l'arie Quarta — Ilalin Meridionale
Riccardo conte di Acerra elio combatteva jut Tancredi nipoti-di Unsero ili Sicilia, (• novo anni appresso lii sottomessa a Federico 1 clic divenne poi l'imperatore Federico II. Il ipiale tenne, nel 1223, in Molli un parlamento generale clic hi adunò nella gran sala del castello, detta sempre siila dell' Imperatore, per discutervi e stabilirvi la costituzione del reame ili Napoli. F 1111 altro parlamento vi tenne liei 1:251 il re Corrado, il quale vi faceva anche avvelenare il proprio fratello germano \ ri i^'o ch'era visi recato a visitarlo. Nel 120) lilialmente Molli diedesi con le Puglie a re Manfredi.
trattone i Normanni e «li imperatori Melfi non ebbe altri signori sino al 131K, nel (piale anno la regina di Napoli, (iiovaima I, a richiesta di papa Clemente VI, ne fece dono a Nicolò Acciainoli, gran siniscalco del rollio, sotto il cui dominio Melli fu assediata per ben sette mesi dal re di Ungheria. Avutala da ultimo, nonostante la valorosa difesa del conte Lorenzo Acciainoli, la donò al tedesco Corrado Wolf.
Ile Ladislao la diede nel 1392, col titolo di contea, a Goffredo Marzano. Sotto la regina Giovanna II fu assegnata ai Caracciolo in guiderdone dei servizi resi da Ser Gianni Caracciolo durante i torbidi nel regno. 1 Caracciolo la tennero per ceiitosett'anni finché, ribellatosi Ciò vanni all'imperatore Carlo V, gli fu tolta da costili e data in dono ad Andrea Boria. Nel 1528 Melli oppose una resistenza ostinata al generale francese Lautrec. ili Foix il quale, presa ch'ebbe la città, lasciò trucidare barbaramente e cacciare in bando un gran numero ili abitanti.
Prima del suaccennato orribil terremoto del 1S5I, quello del 115G e l'altro del 1G94 avevano devastato la città di Melli.
L'omini illustri. — Nacquero in Melfi: Vincenzo Bruno, illustre medico e scrittore; Giovanni M. Giuseppe, giurisperito: Benedetto Mandimi e Giulio Mele, valenti giureconsulti anch'essi e Giuseppe l'isuello, generale dei Francescani, e nunzio apostolico alla Corte imperiale di Allemagna. Ai dì nostri Molli diede i natali a Floriano Bel /io, patriota, filosofo e uomo politico, già professore liceale di filosofia, deputato di Melfi nelle file della Sinistra, ove pronunciò discorsi notevoli, e poi senatore.
Coli, elett. e Dioc. Melfi — P', T. e .Str. ferr.
Escursione a Monte Vulture.
Melfi è il miglior punto di partenza per fare in due ore e mezza, a piedi od a cavallo, l'ascensione di monte Vulture.
Ultimo rappresentante della zona vulcanica d'Italia ergesi col suo cono a 13: 0 metri colmando lo spazio compreso fra l'Ofanto e i suoi tributarli, la fiumara d'Atella e la Beudina a nord di monte Caruso. Nel cratere grande squarciato a ovest sorge ini rialzo minore, nel cui cratere a 052 metri stanno i due laghetti di Monticcliio. Oltre Melfi giacciono alle falde di monte Vulture, i grossi borghi di Barile, di Bionero in Vulture e di Atella, che troveremo più innanzi.
Lasciando Melfi dalla porta della Fontana, la strada costeggia il lato nord della montagna e, serpeggiando grado grado intorno ad essa verso sud. lascia l'Ofanto a destra. La scena che parasi innanzi allo sguardo durante l'ascensione è molto bella. Nella roccia tufacea della montagna sono parecchie caverne, covo in addietro dei banditi. A sud un'apertura, a traverso la quale saltellano i rigagnoli che sgorgano nell'interno, schiude un passaggio al sentiero che mette al cratere centrale.
Uopo traversata la selva di Monticcliio si ascende in direzione nord, finché si arriva al cratere antico segnato da un cerchio quasi ininterrotto di alture. Quelle regioni interne sono vestite di magnifiche foreste di quercie ed abbondano di pingui pascoli. In fondo e in una regione romantica in sommo grado vedonsi i due verdi laghetti di Monticcliio sopradetti. Il maggiore, tra le fratte e i cespugli, profondo 24 metri, ha un circuito di 2 chilometri circa ed abbonda di anguille, sardelle, ciprini e altri pesci