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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Ccmiuiii del Circondario di Aquila 57
   dipinti appartengono al Cardo ne, al Fiammingo e al Cesura. Notevole la cappella gentilizia del marchese Spaventa.
   Fra gli altri edilizi di Paganica è magnifico il palazzo dei Duchi coi suoi giardini eleganti. Un villaggetto poco distante da Paganica è Tempera, ricco di acque e di verzura. Un poeta paesano scrisse e pubblicò:
   Non invidio il bel soggiorno Di Amatunta c di Citerà Per la vaga mia Tempera.
   Cenni storici.— Ilavvi chi crede Paganica sòrta sulle rovine di Cutina, fortezza cospicua dei Vestini, rammentata, con Cingilia, da Livio. Confinava col vico Ofidins, che ergevasi appiè del monte ove giace il villaggio di Razzano (frazione di Paganica). Bella è qui la spelonca clic servì di sepoltura a Santa Giusta e ad altri santi. Vi si veggono vaili sotterranei di opera reticolata, un altare di finissimo e leggiad rissimo intaglio e grandiosi avanzi di fabbrica per uso di abitazione. Il fronte della chiesa di Santa Giusta di Bazzane ha poco da invidiare a quello di S. Giusta di Aquila.
   In tempi assai più prossimi Paganica fu un feudo dei duchi di Costanza.
   Coli, elett. S. Demetrio nei Vestini _
   Dioc. Aquila — P-, T. e Str. ferr.
   Fig. 14. — Paganica: Porta della Chiesa di Santa Maria Camarda (3809 ab.). — A (da fotografia).
   834 metri d'altezza sul mare
   e a 4 chilometri a nord da Paganica, sulla via che conduce al Gran Sasso. In un articolo nella rivista illustrata Natura ed Arte (20 settembre 1891) intitolato: Una Commemorazione sul Gran Sasso d'Italia, il signor Ferruccio Rizzatti, che era professore a Chieti, così viene discorrendo di Camarda:
   < La strada, specie dopo Bazzauo e più dopo Paganica, è una fra le più pittoresche che io mi conosca, sita coni' è in una stretta e romantica valletta lungo il torrente Rajale, passando sotto il gran masso roccioso coronato da tre croci, appiè del (piale è il santuario della Madonna di Appari, sino a Camarda, granosissimo, con le sue ricche praterie, ì suoi bei campi e i fertili frutteti, d'onde, in poco più di mezz'ora, arrivammo ad Assorgi, l'antico Castrimi Asserici, che vuole ripetere le sue origini nientemeno che dall'imperatore Galba nel I secolo dopo Cristo...
   «Ad Assergi, ove giungemmo circa le 14 ore, nel cortile dell'ex-convento della Madonna della Valle, sotto i portici, dove sonvi ancora alcune belle pitture del 1GOO, il municipio di Camarda, di cui Assergi è frazione, ci u Uri va uno squisito rinfresco >.
   8 - I,b Patria, voi. IV, parte 2'.