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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Bari
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   CENNI STORICI
   l!«im, Barium e Bari tuttora, una delle città più ragguardevoli dell'Italia meridionale, non pare godesse di un'uguale considerazione nei tempi- antichi. Non se ne trova menzione nell'istoria, prima della conquista dell' VpLilia pei Romani e noi non abbiamo contezza della sua origine; ma le sue monete attestano ch'essa ricevè di buon'ora molta influenza greca, probabilmente dalla vicina Taranto, e dimostrano che essa doveva essere un luogo di qualche considerazione nel III secolo av. C.
   E mentovata incidentalmente da Livio (xl, 18) ed Orazio (Sat., i, 5, 97) ne parla come di una città pescatriee:
   l'osterà tempeslas indiar; via pejor ad usque lìari maenia pinosi.
   indio Tacito ne fa menzione come di un municipio dell Vpulia e il nome di Muriuin rinviensi in Strabone, in Plinio e negli altri geografi fra le città appartenenti all'A pilli a.
   La sua situazione sulla via Appia, del pari che il suo porto, contribuirono a preservarla, dalla decadenza; ma non pare si alzasse sopra la condizione di una ordinaiia città municipale se non dopo la caduta dell'Impero d'Occidente.
   Radelgisò, principe di Benevento, prima invitò come alleati i Saraceni di Sicilia a l'ari, ove divennero il terrore di tutto il paese all'intorno. Li tradì in seguito a Ludovico II e quando questi venne, neH'Sól, con Guido di Spoleto a pacificare e comporre le cose nell'Italia meridionale, i Saraceni furono disarmati ed uccisi a tradimento. L'emiro di Sicilia, Abbas-Ibn-Fadlii, giurò di vendicarli e, presa Taranto nell'So^, gittò in Bari tante forze ch'essa divenne la città principale del regno maomettano in Italia. Nel volgere di pochi anni al suo luogotenente venne fatto di strappare ai Bisantini e ai Longobardi le principali città dell'Apulia e della Calabria, finché si l ibello al suo sovrano e prese il titolo di sultano.
   1 patimenti della popolazione cristiana giunsero da ultimo alle orecchie di Ludovico, il quale era divenuto in quel mezzo imperatore. Egli discese alla testa d'un esercito germanico, ingrossato dai suoi sudditi italiani e, nell'SGG, incominciò contro il sultano di Bari una guerra che durò cinque anni ed ebbe fine con la presa della città.
   Ma i Maomettani ridivennero in breve onnipotenti nel rimanente della provincia, e fu Basilio I, il ristauratore della potenza militare di Bisanzio, che li espulse finalmente dall Apulia nell'SSò, dopo una lotta di nove anni, quando Bari divenne la sede del Catapano o governatore greco, il cui palazzo sorgeva dov'è ora la chiesa di San Nicola.
   Come scrive il Petroni nella sua diffusa Storia di Bari, < quantunque i Musulmani fossero invisi per la loro ferocia ed empietà, non pertanto le provincie meridionali d'Italia vanno loro debitrici del loro grande commercio coll'Oriente e del miglioramento agrario; segnatamente per l'introduzione della coltivazione del cotone, una specie del quale chiamasi sempre dai contadini bambagia tnrchesca >.
   Nel 1002 l'infelice città fu assediata di bel nuo\o dai Saraceni, e salvata dalla squadra veneziana sotto il comando del doge Pietro Orseolo II. Dopo circa ottantanni Bari accolse con lagrime di gioia e grandi feste le ossa di San Nicola di Mira, rapite e trasportate da suoi marinai, come già abbiamo narrato.
   Nel 11)95 Pietro l'Eremita predicò in Bari la prima crociata, e l'anno seguente vi accorsero in folla i crociati, pei quali fu fondato un ospedale speciale presso la chiesa di san Giovanni. L'Ulisse delle crociate, Boeniondo, più alto d'un cubito degli uomini
   113 — I.a Patria, voi. IV.