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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arto Oliarla — llnlia Meridionale
   Ad ili questa cillri troviamo Arnntiiin (probabiliiii-uU'communi' ili A/wurtlar, ora San Vito ilei Normanni) e Ihrtum, clic vuoici rollocare pi rsso Monopoli. AV«/«//*, uoim- non contenuto in verini autore aulico, ma stabilito i liiaramriilc dalle sue monete cil altri avanzi, si pnft porre ron certezza a Poliziano a mare, ad ovest di Monopoli.
   •1. Nrll'iiilrnio dell'Apulia, verso le frontiere, della Lucania, la città principale era Venutiti (Venosa), con le vicine città più piccole di \ihmmtia (ora Aceii-nza), Umilili (Salila .Marinili Manzi presso (Ippidn) e Fcmitum (Forimi presso Venosi). Sulla via Appia da Venosi n Taranto stavano Si/rinm (fra Spinazzula e l'odio Orsini), /'lem (l'odierna Gravina) e Li/mlia (Altainura). A su il ili questa linea stradale, verso il liiime liradano, Mainila; il Mateulaui di Plinio era evidentemente la niodenia Matera e (ienusium conserva sempre il nome di (iinosa.
   l'arcoliie altre ritta dell'antica Apulia, ricordate da Plinio, sono adatto sconosciute; ma i nomi cli'ci reca sono rosi confusi clic è impossibile dir con certezza (piale fra ose appartenevse all'Apnlia e i,uale alla Calabria od agli Irpiui. Fra i,iiidle, a cui pnossi assegnare un lnogoiuiigelluralc, sono i Griiiiibesliui, creduli abitanti ili Crii mimi (ora Grumo Appaia); i PalimMisi, od abitanti ili l'alio (ora probabilmente Palo de! (lolle fra Grumo e Pilotilo); i Tiitini forse (si deve leggere Tnrini), ila Tu ri ii m o Tu min (l'odierno Turi), e gli ^trapelimi, la cui città Slrapcllam si suppone essere Rapolla, fra Venosa e il l'ons Aufitlus, o Ponte siill'Ofanlo. I Moicani, Corinenses, birilli, Tnriiientirii ed niurtini dello slesso Plinio sono ignoti affatto.
   Strade dell'.lpulia antica. — l/Apulia era attraversata ila due grandi rami della via Appia, che separavansi a Benevento e cnniluecvaiio uno direttamente a liriiulisi, l'altro a Taranto. Il primo, dello l'in Tatjana, per essere sialo ricostruito sotto l'imperatore Trajano, passava a traverso lo precitate città ili Amie, Hrriluniu, (lanosa e Bitoulo, giungeva al mare a l'ari e proseguiva lungo la costa a liriiulisi; mentre una linea (piasi parallela, partendo da esso a lìilonlo, conduceva, per (lacìia, A ;ctiiim e A'orba, direttamente ad ijjnntUi.
   L'altra linea principale, a cui pare appartenesse propriamente il nome di via Appia, entrava nell'Apnlia a l'ons Au/idi (ora l'olile Santa Venere) e coiuliiceva, per Venosa, Sihmm e l'Imi, direttamente a Taranto.
   Oltre codesta la Tabula l'eutingeriana reca una linea stradale da Larino a Siponto e di là, vicino alla spiaggia, a Itati ove inneslavasi alla suddetta via Trajaria. Essa doveva formare una linea importante di comunicazione dal Piceno e dalla parte settentrionale d'Italia a Umiditi.
   « Una delle grandi attrattive della poco nota Apulia — concliiiidcrcmo questi rapidi cenni con le parole della dotta signora inglese Janel lìoss — èia sua varietà d'interesse; eruditi classici, artisti ed architetti, amanti del Rinascimento e studiosi ili strani dialetti, possono tutti trovarvi una occupazione diuturna. L'Apulia è come un palinsesto: la civiltà, la filosofia e l'arte greca sono scritte sui residui degli antichi Japigi, Lucani, Bru/ii e altre siffatte razze primitivo; sovra essi la gloria e la poesia romane, finché le memorie longobarde, saracene, normanne, sveve, francesi e spaglinole ci conducono ad un'Italia tutta d'un pezzo, sotto lo scettro d'un re italiano ».
   II.
   La Japigia.
   'I-iTTjv.a (Japigia) era il nome clic davano i Greci alla porzione sud-est d'Italia confinante col mare Adriatico e col Jnnio, ina il termine era adoperalo con una grande indeterminatezza, come quello clic era ristretto alle volte all'estrema punta sud-est o penisola, detta anche Mtssapia e Calabria dai Romani; mentre cstendevasi si fattamente alle volte, da comprendere tutto ciò che i Romani chiamavano Apulia.
   Per tal modo Scillace (geografo di Cariami» nella Caria che fece nel >08 av. C. un viaggio di esplorazione sino alla foce dell'Indo) descrive tutta la costa della Lucania, dal promoulorio di Orioli (ora inolile Gargano) come compreso nella Japigia, e vi include eziandio le città di