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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Provincia di Aquila
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Ti sono fabbriche di panni, tele, merletti, fiori artificiali, calze di seta e di cotone, tappeti di lana a vaiti colori, cappelli fini e ordinari, corde armoniche, carta, vasellame, ecc. Il commercio esporta grano tenero, granturco, legumi, mandorle, anice, coriandoli, zafferano, lane, lino, canapa, tele, bestiame, burro, formaggi di varie specie, pelli, mortadelle, prosciutti, tartufi, erbe aromatiche, corde armoniche, carta ordinaria, confetti, legname, ecc.
Minerali e acque salutari. — In tanta estensione di monti è naturale l'abbondanza delle pietre e (lei minerali. Per tal modo sonvi presso Paganica cave di bellissimo travertino; cave di calce e di pietra bianca e rossa nel territorio di Barisciauo; cave di marmo rosso e giallo in quello di Lucoli; cave di travertino e traccie di pozzolana vulcanica a Castel di Sangro; marmo luinachella nella montagna di Scontrone; pietra litografica nelle montagne di Leonessa, ecc. Minerali di ferro nei territori di Rocca di Mezzo e Tornimparte; combustibile fossile a Celano, a Gioja de'Marsi, a Leonessa ed a Scanno, e vene di vani metalli nel territorio di Cittaducale e nelle falde del Gran Sasso.
Non mancano le acque minerali, fra cui le copiose sorgenti d'acqua acidnlo-solforosa di Antrodoco, visitate da molti infermi; e quelle analoghe nel Comune di Cittaducale e di Castel Sant'Angelo; l'acqua solfureo-ferruginosa fresca di Scontrone; la Quaglia di Rajano; molte altre polle d'acque solforose nello stesso Rajano presso l'Aterno; sorgenti notevoli d'acque termali nel Comune di Popoli, ecc.
Vie di comunicazione. — Considerando la natura alpestre della provincia d'Aquila si trova ch'essa è doviziosa di strade, le quali erano però anche più numerose e più fitte sotto la Repubblica e l'Impero romano, quando una rete molteplice solcava per lungo e per traverso l'intiera provincia.
1. Strade ferrate. — Una linea ferroviaria, partendo da Terni e toccando Rieti, traversa gli Abruzzi, si congiunge a Pescara con la litoranea Adriatica, passando per Antrodoco, Aquila, Solinomi e Popoli. Un altro tronco Roma-Solinona, attraversa la provincia, ponendola, per Avezzano e Carsoli, in comunicazione diretta con Roma. Finalmente la ferrovia Solniona-Isernia, inaugurata il 18 settembre 1897, ed una delle più cospicue e caratteristiche compiute in questi ultimi anni, congiunge, con uno sviluppo tortuoso di 128 chilometri, le due città di Solmoua e di Isernia capoluoghi di circondario, la prima della provincia d'Aquila, la seconda della provincia di Campobasso (già Molise). Fra queste due estremità ergesi una regione montuosa, che ora si stende in ampli altipiani non alberati in gran parte e con clima frizzante anche nella state, ed ora si restringe sui dorsi di aspre giogaie, che dominano vallate coltivate a cereali ed a pascoli, eccetto alle due estremità ove vegetano l'ulivo e la vite.
La conformazione dell'Apennino è ivi bizzarra in sommo grado per la moltiplicità dei gruppi non paralleli al mare, ma schierati a segmento di cerchio e spesso separati l'uno dall'altro, e codesta struttura si riproduce nel corso delle acque, che è infatti assai bizzarro.
I)a Solinomi (400 ni.) il treno sale a Causano, a 835 metri sul livello del mare, e quindi a Campo di Giove, di cui Causano è una frazione a 1064 metri, alle faldi occidentali della Majella, e prosegue sino circa all'altezza di 1300 metri per le stazioni di Palena, Pescocostanzo e Roccaraso, luoghi di praterie adiacenti alla Majella o al rinomato Piano delle Cinque Miglia, tanto temuto dai viandanti nel verno. Il treno scende poi nella vallata più ferace del Sangro, ove lo sguardo si riposa sulle macchie di pioppi che rivestono il piano, sui faggi e le querele scampati al diboscamento sulle alture circostanti. Passata Alfedena, a 895 metri, doviziosa di ricordi sannitici e romani, si arriva a Castel di Sangro (794 m.), non meno ricca di ricordi storici, unica città che s'incontra e dove s'intersecano le principali arterie stradali della regione, sì che vi fiorì sempre il commercio. La ferrovia risale poi una catena più bassa di monti ov'è il