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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
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l'arie Quarta — Italia Meridionale
monte Carcbio, Nel 1208 vi fu combattuta una battaglia sanguinoso, in cui il duca d'Aligio sconfisse il re d'Aragona. Nelle guerre fra i Colonna e gli Orsini fu fortificato dal cardinale Colonna, e liei 15J28 vi rimase ucciso Scipione Colonna, vescovo di Rieti, in un combattimento con Napoleone Orsino. Nel 1589 la duchessa Felice Colonna Orsini vi stabilì un governatore per essere Magliano, come dice il diploma, < terra di molto popolo ed esercitato in diversi traffici e mercanzie ».
Uomini illustri. — Vi nacquero; Fra Filippo Guadagnoli. professore di lingua araba e caldea all'Università di Roma, il quale tradusse in arabo la Bibbia per commissione della Propaganda, e la poetessa Petronilla Paolina, tolta in moglie dal marchese Francesco Massimi, patrizio romano. I,e due vie principali di Magliano portano il nome di questi due personaggi.
Coli, elett. Avezzano — Dioc. Pescina tMarsi) — Ps e T. locali, Str. ferr. a Cappelle.
Massa d'Albe (M44 ab.). — All'altezza di 866 metri sul mare, appiè del monte Velino, a cui si sale con una guida in sei ore, a 10 chilometri circa da Avezzano, in sito alpestre ma discretamente ferace di cereali, vini e frutta.
La frazione d'Albe, con circa 200 abitanti, sorge sulle rovine d7Alba Fucentia od Alba Marsorum — (die abbiamo già descritta — celebre nell'istoria romana per la Sua fedeltà alla Repubblica e qual quartier generale della Legio Morsica, lodata da Cicerone nelle Filippiche.
Alba occupava la triplice cresta di un colle: sulla prima sta ora, fra le rovine dell'antica città, la chiesa di San Pietro, di cui diremo qui sotto; sulla seconda ergesi una antica torre niedievica detta Colle di Fattorino; e sulla terza, la più eccelsa (1010 in. sul mare), il moderno villaggio d'Albe suddetto.
La chiesa di San Pietro (999 ni.) è un monumento importante. Dalla sua costruzione e disposizione chiaramente si vede che fu un edilizio romano di stile titscanico ridotto da tempi remotissimi a chiesa cristiana; anzi è quasi certo che da tempio pagano (dicono dedicato a Giove) fu ridotto a cristiano, come si vede dal basamento ciclopeo e dalle colonne dell'antico tempio incastrate nel unirò a destra di chi entra. L'interno è diviso in tre navate e la divisione è formata da colonne trasportate evidentemente da altro luogo, tutte uguali e d'ordine corìnzio. Segue il coro isolato intieramente dalle navate; un pluteo, lavorato rozzamente, sorregge otto colonne spirali che portano un architrave, sul quale veggonsi angeli e busti di dottori della Chiesa; una divisione consimile ìinvidisi in alcune chiese antiche, sopratutto in quella di San Miniato al Monte a Firenze, del 1001. Ogni cosa è ornata di musaico e fatta secondo l'uso più antico. Da un lato leggesì l'iscrizione: Andreas Magister liomanus fecit hoc opus, per commissione d'un abate Odorisio.
La porta d'ingresso che precede il portico è del cinquecento e poco offre di notevole; non così la porta principale, ch'è di stile lombardo ed è ornata di scolture di molto pregio. Le imposte, che si credono di legno di sambuco, sono scompartite in tanti quadrati ornati d'intagli condotti con arte e finezza squisite. L'abside è del secolo seguente (XIII), innalzato sopra il detto basamento ciclopico e vagamente decorato.
L'ambone, o tribuna, sorge sulla metà della navata di mezzo a sinistra entrando e l'alto zoccolo su cui poggia è formato di antichi frammenti di iscrizioni romane. Tutta la chiesa è piena di frammenti di iscrizioni romane. Il pavimento fu rifatto nel 1537, come rilevasi dall'epigrafe che ancora vi si legge. Nell'interno veggonsi tuttora avanzi di bellissimi freschi, dei quali i più notevoli sono: la Vergine incoronata da Gesù, un Crocefisso, Sanf Antonio abate, San Nicola di Bari, una Vergine seduta col l'ulto, bellissimo dipinto dello scorcio del secolo XIV, San Sebastiano, San Rocco, ecc.
Questa chiesa appartenne ai Benedettini, probabilmente sin dal VII secolo; ma già da tempo abbandonata e ridotta in pessimo stato, essendo anche stati derubati — dice