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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Quarta — Italia Meridionale
   Questa grande monta glia del Velino, selvosa soltanto verso Bosciolo, non presenta che aride, sterili e dirupate scogliere nei cui seni, e particolarmente nelle forre a nord, la neve perdura durante la intiera estate. Buon numero di piante alpine vegetano sul Velino e il cav. Tenore cita fra le altre: il Lichene islandico, la Pulsatilla, YEufrasia, la Dafneglandulosa, la PùtcnHUu apenninìca, l'Admits distarla ed altre piante medicinali.
   Vassi al Velino da A vernilo passando per Roseiolo (909 in.), frazione di Magliano. Girata la punta di Sevice a quasi 2000 in. parasi innanzi uno stupendo altipiano alla cui estremità apresi, bello insieme e terribile, un immenso vallone, seguitando l'orlo del quale si arriva alla vetta ertissima e scoscesa del Velino. E anche lassù stendesi innanzi allo sguardo stupefallo un panorama interminabile e variato dal Tirreno all'Adriatico, dalla Majella al Gran Sasso, dei quali appariscono, oltre i piani e olire i monti, le masse gigantesche. Davanti, l'antico lago Fucino prosciugato, bonificalo e coltivalo, verde di prati, giallo di messi e tiitt'intoino, sulle antiche sponde, Avezzano, San Pelino, Celano, Cerchio, Pescina, Ortucehi, San Benedetto, Trasocco e Luco. E a destra le pianure di Gastoliiuovo e di Antrosano e le pianure Albensi e Tagliacozzo, famoso nell'istoria inedioevale, e Scurcola sporgente, col suo monte, sui Campi Palentini, e altre terre innumerevoli.
   Alba Fucense,
   Immediatamente appiè del Velino giacciono le rovine dell'antica famosa Alba Fucensis, importante città e fortezza dell'Italia centrale, situata sulla via Valeria sopra un colle di altezza ragguardevole, a circa 7 chilometri del fu lago Fucino.
   Gli antichi scrittori non vanno d'accordo intorno alla nazione a cui apparteneva, ma Livio dice espressamente ch'essa stava nel territorio degli Equi ; in un altro passo egli parla dellVl/&c;isis ager come distinto chiaramente dai Marsi. La sua testimonianza è confermata da Appiano e da Slrabone che dice Alba Fucensis la città latina più dentro terra, accosto al territorio dei Marsi. Tolomeo al contrario, Silio Italico e Feste la vogliono una città niarsiea e questa asserzione fu accolla dalla più parte dei moderni scrittori 11 fatto probabilmente si è ch'essa fu in origine una città degli Equi; ina, essendo situata sulle frontiere delle due nazioni ed essendo i Marsi in tempi posteriori divenuti assai più celebri e potenti dei loro vicini, Alba fu loro più comunemente assegnata.
   Plinio parla degli Albensi come distinti così dai Marsi come dagli Equicob: e pare, dalle iscrizioni, che appai tenessero alla tribù Fabia, mentre i Marsi, del pari che i Sabini e i Peligni, erano compresi nella Sergia ria.
   D'Alba non trovasi menzione isterica prima della fondazione della colonia romana : ma fu ammesso generalmente ch'essa era una città antichissima. Il Mebulir suppone persino che il nome d'Albe Longa derivasse (la Alba Fucense: quantunque Appiano, luti'al contrario, ci dica che i Romani diedero questo nome alla loro colonia traendolo dalla loro città madre di Roma. Egli è più probabile che il nome in ambedue ì casi fosse originale e derivato dalla loro situazione elevata, come quella che ha la radice connine di Alp.
   Gli avanzi delle sue antiche fortificazioni si possono però considerare quali testimonianze della sua antichità, quantunque non si rinvenga menzione particolare di essa qual piazza forte prima della conquista romana. Ma immediatamente dopo la sottomissione degli Equi nel 302 av. C. i Romani affretta rotisi ad occuparla con un corpo di non men di seimila coloni ed essa divenne da quel tempo una fortezza di prima classe.
   Nel 211 av. C., in occasione dell'avanzarsi subitaneo di Annibale contro di Roma, gli abitanti d'Alba inviarono un corpu di duemila uomini per aiutare ì Romani nella difesa della città. Ma, nonostante il loro zelo e la loro prontezza in quell'occasione, noi li troviamo sol dopo due anni (209 av. C.) fra le dodici colonie clic dichiarai onsi impotenti a somministrare contingenti ulteriori, nè i loro servigi precedenti li scamparono dal comune castigo.
   Noi troviamo poi Alba scelta reiteratamente, a cagione della sua fortezza e della sua situazione interna, qual luogo di relegazione pei prigionieri di Stato, fra i quali mentano particola!' menzione Siface re di Nnmidia, Perseo re di Macedonia e Bituito re degli Alverui.