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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   (30
   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   Un busto di Ovidio stava anticamente sopra Porta del Vecchio, che cadde per terremoto. Il busto da casa Tabassi di Solinomi passò a un Tubassi di Celano che
   lo vendette, ed ora dicono che stia nel Louvre! (fig. 18).
   Venendo dalla stazione ferroviaria, c percorrendo il Corso si trova la chiesa dell'Annunziata e l'edilizio annesso, la cui facciata è monumento nazionale. Della chiesa si parlerà fra poco. La facciata, detta anche dell'Annunziata, già palazzo Municipale, ha tre porte : la principale, con la soprastante finestra, ò del quattrocento; le altre due, con le superiori relative finestre, sono del cinquecento e già l'intero fronte fu costruito a tre riprese. Nell'intervallo di queste tre porte si ergono sette pilastri sormontati da altrettante statue colossali. Le più basse sono le due laterali alla porta principale sotto l'orologio, una delle quali rappresenta SuntAmbrogio, il che attesta maggiormente che vi presero parte gli artisti milanesi. Bellissima la cornice lungo il primo piano; semplice e di severo aspetto il coronamento. Tutto il fronte si presta a uno studio sulle evoluzioni caratteristiche dell'architettura dai primordi del quattrocento in poi, cioè fino al 1532. Quindi abbiamo l'opera a traforo, la bifora e la trifora, applicate con forma ogivale. Il resto della facciata è a cortina di pietra paesana (figg. 19-20).
   A circa metà del Corso si apre la gran piazza, oggi detta di Garibaldi, da cui scor-frìrg. 17. — Solinomi: Statua di Ovidio gonsi da ogni parte sopra le case le mon-(da fotografia). tagne circostanti, sulle cui cime vedesi la
   neve per la maggior parte dell'anno; è una delle più grandi d'Italia, e, sebbene priva di edifizi notevoli, è resa pittoresca in sommo grado dall'acquedotto archiacuto del 1400, che traversa la sua estremità superiore e sotto i cui archi un'ampia scalinata, sempre popolata, discende nella piazza. Dirimpetto alla piazza ergesi parte dell'abside e la gran porta gotica laterale della chiesa di San Francesco della Scarpa. Questo grandioso portale è uno dei più belli che si conoscano e nella lunetta vi è un affresco con l'effigie di San Francesco d'Assisi.
   I terremoti fecero sempre mal governo di Solmona e quello segnatamente del 17CG atterrò molti pubblici edilizi, sì che gran parte di questi hanno un aspetto incompiuto.
   JPOJRTA NAPOLI
   Solmona aveva anticamente sei porte, ma altrettante se ne aprirono in seguito, quando nel suo recinto ampliato furono compresi i nuovi borghi di San Panfilo, Pomiaro, Sant'Agata, Santa Maria della Tomba, Pacentrano e Boi-ghetto. Il borgo della Tomba, sorto sotto il regno di Roberto d'Angiò nel 1315, ampliandosi coli'andar del tempo, fu ripartito da due vie, murato e chiuso. Furonvi erette due porte: una detta Porta Nuova, l'altra della Tomba dietro la chiesa omonima, di cui diremo più sotto. Questo borgo fu