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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parto Quarta — I tal in .Meridionale
   e, al/atosi, cacciasi ila ultimo sino a mozzo il corpo nella tomba tl<0 santo, ne attinge il liquore e lo ila bere ai fedeli prostrati (I).
   In fonilo alla scala, che inette alla chiesa soprastante, è la tomba dell'arci vescovo Klia, l'aliate benedettino sotto il quale fu edificata, come abbiamo narrato, la chiesa e le cui virtù sono commemorato in versi latini sui gradini dell'aitar maggiore.
   Qui orò, nel KM, Pietro d'Amieiis, più noto col nome di Pier l'Eremita, pel buon successo della prima crociata, e qui lìoeuiondo foce le sue divozioni prima di partir por la Palestina. Urbano 11 tornò, nel Ki'.ts, a Mari, o nella chiesa soprastante tenne, come più sopra è detto, il celebre cnrn ilio contro la chiesa greca. San Nicola ili Pari fu scelto per luogo d'incoronazione dei re d'Italia e di Sicilia; vi furono infatti incoronati re Ruggero nel 1131, l'imperatore Enrico VI, sua moglie Costanza e re Manfredi. Di ciò canto Torquato Tasso in quei versi:
   Bari, clic a' suoi regi allargo scelse Fortuna, e diè corona e insegne eccelse (2).
   li. Tesoro. — l'i molto ricco ed interessante, a far capo dall'altare d'argento che racchiude le reliquie di S. Nicola. Imi lavorato, nel HJ8<», da Domenico Marinelli e surrogò quello donato da Orosio < re di Rascia, Dioclea, Albania, Bulgaria e di tutta la costa dell'Adriatico sino al Danubio >, intorno al 1310, il quale antico altare fu probabilmente fuso in un con le lampe, i candelieri e la fasciatura in argento dell'intiera volta, come narra Beatillo. Magnifiche lo due croci con fleiir-de-lis smaltati, dono di Carlo d'Angiò; celebri il breviario ili Carlo li d'Angiò e la corona ferrea, lavorata nel 1131 a Bari pel
   (1) In San Nicola ili lìari, cliiesa palatina, fu celebrata, nell'ottobre del 1S9G, la ronver.-ione al calto-licisino della principessa Elciia del .Montenegro, sposa del principe creditòrio Vittorio Emanuele. Quota basilica fu scella inolio opportunamente per la cerimonia perché San Nicola è un sanlo comune alle due chiese greca e latina. La basilica di lìari, come le altre palatine delle Puglie, cnnieccliè composta ili uua chieda grandiosa, sì da gareggiare con le più monumentali, c servila da un gran numero (li canonici con rendile laulissiine, non è clic una cappella privata della Corona. Nel suo stile, maestoso e severo, cui danno maggiore imponenza i quattro cortili clie la circondano, è, come abbiamo visto, un bel monumento dell'architettura greco-normanna.
   Da una splendida monografia, pubblicala dal giovane studioso V. E. Plzzon.Ni, si rileva che la basilica fu compilila nella prima metà del secolo XI) e clic, solto i Normanni e sullo gli Svevi, andò aumentando i suoi privilegi e le sue concessioni clic crebbero, non più superale, sotto gli Angioini. L'amministrazione dei beni, come delle altre cbicse palatine della Puglia, è puramente civile ed è affidata ad uu regio delegato, il (piale ba l'incarico di devolvere a beneficenza e pubblica istruzione tulla la parie spettante alla Corona. Cosi la cillà di Uari La visto sorgere nei cortili di San Nicola la Scuola d'arti e mestieri Umberto / clic, come giustamente osserva il Pizzorni, é il degno monumento della palatimi;! sabauda di questa basilica. Se Carlo 11 d'Angiò dotava per San Nicola ben cento ecclesiastici, Umberto I, senza venir meno all'onore del cullo ed alla dignità del tempio, ha dato modo, in {splendidi locali, di istruirsi e perfezionarsi nel lavoro a ben duecento giovani.
   1) buon andamento dell'amministrazione civile ha offerto alla Corona il modo di concorrere, nella beneficenza cittadina e privata barese, con mollissimi assegnamenti.
   (2) Qui cade in acconcio recar le date ed i nomi di quanti sovrani c principi fecero atto di venerazione e di ossequio al sanlo patrono di Ilari nella Basilica Palatina: nel 1089 Buggero, duca di Puglia, figliuolo di Roberto Guiscardo; nel 1097 Boemondo, fratello di Buggero, signore di Bari; nel 1101 Costanza, figliuola di Filippo re di Francia; nel ti 17 Grimoaldo Alferaniio, principe di Bari; nel 1137 Bainulfo conte d'Alife, dello nel medesimo anno duca di Puglia; nel 1137 Lotario li della Casa di Sassonia; nel 1139 Buggero, fondatore della monarchia di Sicilia; nel 1150 Guglielmo I; nel 1172 Guglielmo 11; nel 1195 Arrigo VI di Svevia; nel 1198 Costanza di Altavilla, imperatrice; nel 1233 Federico II di Svcvia; nel 1258 re Manfredi; nel 12G0 Dalduino II, figliuolo di Pietro Courtcnav della Casa di Francia, imperatore latino; nel l29i Carlo II d'Angiò; nel 1319 Orosio redi Serbia; nel 1359 Roberto d'Angiò, principe di Taranto; nel 1384 Ludovico d'Angiò; nel 1399 Ladislao; nel 14G5 Ferrante di Aragona; nel 1502 Isabella di Aragona, duchessa di Bari; nel 1531 Bona Sforza, già regina di Polonia, duchessa di Bari; nel 1741 Carlo 111 Borbone; nel 1808 Giuseppe Bonapartc; nel 1813 Gioachino Murai ; nel 1849 e 1859 Ferdinando li; nel 1878 Umberto I re d'Italia, felicemente regnante; nel 1892 finalmente lo Czar regnante di Russia, allora granduca.