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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Mandamenti e Comuni ilei Circondario di Avezzano
CO
Mandamento di TRASACCO (comprende 4 Comuni, popol. 10.663 ab.). — Territorio in valle e hi monte a mezzodì del già lago Fucino, molto fertile, principalmente in cereali, olio, vino e frutta. Boschi e pascoli con bestiame numeroso.
Trasacco (1959 ab.). — Sorge in piano a 691 metri sul mare e a ti chilometri da Avezzano, sulle rive dell'ex-lago e non molto lungi dal monte Carbonaro, ricordato dairOlstenio. F]bbe nome anticamente Transaquae, vale a dire di là delle acque del Fucino, ed è assai probabile togliesse origine da un palazzo fattovi edificare dall'imperatore Claudio, quel desso che fece scavare l'antico emissario del Fucino. Di questo palazzo sopravvanza ancora qualche vestigio con ima epigrafe di tempi posteriori.
San Rufino, il (piale, insieme al figliuolo San Cesidio, subì il martirio nel III secolo, vi edificò un oratorio giovandosi delle antiche mura di quel palazzo. Componevasi di quattro navi sorrette da otto pilastri collegati da basse arcate, le quali reggevano la vòlta a croce. Si accedeva alla chiesa per una porta sola e non vi era che un altare. Co n'andar degli anni l'oratorio fu ampliato e furonvi aggiunti una nuova porta nella navata di mezzo, un'ampia scalinata ed uno stupendo ciborio all'aitar maggiore.
Arsa dagli Ungheri. la chiesa fu ricostruita quasi per intiero nel secolo X ed arricchita di un campanile, di un nuovo oratorio della Concezione e di un cimitero. Nell'anno 1618 l'abate Cicerone de Blasiis vi aggiunse la quarta navata a sinistra rimovendo l'altare ove celebrava San Cesidio dall'antico muro di cinta per collocarlo nel nuovo, senza recare però alcuna alterazione all'immagine preziosa della Madonna delle Grazie, che ancora vi si venera. Di tal guisa la presente magnifica basilica, sorta sull'antico oratorio, si accrebbe e divenne insigne collegiata.
Basilica di San Cesidio. L'intiero edilizio ha un aspetto grandioso e caratteristico. Una porticina archiacuta introduce dalla piazza nel cortile, per cui, varcata un'altra porta, si pone piede nella chiesa. Nella lunetta era dipinta la Vergine col Bambino fra due Santi e altri Santi erano del pari effigiati nell'architrave; del primo fresco vedesi ancora qualche rimasuglio, il secondo è scomparso intieramente. A destra e a sinistra degli stipiti veggonsi scolpiti, su due pietre reti angolari, due calici in croce stretti da un nastro pendente da un anello.
Posto: piede nel cortile, scorgesi a destra il campanile, che nulla ha di notevole, tranne una solida costruzione con base a scarpa e punta a piramide. Per un atrio sorretto da pilastri si entra nella basilica per la cosidetta Porta delle donne. Di essa non rimangono che due colonne stupendamente intagliate con fregi intrecciati a figure e fogliame; l'architrave massiccio del medesimo stile e coi medesimi ornati; il torso di un leone maestoso; una colonna scanalata su cui ad intervalli sono effigiati a rilievo grappoli d'uva, foglie e fiori di bellissimo effetto, ed alcuni capitelli. A giudizio del Binili questa porta monumentale è opera della fine del secolo XII.
La chiesa fu, come abbiamo detto, rimodernata. Pregevoli nell'interno alcuni dipinti del Vannucci, l'altare in legno intagliato e dorato, l'ampio coro con venti due stallì, il seggio vescovile, l'immagine antica del Santo con gli abiti episcopali e la destra in atto di benedire; i dipinti nella cupola della cappella, rappresentanti i Quattro Dottori della Chiesa, i Dodici Apostoli, VAssunta, l'Altare antico a cui celebrava San Cesidio, il Padre Eterno, le Virtù teologai), dipinto importante: e finalmente le catacombe con residui di dipinti antichissimi, sommamente interessanti per l'istoria dell'arte.
Non meno stupende sono le scolture che ammiransi nella porta laterale che introduce gli uomini nella basilica. Maravigliosi invero sono gli ornati di codesta porta di stile lombardo, il maestoso arco a tutto sesto sorretto da due leoni; i bassorilievi rappresentanti fiori, foglie, fregi, arabeschi e fogliami intrecciati a grifi, aquile, figure simboliche, ripetuti nel portale, nel giro dell'archetto nei capitelli; l'affresco della lunetta raffigurante la Pietà, di stile classico. Nella fascia sottostante al grande arco vedesi scolpito, fra due angeli, la cifra di Gesù inventata da San Bernardino.