150 Pnrto Quarta — Italia Meridionale
Pescopngaiio (:HKH) il).). — Sorgo all'altezza ragguardevole di 954 metri sul livello del mare ed ti (j, chilometri da .Molli, sopra nn monte rivolto a ovest itile cui falde scorre uno dei primi aflluenti di destra doH'Ofanto. Chiesa parrocchiale con due dipendenti, convento giù dei Conventuali ed opera pia. Banca popolare cooperativa, mulini, industria casalinga della tessitura della lana e del cotone, fahhricazione di utensili di ramo e di ferro.
('rniii sfurici. — Secondo il Giustiniani, dio vuole il vocabolo l'esco sinonimo di castello in montagna, l'escopagano sarebbe stato in origine una fortezza. A (ferma lo stesso autore che, facendo scavi in un luogo detto Idoluri, useirou fuori dalla terra idoletti e frammenti marmorei sopra uno dei quali stava scolpito Si/tram Dro. Una tradizione locale afferma che, iu seguito alla distruzione di due casali denominati Tofani e San Filippo, i loro abitanti si sarebbero trasferiti a l'escopagano, il quale divenne poi, sin dal tempo di re Roberto, un feudo dei Gesualdo finché, nel 1G07, pervenne a Gennaro di Andrea, i cui discendenti ne furono gli ultimi possessori.
Coli, elett. Melfi — Dioc. Gonza — P2 e T. locali, Str. ferr. a Calilri.
Rapone (2031 ab.).— All'altezza cospicua di S?0 metri sul livello del mare ed a 11 chilometri da l'escopagano, alle falde del monte La 1 tifosa, prolungamento del monte Castelgrande (1251 ni.) che limita a sud la valle percorsa dall'Ofanto alle sue origini. Le vette montane, coperte di neve nel verno, porgono pascoli eccellenti durante l'estate e via via scendendo veggousi fiorire le quercie, le viti e gli alberi da frutta. Granaglie, vino, frutta, legumi, bestiame di varie specie, ovino, bovino, suino; opera pia.
Cenni storici. — Fu già nn feudo, con titolo marchionale, della famiglia D'Anna.
Coli, elett. e Dioc. Muro Lucano — P3 e T. locali, Str. ferr. a Ruvo.
Ruvo del Monte (2511 ab.). — Sorge a 020 metri di altezza sul mare ed a 15 chilometri da l'escopagano, sopra uno sperone del monte di Saii Fele ( 1312 in.), presso lo sorgenti del torrente Bradanello, confluente della fiumara d'Atella. Prodotti: granaglie, olio, viuo, frutta, cotone, boschi cedui e pascoli con bestiame.
Uomini illustri. — Vi nacque Andrea Resti.
Coli, elett. e Dioc. Muro Lucano — P2, T. e Str. ferr.
Mandamento di RIONERO IN VULTURE (comprende 3 Comuni, popol. 10.310 ab.). — Territorio in collina e in pianura assai fertile e ben coltivato, producente granaglie, vino, frutta, legumi; castagneti, querceti, pascoli con abbondanza ili bestiame.
Rionero in Vulture (12.093 ab.). — Una delle più belle, prospere e popolate città della provincia, sorge a 602 metri di altezza sul livello del mare, a 13 chilometri a sud da .Melfi, iu aria saluberrima, alle falde del monte Vulture, sulla strada da Melfi a Potenza. Nell'estesissimo fabbricato non mancano larghe piazze e sontuosi edifizi. Ha parecchie belle chiese, un elegante teatrino, alberghi, caffè, pasticcerie e altre agiatezze del vivere civile che si inoculano molto a buon mercato. E attraversato dalla strada nazionale che viene da Napoli e da quella provinciale da Potenza. 11 10 agosto 1892 si inaugurò il tronco ferroviario Rocchetta-Melfi-Riouero e il 18 settembre 1897 la linea ferroviaria Rionero-Poteuza, completando cos'i la linea che mette in comunicazione i capoluoghi delle provincie di Foggia e di Potenza. Questa nuova ferrovia fu già descritta nell'introduzione alla provincia, pag. 335.
Nel territorio stendesi l'ampia tenuta di Monticchio, ove sonvi bagni minerali e due incantevoli laghetti accanto all'antichissima badia di San Michele: sono crateri dell'estinto vulcano Vulture. In essa tenuta esistouo diverse sorgenti d'acque minerali, e di quella del Gaudkmello, acidula, si fa grandissimo smercio. Nel luogo vicino alla città, detto La Francesca, sgorgano diverse altre polle di acque acidule, delle quali, sotto diversi nomi, si fa pur anche grande commercio.