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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Quarta — Italia Meridionale
   Dionisio, per altra parte, annovera nominativamente solo i Marrucini, i l'eligrù c i Frentani fra gli alleati romani nella battaglia d'Ascoli, omettendo i Marsi c i Vestini; mentre Silio Italico li comprendo tutti fra gli alleati romani alla battaglia di Canne. Emiro altresì associa insieme la Morsa manus, l'elitjna cohors, festina virimi vis. Durante la seconda Guerra l'unica soffrirono terribilmente per la loro fedeltà a Roma e il loro territorio fu reiteratamente devastato da Annibale. Non pertanto, verso il termine della medesima guerra, furono dei primi che olfrironsi volontari alla squadra ed all'esercito di Scipione, nel 203 av. Cristo.
   Durante questo periodo memorabile i Marsi pare acquistassero una grande rinomanza fr a gli alleati romani pel loro coraggio e la laro perizia in guerra. Ma la loro celebrità principale derivò dalla parte cospicua che presero nella gran lotta degli alleati Italici contro Roma, detta comunemente, come già abbiamo visto, Guerra Sociale, ma qualificata più di frequente dai Romani stessi Guerra Marnai. I'ompedio Silone, che fu, secondo Livio, uno degli autori principali di quella lotta memoranda, era egli stesso un niarso ed è probabile che, ad istigazione dr lui, i Marsi fossero i primi a dar di piglio alle armi dopo lo scoppio dei Piccinini ad Ascoli, impartendo, per tal modo, alla lotta imminente il carattere d'una guerra nazionale. 11 loro esempio fu seguito immediatamente dai loro vicini e congiunti i Peligni, i Marrucini e i Vestirli, del pari che dai Sanniti, dai Frentani e dai Lucani.
   Durante le successive operazioni militari, per quanto imperfettamente note, si può discerncre chiaramente che gli alleati formarono due gruppi principali : uno composto dei Alarsi coi loro vicini immediati prementovati, del pari che dei l'icentini e probabilmente dei Frentani ; l'altro dei Sanniti coi Lucani, gli Apuli e porzione dei Campani. I Marsi par fossero, per comune consenso, a capo della prima sezione e gli è perciò che noi troviamo di frequente mentovato il loro nome soltanto, mentre è evidente che i suddetti confederati combattevano altresì al loro lìanco.
   Al primo scoppio della guerra posero l'assedio ad Alba Fucenais, colonia romana e fortezza ben munita, la quale pare sfidasse al principio tu ti ì i loro sforzi. Ma il console romano P, Rutilio, inviato contro di essi, si mostrò impari all'impresa. Una divisione del suo esercito sotto l'erpeirna fu tagliata a pezzi al principio della campagna; e un po' più tardi Io stesso console Rutilio fu sconfitto ed ucciso dagli alleati sotto Vezio Catone. Caio Mario, legato al lìanco di Rutilio, dicesi riparasse a tanto disastro; e poscia, unito a Siila, riportasse una vittoria decisiva sui Marsi ui cui vuoisi che gli alleati perdessero GOOO combattenti e rimanesse ucciso Erio Asinio, capo o pletore dei Marrucini. Ma, nonostante questo vantaggio, pare che Mario stesso fosse incapace a tenere il campo e fosse quasi bloccato nel suo campo da Pompedio Silone; e quando si risolse da ultimo a tentare una lesa battaglia, questa non riusci decisiva.
   Frattanto il suo collega nel comando Q. Copione rimaneva pienamente sconfitto col suo intiero esercito dai Marsi ; mentre un lieve vantaggio, ottenuto da Serv. Sulpicio sui Peligni, pare non adducesse alcun risultato importante.
   La campagna successiva (89 av. C.) riusci dapprima più favorevole ai Romani, dacché, quantunque il console L. Porzio Catone riportasse alcuni successi sui Marsi e i loro alleati, r imase ucciso da ultimo in una battaglia presso il lago Fucino. Ma è probabile che la politica adottata dai Romani uell'ammettere alla franchigia tutti coloro fra gli alleati ch'erano disposti a sottomettersi contribuisse grandemente a disarmare i confederati del par i clic ad introdurre dissensi fra di loro ; e questa cagione, accoppiata alle operazioni fortunate del console Gnco Pompeo Strabone e del suo luogotenente Sulpicio, addusse la sottomissione dei Marrucini, dei Vestini e dei Peligni prima del termine della guerra. I Marsi, rimasti soli, tennero ancora fermo per qualche tempo, ma le sconfìtte reiterate lì costrinsero da ultimo a chieder pace. Nonostante la loro resistenza ostinata ottennero condizioni favorevoli e ricevettero i pieni diritti di cittadini romani.
   D'allora in poi i Marsi scompaiono come nazione dall'istoria e si fondono nella comune condizione degli Italiani. Conservarono però sempre una gran parte del loro carattere nazionale e la loro esistenza quale tribù separata è riconosciuta da molti scrittori romani
   Nella guerra civile fra Cesare e Pompeo par fossero dapprima favorevoli a quest'ultimo; e le venti coorti con cui Doinizio occupò Corììnio furono raccolte principalmente fra i Marsi e i Peligni