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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   t'ari. Oliarla llnlia Mi'rìilionale
   Nel 1028 il vescovo greco Bisanzio edificò sopra la cripta una splendida cattedrale; e Kcssantutiv anni dopo il liuono e pio arcivescovo Klia, frugando in cerca di reliquie ili altri santi, mise le mani ili un buco indi'alture della cripta e ne trasse fuori le ossa ili San Saltino, che erano state trasportato ila Cunosa di l'nglia nclTSTiO e ivi deposte dal vescovo Angolano, come attestava ini1 iscrizioni* sopra una lastra marmorea. Non ostante le proteste sdegnose degli abitanti di Canosa, i quali affermano sempre, come vedremo, ili possedere le vere ossa ili San Sabino, l'arcivescovo trasportò con gran pompa e cerimonie solenni, le ossa in lina bella tomba di marino.
   La cattedrale di San Sabino di Bari, con arcivescovado, fu costruita nell'anno 1031 in forma di una basilica a tre navate, ina ebbe molto a so (Tri re (piando Guglielmo il Malti distrusse Bari nel 1 ló(j, e fu bisogno riedificarla quasi per intiero. Nel 1750 fu sciupata dall'arcivescovo (Jneta, il quale ne cambiò la vòlta, la forma e la situazione delle finestre, rivesti di stucco le belle antiche colonne di granito e di inanno clic separano le navate, ne mutò i capitelli e guastò al tutto la parte inferiore della facciata con un atrio ad inferriata ornata di busti moderni.
   11 campanile a sud, rovinato mi 1013, non fu rialzato; quello a nord fu restaurato secondo l'antico disegno, ed attesta l'influenza normanna; una bella cupola incurvasi sopra la crociera. La facciata occidentale va ornata di arcate e d'un ricco cornicione ornamentale, e il lato settentrionale poggia sopra mi porticato. L'arco di mezzo della facciata settentrionale presso al campanile poggia le sue colonne sopra piccoli elefanti; ornati squisiti circondano gli archi, dei quali il più alto va fregiato d'un pellicano, mentre teste donnesche servono d'appoggio agli archi.
   11 Battistero (certamente più antico), un'alta rotonda nel lato esterno longitudinale della cattedrale, nella strada della Trulla, serve ora di sagrestia ed è costruito come la chiesa, di piccole pietre calcari quadrate; la facciata orientale è la più bella e di una bellezza particolare la finestra principale.
   Nell'interno ammodernato della cattedrale, nella cappella a destra di quella del coro, sulla parete destra ammirasi la Guarigione miracolosa di San Hocco del Tinto-retto e ili farcia un dipinto del Veronese. Nella cappella del coro, sotto il dipinto del-VAssunta, è da vedere un ciborio, riccamente scolpito, del 1193. L'aitar maggiore fu posto nel secolo XI da Alfano da Termoli.
   Il soccorpo, o la chiesa sotterranea, riccamente ornato, ha tre ordini di colonne di cui ciascuno ne ha otto e due all'abside. Vi si venera la siiddescritta Santa Maria ili Costantinopoli di San Luca.
   BASILICA DI SAN NICOLA
   Alla descrizione del grande santuario, rinomato nel mondo intiero, giova premettere qui la leggenda, desunta dalla Storia di Bari del l'ottoni e dal bel libro precitato: The Land of Mnnfrcd (La Terra di Manfredi) della signora inglese Janet Ross.
   11 9 maggio del 10S7 tre bastimenti entrarono nell'antico porto di San Giorgio e tosto si apprese che a bordo d'uno di essi trova valisi le sacre reliquie del gran santo, morto nella Licia (Asia Minore antica) nel 32G, e la cui tomba era divenuta un luogo di pellegrinaggio, finché l'illustre città di Mira non fu distrutta dai Saraceni.
   Grande era il fermento: clero e laici precipitaronsi verso la spiaggia dietro l'arcivescovo, avviato in pompa magna a ricevere le sante reliquie. Ma i marinai ili Bari non vollero consegnarle, avendo fatto voto di edificare una chiesa particolare per deporvele. Seguì un vivo diverbio e pareva che San Nicola avesse a divenir causa ili guerra civile e di spargimento di sangue, quando il reverendo Elia, abate dei Benedettini, amato e rispettato da tutti, entrò in una barchetta e si recò a bordo di uno dei bastimenti, ove < dopo aver adorato con molta divozione il sacro corpo — come narra il precitato l'etroni — rappaciò i marinai, dicendo loro che non dovevano frapporre