Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello

   

Pagina (42/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (42/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   lt) Parte Quarta — Italia Meridionale
   Fig. G. — Aquila : Facciata della Chiesa di Santa Maria di Collemaggio.
   Celestino fece il suo ingresso solenne nella città d'Aquila sopra un asinelio come Gesù in Gerusalemme scortato dai suddetti sovrani di Napoli e di Ungheria, i quali reggevano a piedi le briglie, mentre ragguardevoli personaggi col cardinale Colonna sui loro cavalli riccamente bardati ed una moltitudine immensa, secondo Tolomeo da Lucca, testimonio oculare, gli facevano codazzo.
   < li cardinale Napoleone Orsini — narra il Milnian (liistori/ of Latin Christianay) — assistè all'inaugurazione, e pose in dosso al papa il manto scarlatto e la mitra tempestata di gemme, annunziando alle genti che Pietro aveva assunto il nome <11 Celestino. 11 piede dell'umile eremita fu baciato da re, cardinali, vescovi, nobili. 11 posto d'onore fu però assegnato al cardinale francese, il quale unse il papa, mentre Matteo Rosso, probabilmente li più anziano dei cardinali presenti, lo incoronò.
   < Bastarono pochi mesi a dimostrare che l'umiltà, la mansuetudine, la divozione ben possono fare un santo; ma che queste virtù non bastano a fare un papa. Celestino sì mostrò inetto al grande uffizio, profuse impieghi, dignità, vescovati, benefizi, divenne lo zimbello della sua Corte, tinche fu costretto ad abdicare e morì, nel 1296, prigioniero di Bonifacio Vili nel castel Fumone.
   San Bernardino (fig. 8). — Celebre basilica e la chiesa più bella d'Aquila, ha una fondazione storica, come quella la cui pianta, ili forma di croce, fu disegnata il 28 luglio del 1454 da San Giacomo della Marca, discepolo e compagno di S. Bernardino. Diciotto anni dopo, il dì della Pentecoste del 1472, le spoglie venerate del santo furono trasportate nel nuovo edifizio sontuoso con immenso concorso di popolo, alla presenza di Caterina, regina di Bosnia, e del B. Bernardino da L'ossa, fondatore dei Monti di pietà.
   Ammirevole la facciata in cui accoppiansi i tre ordini architettonici : il dorico nel primo, il ionico nel secondo e nel terzo il corinzio. Gli ornati, le figure, gli emblemi