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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Quarta — Ilalìn MeridionnU
   allatto a promiscuità di cultura, concorrono ad assegnarlo il posto d'onore. Guardata dall'alto, dalle Mnrgic che le fan corona, è come ampia terrazza elio si aliarci e si specchi nel rilostro o cristallino smagliante dell'Adriatico. Vista quaggiù, liei piano, a desini, a manca, sin dove l'occhio arriva, è tutta mia distesa di verznra, un inuiicnso giardino. Qui il iiiandorlo dalle forimi schivo, eleganti, aristocratiche. Là fitti boschi d'ulivi, dal verde cenerognolo e severo, clic mai non muore. Ovunque, ortaggi, pomari, vigneti, messi opulente: ogni ben di Dio insomma >.
   Industria e commercio. — L'industria primaria della provincia di Ilari è quella della estrazione dell'olio d'oliva, la quale ha preso in questi ultimi anni, dopo i perfezionamenti introdotti, tale uno sviluppo da superare di gran lunga quello della Toscana e della Liguria occidentale. Enorme e crescente ogni dì più è l'esportazione dell'olio di Lari all'interno ed all'estero, e la stessa provincia oleifera ili l'orto Mauri/io, si rinomata pel suo commercio oleario, quando manca il elio avviene spesso, il raccolto fa, per mezzo dei vapori di duo compagnie, una rilevante importazione di olio di l'ari per poi rispedirlo conio proprio.
   Segue l'industria vinicola, assai sviluppata anch'essa, e molto apprezzati e ricercati, un'interno ed all'estero, sono il moscato di Traili, il zagarese di I.itonto, il priniativo di Gioja del Colle e il vino bianco ili Terlizzi.
   In Bari e nelle altre floride città litoranee, Barletta, Molfetta, Trani, Giovinazzo, l.isceglie, trovatisi fabbriche di paste alimentari, rosolii, confetti, formaggi, saponi, prodotti chimici, pianoforti, mobili, telerie, nonché concerie, tintorie, ecc.
   11 commercio, quasi intieramente marittimo, esporta a Venezia, Trieste, in Dalmazia e negli scali d'Oriente, granaglie, vino, mandorle, cotone, sapone, latticini, ma principalmente olio in varie parti d'Italia, in Alleinagna, Francia, Inghilterra, ecc.
   L'Acquidotto Pugliese. — Quando, nel novembre del 18'J7, Fon. Prinetti, allora ministro dei Lavori Pubblici, visitò le Puglie e promise a quelle popolazioni che il Governo si sarebbe occupato delle tanto sospirate bonifiche, fuvvi chi trascorse ad immaginare che in esse sarebbe stata compresa anche l'esecuzione del progettato acquidotto pugliese, patrocinato sì caldamente dallTmbriani, e che le acque del Sele o del Calore avrebbero finalmente irrigata l'arida regione delle Puglie. Ma questa grande e non facile impresa rimane per ora, e rimarrà forse ancora per qualche tempo, un desiderio e una speranza. Da ben 30 anni Provincie, municipi, associazioni, enti morali, comizi chiedono istantemente il refrigerio e la salute che vien dall'acqua, tanto alle campagne quanto agli nomini ed agli animali. Piasti il dire che uomini ed animali non possono dissetarsi se non con le acque piovane, e che l'acqua potabile nelle città principali importasi, durante le siccità, da Napoli e da Xocera per mezzo della ferrovia e si vende a 2, 3 e 5 centesimi il litro.
   Una legge d'iniziativa parlamentare fu proposta alla Camera per provvedere l'acqua alle tre Puglie, ma disgraziatamente questa regione è priva di sorgenti, tranne che nei pochi punti delle Mnrgie, dove trovansi piccoli bacini pliocenici di sabbie ed argille, come ad Acquaviva delle Fonti. Per ilare acqua sufficiente ad una popolazione di oltre 1,000,000 abitanti, bisogna ricorrere alle sorgenti dell'altro versante dell'Apennino ad una tale distanza, clic l'acqnidotto da costruirsi sarebbe venuto a costare una somma enorme, e non sarebbe stato sufficiente che per fornire l'acqua potabile, senza che rimanesse acqua per l'irrigazione. Si pensò allora di creare nell'altra valle dell'Ofanto, per mezzo ili una diga, un immenso serbatoio artificiale scoperto e capace, di dare oltre 200 milioni di metri cubi d'acqua all'anno, ma in seguito, per diverse ragioni, si dovè abbandonare l'idea.
   Anche la ricerca delle acque potabili nel sottosuolo dette risultati negativi, per cui si dovè riconoscere essere l'incanalazione delle sorgenti dell'opposto e lontano versante dell'Apennino l'unico modo di fornire sufficiente acqna potabile alle tre Puglie.