l'urie Omnia — llalia Mi-ri
riconoscere la carne umana postagli innanzi ed avviatosi alla botte, ove l'oste la conservava in salamoia, recitò una preghiera ed ecco tre fanciullo risorger tosto dalla botte vegete e fresche corni! tre rose, per essere restituite alle loro povere madri 1 ( 1J.
A sinistra entrando v'ò il sarcofago ili Roberto C'kynrlia di Ilari, cancelliere di Carlo I d'Angìò, assassinato da Roberto di Fiandra, genero dello stesso Carlo, sulla medesima piazza di Napoli, ove aveva pronunciata l'inumana sentenza di morte contro l'infelice Corradino. Presso la porta a destra v'ò il monumento di Jacobus Iloti con antica effigie. La ter/a cappella a destra, dinanzi alla discesa nella cripta, è ornata di scolture ricchissime. Le balaustre marmoreo davanti al coro che circondano le due discese nella cripta provengono ancora in parte dalla chiesa primitiva.
L'aitar maggiore è un'opera sontuosa del secolo XVII; due ordini ili bei stalli corali separano lo spazio intermedio dai bracci laterali; musaici di carattere (piasi arabico, adornano la parte rialzata dello spazio posteriore. Notevoli tre seggi, dei «piali il più antico vuoisi servisse all'incoronazione di Ruggero; il secondo per uso del re, clic è di diritto il primo canonico della chiesa, ed il terzo pel priore nelle solenni occasioni: è un seggio cospicuo sorretto da tre figure umane coricate e da un elefante.
Dalla navata centrale si passa, sotto un arco trionfale a sesto tondo, sorretto da due grandi pilastri, al Sancla Sancloriun e, saliti i gradini dell'arco, ergonsi, dopo la balaustra, due colonne, a cui si appoggiano tre archi minori, anch'essi a sesto tondo, congiiingentisi dall'altro lato ai pilastri dell'arco trionfale e terminanti in una cornice ornata di fregi d'oro e di stemmi regali.
La mensa dell'altare è coperta da un elegantissimo tabernacolo bisantino, con una bella piramide ettagona, in cui si osservano due colonne di inarmo prezioso, bellissimi capitelli con figure di angeli alla greca ed un quadretto metallico rappresentante San Nicola clic incorona il re Ruggero II.
Intorno, nella curva dell'abside rispondente nella sua maestà alle proporzioni della chiesa e ornati in origine di belle figure a mosaico, ora di freschi assai mediocri, non veggonsi più gli antichi sedili marmorei del coro sull'antico pavimento, anch'esso in musaico, di cui non avanzano che pochi frammenti.
Dietro il coro havvi il monumento della regina lìona dì Polonia, figliuola di Gian Galeazzo Sforza (111. 105S) ed ultima duchessa di Bari, che aveva redato dalla madre Isabella d'Aragona, vedova del suddetto Gian Galeazzo; la statua della duchessa inginocchiata, sul sarcofago di marmo nero, è mirabile per la dolcezza e pacatezza del volto. B monumento è opera veneziana del 1593 e reca l'iscrizione seguente: Poloniae Sìgismundus JII llex. Anna Regina Poloniae.
Sotto il monumento ammirasi un curiosissimo trono arcivescovile del 1093, ordinato dall'arcivescovo Elia in commemorazione del gran Concilio contro gli errori della Chiesa greca, adunato in questa chiesa, non sì tosto compiuta. La sua spalliera poggia sur un leone avente fra gli unghioni una testa umana (un ornato che credesi una reminiscenza del trono di Salomone) e il davanti ò sorretto da due arabi semi-inginocchiati (in commemorazione dell'occupazione saracenica di Bari nel secolo IX) e dalla strana figura di un uomo, con in capo un berretto a cono ed in mano un bastone. 11 superbo
(1) Questa legenda viene così narrata nel seguente canto popolare in dialetto :
Santo Nicola a la Taverna ieva, Era vigilia e min se commarava, Disse a tu Tarernaro u'a vini ino niente? E l'ora è larda e bulimo mangiane. Tengo un barilotto de tunnina
Tanto ch'i bello nun se po' assaggiane, Santo Nicola ce fece la croce E tre fanciulle fece resciuscitane. Benedetto Dio e santo Nicola A fatto tre miracoli di gioia.
(F. Coiuzzim, / componimenti minor! della /duratura popolare italiana).