questo acque sono comprese nella classe delle solforose e si pigliano in bevanda.
Cenni storici. — Mancano notizie primitive, ed è faina che in epoca remota un individuo della nobile casa dei marchesi Vitilio, affetto da paranoia distruttrice, avesse in un momento dì esaltazione mentale dato fiamme alla biblioteca di famiglia ricchissima di documenta relativi non solo alla città di Caggiano, ma a tutta la Lucania. Si sa con certezza pertanto che detta città fu feudo dei Berengario, dei Lodovisio, dei De Gennaro, e v'ha anche qualche storico che al celebre Giovanni da Precida dà il titolo di signore delle terre di Postiglione e Caggiano. Fece sempre parte della diocesi di Satriano, e distrutta questa città nel 1430, il dottissimo e pio vescovo De Venetiis prescelse Caggiano per sua residenza e della Curia, edificandovi l'Episcopio (ora palazzo di Città), e quivi ebbe sepoltura dopo due lustri di sapiente governo. Da quell'epoca Caggiano fu decorata del titolo dì città, e la diocesi ed il suo vescovo si appellarono di Satriano-Caggiano, o solamente Dioecesis et Iìpiscopus Caianensis, come dai cronisti, storici e geografi contemporanei; fu quindi perciò sede di elezione di vicario capitolare, di presa di possesso di più vescovi e delle principali dignità del Capitolo.
Uomini illustri. — Caggiano diede i natali a tre vescovi: Solimena, Mignoli ed Attilio Gabriele (l'uomo illustre del Giovio, lo scrittore eminente dello Scaligero ed il perdoctns del Pontano), illustre poeta, amicissimo del Sannazzaro da cui meritò il nome di Catullo italiano pel celebre Epitalamio al duca Sforza di Milano. — San Feliciano,