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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Lagonegro
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   Rapolla (3399 ah.). — All'altezza di 450 metri sul mare ed a 5 chilometri da Melfi, anch'esso alle falde del monte Vulture, fra due tiumicelh. Giace in una situazione romantica in sommo grado, circondato di floridi frutteti che salgono su per la montagna, ed era cinto anticamente di salde mura con torri e un castello. Sin dal 1253 aveva una bella cattedrale normanna la quale, ad eccezione del portone nella facciata, fu atterrata intieramente dal terremoto del 1691 che uccise settanta abitanti. L'odierna dedicata alla Madonna dell' Vssunta è ricca di memorie e di marmi. Prodotti: olio, vino, granaglie, frutta, legumi, selvaggina e molti torchi da olio.
   Acque minerali. — Due sorgenti d'acque minerali sgorgano nel Comune. L'Acqua    Cenili storici. — Rapolla credesi l'antichissima StmpeUum, gittà elicli Strapellini fra Venusta e Pons Aiifidì o ponte sull'Ofanto. Credesi fosse ampliata in seguito dai Longobardi. Nel Itili i Normanni la tolsero al dominio greco e la fortificarono. Innocenzo II ne privò Ruggero da cui era stata conquistata per darla a Rodolfo, fratello di Lotario II, ma Ruggero la riebbe l'anno seguente. Nel 1133 ebbe assai a soffrire con Melfi eh'erasi ribellata ai Normanni. Ai Normanni tennero dietro gli Svevi e, ribellatasi anche a costoro, fu risottomessa, saccheggiata ed arsa nel 1253. Corsero ili molti anni prima che potesse rifiorire maggiormente clic, nel 1335, fu devastata dulia soldatesca del conte Laudo. In tempi posteriori appartenne ai Caracciolo dei principi di Torella. Anche Rapolla ebbe assai a soffrire pel terremoto del 14 agosto 1851.
   Coli, elett. e Dioc. Melfi — f'a, T. e Str. ferr.
   Mandamento di BELLA (comprende 2 Comuni, popol. 15.534 ab.). — Territorio a vigneti e frutteti copioso di boschi e di pascoli con bestiame nei luoghi montuosi.
   Bella (5830 ab.). — Sorge a 670 metri di altezza sul livello del mare, a 42 chilometri da Melfi ed a IO dal confine fra la provincia di Potenza e quella di Salerno. Possiede un ospedale con alcuni pii istituti. Al olirli, torcili da olio, ecc.
   Acque minerali. — Nel Comune di Bella andavano rinomate le Acque di San Cataldo, delle quali una ferruginosa e due solforose. La prima ha la temperatura di 46 gradi e si adopera nelle malattie del canale gastro-enterico. Le due acque solforose hanno la temperatura, una di 53 gradi e l'altra di 46 e sono valevoli contro i reumatismi, gli ingorghi ghiandolari, ecc. Tutte queste acque pigliansi in bevanda e anche in bagni, ma sono ora poco frequentate per la concorrenza delle acque di Tito nel mandamento di Picerno nel circondario di Potenza. Presso queste sorgenti è una casa con venti camere per gli alloggi.
   Cenni storici. —¦ Ignota è l'origine di Bella quantunque abbiavi chi la crede, ipoteticamente però, surta sulle rovine dell'antica Numstro (in luogo incerto anch'essa) per essersi rinvenuti sepolcreti e monete nelle sue adiacenze. Ferdinando I di Aragona la vendè per 6000 ducati a Giacomo Caracciolo conte di Brienza e venne quindi in possesso dei Caracciolo di Alarcon e dei Mendoza dai quali fu acquistata per 14.700 ducati da Giulio Carata finché tornò al demanio. Ma non potendo gli abitanti sopportare le gravezze, la venderono, col consenso del viceré, duca d'Alcala, ad Agostino Rendone i cui discendenti la rivenderono al principe di Avellino che la trasmise a Domizio Caracciolo.
   Il terremoto del 14 agosto 1851 scosse sfattamente il suo territorio che furono spianati parecchi colli e in vari luoghi aprironsi nuove valli.
   Coli, elett. e Dioc. Muro Lucano — P2, T. e Str. ferr.
   San Fele (9704 ab.). — Sorge all'altezza cospicua di 862 metri sul mare ed a 8 chilometri da Bella, con un castello antico in cui furono carcerati Arrigo di Lamagna