l'arie (Jiiarta — llalia Mi-ridionalo
sudditi, (lai quali fu lauto amata olio la città, con deliberazione deci/rionale 30 marzo dell'anno 13la le cede, volontariamente porzione delle suo entrate.
Nel 1517 Hona fu maritata per procura a Sigismondo, re di Polonia, e la magnificenza ilei suo Ingresso in Napoli, ovo fu accolta dagli inviali polacchi, fece maravigliare gli abitanti Ando sposa il 0 dicembre e fu imbandito un gran banchetto, a cui presiedi, abbigliata ili raso turchino veneziano, tempestalo di api in oro battuto e con in cupo un diadema di perle e pietre preziose. Il banchetto durò nove ore, dalle 2 del pomeriggio alle 11 di notte, e Giuliano l'ussero, in i suo Giornale, ci ha tramandato il menu u catalogo delle ini band igieni (1).
Il 20 dicembre la regina Bona partì da Napoli per Manfredonia, donde imbarcassi l'ultimo di febbraio e giunse, il 10 aprile del 1518, in Cracovia, ove il re l'accolse con gran pompa ed imbandì un altro lauto banchetto, che durò otto ore.
Isabella di Aragona morì nel 1521, lasciando il ducato di Bari alla figlinola, la quale, rimasta vedova nel 1548, volle, nouoMarile le preghiere del tìglio e delle figlie, far ritorno a Bari. Essa vi tenne una corte brillante, frequentata dagli artisti e dagli eruditi, fra i quali Scipione Ammirato, che vi passò qualche tempo nel suo viaggio da Firenze a Lecce. La regina Bona morì nel novembre del 155S, fu seppellita, come abbiamo detto più sopra, in San Nicola di Bari e lasciò il ducato e le sue dipendenze a Filippo II re di Spagna e di Napoli.
Bari soffrì assai pei terremoti degli anni 1251-, 1207 e 1730.
Dei suoi vescovi, ora arcivescovi, abbiamo notizia sin dal \ 1 secolo. I nronvi tenuti concili? da papa Urbano li, come abbiamo visto; dall'antipapa Anacleto nel 1131, dall'arcivescovo Antonio Puteo nel 1501- e nel 1G2S dall'arcivescovo Ascanio Gesualdo, patriarca di Costantinopoli. _
UOMINI ILLUSTRI
Grande è il loro numero, così negli antichi come nei tempi moderni, nelle armi, nella politica, nelle scienze e nelle lettere. Citeremo i seguenti: Giorgio Majone, gran cancelliere sotto Buggero e grande ammiraglio sotto Guglielmo nel NII secolo: Andrea da Bari, autore delle Consuetudini baresi e napoletane nel XIII secolo; G. B. Nenna, letterato di grido ed ambasciatore della suddetta regina Bona a Carlo \ Giovanni Calabrese, medico rinomato del secolo XVI; il letterato Giovanni Abruzzi e F. Antonio Cardassi, filosofo del secolo XVII; Alessandro Calefati vescovo di Potenza
(I) Ora, che è tanto in voga la pubblicazione su per qui in nota, a titolo ili curiosità, questo antichissimo :
In primis pignolata in quattro con natte et attunata platina.
Insalata d herbe.
Lo bollito et bianco magnare con mostarda con l'ordine suo.
Li ceppi di picciuna.
Lo arresto ordinario con nnrrauMo et salza de vino agro.
Le pizze sfogliate.
Lo bollito salvaggio con putaggio unga-resco et preparata.
Li pasticci de carne.
Li pagoni con sua salza.
Le pizze fiorentine.
Lo arrosto selvaggio et strangolapreti.
Le pasticcile de carne.
La zuppa nauma.
i giornali dei menu degli odierni banchetti, rechiamo
Lo aiTosto de fasani.
Almongiavare.
Li capimi coperti.
Le pizze bianche et appresso fratina in gotti.
Conigli con suo sapore.
Li guanti.
Le starne con lemoncelli.
Li pasticci di cotogne.
Le pizze pagonazze.
Le pasticcile di zucchero.
Alla tavola della signora Itegina fu fontana de odure, fo misso castagni di zuccaro con lo scacchiere, le nevule et procapa.
Levaro la prima tavola e l'aqua a mano di buon odore.
Confetti.