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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
2'JO l'arte Quarta — Italia Meridionale
l'ugli, fra cui uh prete, amante invero del cessato governo, ma onesta, dice il Colletta elio narra per disteso l'orribile fatto nel libro vm del 2° volume della sua bella Storia del Bearne di Napoli.
Coli, elett. Torchiara — Dioc. Vallo della Lucania — l12 e T. locali, Str. ferr. a Capaccio.
Sacco ,1280 ab.). — Sorge a 010 metri d'altezza, alle falde meridionali del monte Motola (1700 in.), vicino alle sorgenti del Sammaro affluente del Calore, a 7 chilometri da Laurino, con ampia prospettiva a ovest del golfo di Salerno e della riviera di Amalfi. IJella chiesa a tre navate con facciata tutta di pietre scalpellate, costruita nel secolo scorso sugli avanzi dell'antica.
A maestro del Nuovo stanno i ruderi di Sacco Vecchio sopra una propaggine del suddetto monte Motola, verso il torrente Sani maro che lo costeggia. È un paese antichissimo che credesi fondato dai Greci, in luogo forte per natura fra balze inacessibili, a cui non si ascende che per due burroni naturali, dal che credesi derivi il nome di Sacco. Scorgonsi fra i ruderi di Sacco Vecchio gli avanzi d'un tempio e d'un fortilizio quadrato e poche vestigia d'altri edifizi.
11 territorio, ubertoso, produce olio, vino, frutta, cereali, legumi, molte piante medicinali; pascoli sulle alture e cacio squisito.
Cenni storici. — Sacco fu un feudo di Guglielmo Sanseverino conte di Capaccio, il quale ne fu spogliato per ribellione, nel 1487, da Ferdinando I di Aragona, che lo vendè a Camillo de Scorziate della Castelluccia, suo consigliere. Ne furono poi signori, fra gli altri, i Launay, Gianantonio Capece, che pose domicilio in Laurino verso il 1565 e dai Capece il feudo passò probabilmente a Scipione Villani, duca di Roscigno, che l'acquistò per 16,000 ducati, assumendo anche il titolo di barone di Sacco.
Coli, elett. Torchiara — Dioc. Vallo della Lucania — P2 e T. locali, Str. ferr. a Capaccio.
Valle dell'Angiolo (1644 ab.). — All'altezza di 621 metri sul mare, nella valle del Calore, a 3 chilometri da Laurino. Fu già detto Piaggine Sottane od Inferiore, e trovasi in valle, al ridosso di una collina, con territorio copioso di pascoli, granaglie, olivi, ecc.
Coli, elett. Torchiara — Dioc. Vallo della Lucania — P2 locale, T. a Piaggine Soprane,
Str. ferr. a Capaccio.
Mandamento di LAURIT0 (comprende 6 Comuni, popol. 8906 ab.). — Territorio in monte producente derrate di varie specie.
Launto (1616 ab.). — A 480 metri d'altezza, alle falde del monte Antilia (1337 in.) del gruppo del monte Sacro (1704 in.), poco lungi dal fiume Mingardo e a 26 chilometri a sud-est da Vallo della Lucania, Deve il suo nome agli allori che verdeggiavano nelle sue terre; fu saccheggiato e distrutto dai Saraceni, che ne portarono via anche la campana. Oggi conservansi avanzi notevoli (li un forte antico. Molti cereali.
Cenni storici. — Fu successivamente un feudo deiRuggi, dei Pavone, degli Antonini e Monforte col titolo ducale.
Uomini illustri. — Gabriele Attilio, letterato; Antonio Monforti, filosofo; Pietro Fusto, giureconsulto, e Luigi Carelli, magistrato.
Coli, elett. e Dioc. Vallo della Lucania — P2 e T, locali, Str. ferr. a Celle dì Bulgheria.
Alfano (858 ab.). — A 253 metri d'altezza e a 2 chilometri da Laurito, sopra un colle ameno, ma in clima non molto salubre, alle falde orientali del monte Antilia e presso la sponda destra del fiume Faraone. Territorio ricco di cereali, di ulivi e di alberi da frutta.
Cenni storici. — Ebbe varii feudatari, primo fra i quali Giovanni Carafa di Poli-castro, a cui fu trasmesso da Ferrante II; indi Scipione Brancaccio nel secolo XVII, che lo vendè per 9500 ducati a Giovanni Andrea Veni al lo di Campagna, L'ebbe in seguito Diego Vitale della Capra ed ultimamente la famiglia Bernalla.
Coli, elett. e Dioc. Vallo della Lucania — P2 e T. a Laurito, Str. ferr. a Celle di Bulgberia.