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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ManJam.en.ti e Comuni del Circondario di Sala Consilina
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   San Rufo (2619 ab.). — All'altezza di 030 metri e a 10 chilometri da Polla, in bella situazione, alle, falde del suddetto monte Motulo. V'ò la parrocchia ed alcune case di bell'aspetto, con opera pia detta del Santa Corpo di Cristo.
   Nel territorio, parte in collina, raccolgonsi cereali, olio, vino frutta, foglia di gelso e noti vi difettano i pascoli.
   Coti, elett. Capaccio — Dioc. Tegg ano — P3 locale, T. a S. Arsenio, Str. ferr. a rolla.
   Mandamento di SANZA (comprende 4 Comuni, popol. S39G ab.). — Il territorio, rinchiuso fra alture ragguardevoli che lo separano dalle valli del Calore, del Mingardo e dal mare, è aspro e montuoso; ma coltivato nelle ime valli ad uliveti, vigneti, alberi da frutta, cereali, civaie, ecc. Bestiame in copia, suino principalmente, selvaggiume e cave di pietra, principalmente di travertino.
   Sauza (3157 ab.). — Sorge a G07 metri sul mare, a cavaliere di un colle ameno che separa due valli : nella prima delle quali, dalla balza del morite Cervati, sotto Valleboun, sgorgai! fiume /accana, ricco di saporitissime trote. Lambendo il piede del Centaunno e dopo messe in moto varie fabbriche, fra cui due ferriere, il fiume si sprofonda in una caverna nel territorio vicino di Caselle in Pittati e scende poi nel golfo di Policastro col nome di Busento per aver bagnato l'antichissima colonia e città greca Bumutim di cui già dicemmo nell'introduzione alla provincia. Nudo è il giogo del suddetto Cervati, ma un rigoglioso faggeto ne veste gli altipiani e le valli, la Valleboua segnatamente, che nell'estiva stagione porge pascoli copiosi ad ogni sorta d'armenti.
   Dista Sauza 27 chilometri da Sala Cousilina ed ha alcune case di bell'aspetto, un Monte frumentario, una Cassa di prestiti, scuole, ecc. Sull'alta vetta del Cervati (1899 in.) sorge il santuario della Madonna della Neve a cui accorrono, il 5 agosto, i divoti in gran numero. Prodotti del territorio: cereali, olio, vino, frutta, ortaglie, legumi, legname, pascoli con molto bestiame, specialmente ovino e caprino, istrici, martore e faine.
   Ceunislorici. —Soìitia fu un'antica città della Lucania ricordata soltanto da Plinio, che annovera i Santini fra le città municipali di quella antica provincia romana. È probabile sia l'odierna Sanza, la quale fu un feudo dei principi di Sanseveiino e Bisignano e in seguito dei Fidimi.
   A Sanza, allo spuntar dell'alba del 2 luglio 1857, furono uccisi barbaramente i pochi superstiti della temeraria spedizione patriottica di Saprì, che narreremo a suo luogo. Inseguiti dai Borbonici, i fuggiaschi tentarono penetrare nel Cilento e giunsero, all'alba del 2 luglio, a Sanza in piccolo numero, stremati di forze e privi di munizioni. Confidando nella popolazione, spiegarono la bandiera tricolore, che divenne il seguale dell'eccidio; incitati dai retrogradi quei rozzi e fanatici abitanti piombarono addosso ai fuggiaschi con fucili, forconi, scuri e ne fecero orribile macello. Fu fra gli uccisi Carlo Pisacane, capo della spedizione, e fra i feriti e prigionieri tratti all'ergastolo l'ora defunto barone Giovanni Nicotera di Sauibiase, di tempra ferrea, condannato in prima a morte e poi per grazia al carcere perpetuo, finché, liberato, divenne per ben tre volte ministro dell'Interno nel nuovo Regno d'Italia.
   Uomini, illustri. — Vi nacquero, fra gli altri, il dottor Vincenzo Graziani; il cavaliere don Francesco Bonomo, canonico e parroco palatino, che levò, ai dì suoi, molto grido qual sacro oratore, e l'arciprete don Gennaro Bianco.
   Coli, elett. Sala Consilina — Dioc. Teggiano — P2 e T. locali, Str. ferr. a Montesano.
   Buonabitacolo (3032 ab.). — All'altezza di 490 metri, nell'angolo sud-est del Vallo di Diano, fra il monte Petrari a scirocco e il monte Cervati a ponente, a 8 chilometri da Sanza. Varie opere pie per gli indigenti e pel culto.
   Cereali, viti, pascoli e molto bestiame minuto, che non bastano però all'alimentazione degli abitanti, i quali danno opera perciò alla tessitura dei pannilani ed a ricavar trementina dai pini.