Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello

   

Pagina (95/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (95/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario uli Avezzano
   89
   dell'Amene e sulla strada da Tivoli a Subiaco (Acqua Marcia). Il nome di La Pedagna, dato a quel luogo, credesi una corruzione o derivazione di Pitonius, nome antico del fiuniicello Giovenco e che ere de vasi attraversasse il Fucino senza mescolare le proprie alle sue acque, come sopra è detto.
   La cappella di San Vincenzo può occupare il sito di un tempio dedicato alla deità del lago sotto il nome di Fucinus, il quale occorre nelle iscrizioni votive rinvenute presso il luogo.
   Cenni storici. — Nel territorio dei Marsi e sulla sponda occidentale del Fucino sorgeva il Lucus Angiliae, nient'altro in origine che un santuario della dea Angitia, sorella di Circe e di Medea. 11 santuario crebbe a grado a grado in città, la quale fu detta alle volte Angitia, comò apprendiamo da una iscrizione; ma il cui nome di Lucus o Lucus Angiliae doveva essere piti prevalente, essendoché noi ne troviamo gli abitanti chiamati da Plinio semplicemente Lucenses e il nome moderno di Luco accenna alla medesima denominazione. È evidente così, da quanto riferisce Plinio, come dalla suddetta iscrizione che ivi era una città municipale coi suoi magistrati locali.
   A circa mezzo chilometro dall'odierno Luco e vicino alle sponde del fu lago Fucino scorgesi la continuazione dei detti avanzi di mura antiche in istile poligonale, ma che dalla loro situazione non potevano essere destinate a fortificazioni; ed esse probabilmente formavano parte del sacro recinto o Peribolo del bosco e del tempio. Il luogo è ora contrassegnato, come avviene spesso in Italia, da una chiesa medievica, la suddetta Santa Maria di Luco, dove si ammirano ancora parecchie opere d'arte, fra le quali un avanzo bellissimo di transenna, alcune statue di terracotta e una campana del quattrocento.
   In un ben noto passo QéWEtieide (VII, 759) Virgilio allude al nemus Angiliae con quei versi. fe nemus Angiliae, vitrea le Fucinili mula,
   Te liquidi flevere lacus.
   F parla di un Umbrone, sacerdote insieme e capitano, incantatore di serpenti, della gente Marrubia, inviato del re Archippo ed ucciso dai Dardaui:
   Onde il meschino Ne fu da le foreste dell'Angizia Dal cristallino Fucino e ila gli altri Laghi d'intorno desiato e pianto.
   Coi ruderi dell'antico Lucus Angiliae i Fucensi fabbricarono l'odierno Luco nei Marsi, il quale fu posseduto m feudo dai D'Avalos, dai quali passò al Comune di Cara manico e per ultimo ai Colonna.
   Coli, elett. Pescina — Dioc. Pescina (Marsi) — P2 e T. locali, Str. ferr. ad Avezzano.
   Villa Vaìlelonga (2189 ab.). — All'altezza di 1005 metri sul mare e a 17 chilometri a sud-est da Trasacco, in situazione pittoresca alle falde di un monte, con scuole ed opere pie. Il territorio, in monte e in piano, è assai fertile e ricco di boschi e prati, sì che vi abbonda il bestiame. Traffico attivo e frequente con Avezzano, capoluogo del circondario, e con buona parte dei Comuni importanti del circondario stesso pel commercio delle legna da ardere, del carbone e dei legnami da costruzione.
   Coli, elett. Pescina — D'oc. Pescina (Marsi) — P2 locale, T. a Trasacco, Str. ferr. ad Avezzano.
   
   10 — li» Patria, voi. IV, parte 2».