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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia di Aquila
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   Allo scoppio della Guerra Sociale, Alba oppose resistenza ad un assedio delle forze eonfederate, ma fu costretta da ultimo ad arrendersi. Durante le guerre civili altresì essa è reiteratamente mentovata in un modo che attesta a sufficienza la sua importanza sotto l'aspetto militare. Ma sotto l'impero attrasse poca attenzione e non se ne trova menzione storica durante quel periodo, quantunque la sua esistenza continuata qual città provinciale di qualche importanza sia attestata dalle iscrizioni e da altri avanzi esistenti. Dei pari, dalle notizie in Tolomeo e negli Itinerarii, si sa che la via Valeria passava appunto in mezzo ad Alba.
   A cagione della sua alta situazione il territorio d'Alba Fucense era più ferace di frutta cbe di granaglie ed andava particolarmente celebrato per la squisitezza delle sue noci,
   Durante gli ultimi tempi dell'Impero romano Alba pare andasse in decadenza, come quella che non divenne sede vescovile ed il suo nome non è ricordato da Paolo Diacono fra le città della provincia Valeria.
   Al presente il nome d'Alba sopravvive nel piccolo villaggio d'Albe, frazione di Massa d'Albe nel circondario di Avezzano ed occupa la sommità più settentrionale e più alta (1010 m.) del culle su cui sorgeva la città antica; gli avanzi della quale sono vasti ed interessanti, quelli segnatamente delle mura, le quali offrono uno dei modelli più perfetti delle antiche fortificazioni d'Italia.
   II loro circuito è di circa 5 chilometri e racchiudono tre alture separate o sommità del eolle, ciascuna delle quali pare avesse le sue difese particolari, come dire nuVovc o cittadella, oltre le mura esterne che circondavano il tutto. Diversificano nella costruzione ed appartengono probabilmente a periodi diversi, essendo la maggior parte composte di massi poligonali massicci ma irregolari, come quelli cbe veggonsi in molte altre città dell'Italia Centrale; mentre altre porzioni, specialmente una specie d'opera avanzata, presentano una muratura poligonale assai più regolare. La prima maniera di costruzione si attribuisce generalmente alla città antica od Equa e la seconda alla colonia romana.
   Oltre le mitra scorgonsi le vestigia di un anfiteatro, di un teatro, di una basilica e di altri pubblici edifìzi e parecchi tempii, uno dei quali, come si è anteriormente accennato, trasformato in una chiesa che conserva le sue antiche fondazioni, il disegno e le colonne, sorge sopra un colle, detto dal nome della chiesa Colle di San Pietro, il quale forma una delle sommità suddescritte ; gli altri due addimandansi Colle di Pettorine e Colle di Albe su cui giace il suddetto villaggio d'Albe.
   Numerose iscrizioni appartenenti ad Alba Fucense furono trasportate nella vicina città di Avezzano sulle sponde del già lago Fucino; molte altre furono raccolte dal fu conte Cesare Pace e si conservano nel monastero annesso alla chiesa, il quale appartiene ora alla famiglia Pace; oltre i molti marmi ed ornati architettonici che furono rapiti da Carlo d'Angiò per ornare la chiesa e il convento da lui fondati dopo la sua vittoria su Corradi no presso Scureola nel 1208.
   Ma torniamo ora alla descrizione della provincia d'Aquila.
   Colli — Si pone piede a nord nella conca d'Aquila col Colle di Aringo (IOLi in.), attraversato da una strada carreggiabile, che da Aquila va, per Amatrice, ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), dove raggiunge la strada Ascoli-Spoleto: inette in comunicazione l'Aterno col Tronto.
   Colle d Arischia o Passo della Lama (1H00 ni.). — Strada carreggiabile dalla valle dell' Vterno, nella conca d'Aquilana quella del Vonia.no, congiungendo Aquila a Teramo.
   Sella di Corno (981- in.). — È il punto di passaggio più agevole fra l'alta valle dell'Aterno e quella del Velino. Da un lato vi scende il torrente Rajo all'Aterno e dall'altro il Kapello al Velino. L'attraversano la strada ordinaria e la ferrovia Aquila-Rieti. x\. 2 chilometri a est da Antrodoco (circondario di Cittaducale) la strada passa per la celebre Gola cVAntrodoco, fenditura enorme, lunga 1COO m. con pareti verticali alte 300 in., fra monte Giano e monte Semine.
   Si pone piede nella conca del Fucino o di Avezzano col Colle di 'Premonti (1117 in., nel circondario di Avezzano). Da Roma, tanto la strada rotabile quanto la ferrovia, arrivano, per la valle dell'Amene, sino a Rovistìi», donde salgono, per Arsoli, al Piano del Cavaliere nella valle del Turano (GOO m.) e di qui, per Carsoli e Colli, vanno a
   4 — La Patria, voi. IV, parte 2».