Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello

   

Pagina (97/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (97/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Cittaducale
   91
   maggior arco, si offre alla vista di vaghissimo effetto per l'elegante intreccio di fiori e fogliame. Nella lunetta è dipinta la Vergine eoi Pulto sedente fra due santi, probabilmente Sant'Agostino quello con la mitra e San Manno, protettore della città >. Lo storico Sebastiano Marchesi, a pag. SO del suo Compendio storico dì Cittaducale, ricorda con le seguenti parole l'opera monumentale: < Spinse in quest'anno (1450) un caritativo affetto di far la porta grande della chiesa di Sant'Agostino, di sì nobile architettura alla francese (?) che non può competere seco per bellezza di intagli e di fogliami, colonnati, rilievi e mezzo rilievi, timpani ed altre proporzioni, qualsivoglia porta di chiesa che per queste terre e città d'intorno sia >.
   Altra chiesa di Cittaducale è Santa Maria, e fuori della città, dirimpetto alla porta turrita detta oggi Porta Napoli, sorge quella di San Manno, protettore della città.
   Il Comune di Cittaducale ha buone scuole elementari pei due sessi, diverse opere pie, il circolo Cotilia, uno stabilimento di bagni minerali, ecc. Commercio attivo con mercati settimanali.
   Il bilancio comunale di Cittaducale, per l'esercizio 1897, fu consolidato nelle cifre
   seguenti :
   Attivo
   Passivo
   Entrate ordinarie.......L, 47.186
   Id. straordinarie.....» 3.367
   Differenza attiva dei residui. . . » 2.971
   Partite di giro e contabilità speciali > 9.420
   Totale I.. 62.944
   r,.
   Spese obbligatorie ordinarie . Id. id. straordinarie . . »
   Id. facoltative .......»
   Movimento di capitali
   Partite di giro e contabilità speciali »
   29.141
   4.686 3.753 15.944 9.420
   Totale L. 62.944
   Cenni storici. — Cittaducale fu fondata nell'anno 25° del regno di Carlo II, con diploma spedito da Napoli il 27 febbraio 1309 e chiamata Città Ducale in onore di Roberto, allora duca di Calabria. Il 24 giugno del 1502 fu elevata a sede vescovile e dotata da Alessandro VI del titolo di città; ma la sede fu soppressa nel 1818.
   Durante il regno di Alfonso I d'Aragona mutò più volte signoria, come Aquila, quindi fu aggregata allo Stato pontifìcio ed ora, per trattati, al reame di Napoli. Nella celebre Congiura dei Baroni rimase fedele a Ferdinando I, il quale le inviò in guiderdone ampio diploma concedente < in perpetuo la grazia di potere liberamente, senza pagamento di diritti e senza incorrere in alcuna pena, portare a qualunque pascolo, anche fuori del regno, ogni sorta di bestiami grossi e minuti >. Cittaducale coniò monete, fra le quali un doppio bolognino con la leggenda De Civita Dicali.
   Nel secolo XVI fu data in dono dall'imperatore Carlo V ad Alessandro de'Medici col titolo di duchea; morto il quale l'ebbe Ottavio Farnese, che aveva sposato la vedova di Alessandro, Margherita d'Austria, figliuola naturale di Carlo V. Spenta la famiglia Farnese, Cittaducale passò, con tutti gli altri possedimenti di essa, ai Borboni.
   Nel 1702 fu spopolata e rovinata in gran parte da un orribile terremoto e forti danni ebbe da quello più recente del 1898.
   Coli, elett. Cittaducale — Dioc. Aquila - Pl, T. e Str. ferr.
   Dintorni di Cittaducale.
   L'antica Culilia. — Fra Cittaducale ed Antrodoco, in un luogo presso il villaggio di Paterno detto Codia ancora al dì d'oggi, sorgeva l'antichissima Cutilia, città dei Sabini, venerata per un tempio famoso eretto dai primi abitanti alla Vittoria, detta Vacuna in lingua sabinica. Era situata in vicinanza di un laghetto detto Cutiliae Lacus o Lacus Cutiliensis. Al dire di Dionisio esso non aveva che 140 metri di diametro, ma una grande profondità, e derivava la sua grande celebrità dal fatto che aveva nella sua superfìcie un'isola galleggiante. Questo fenomeno, grandemente esagerato da molti