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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Sulmona
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dotato di due monasteri, presso porta Nuova, ora ridotti ad abita/ioni civili; e delle chiese una, quella di Sant'Antonio, venne trasformata in cantina, e l'altra quasi tutta ammodernata.
Porta Nuova, ribattezzata poi col nome di Porla di Napoli perchè mette alla strada che va a Napoli, si può dire costruita verso la prima metà del secolo XIV; sta a sud-est della città, è di un aspetto originale, un complesso di elementi diversi e disordinati, i quali formano un insieme pittoresco che arresta e stupisce il riguardante. Il bugnato rustico, a ino' di quello di alcuni palazzi di Firenze, è serratissimo per dimensioni e per forme quadrate, rettangolari e triangolari. Troppo lunga sarebbe la descrizione delle bellezze artistiche di questa porta, di cui tutta la facciata fu cosparsa dal tempo di una tinta giallo-oro, sì che il valente pittore De Chirico ebbe a definirla un masso d'oro lavorato col cesello (lig. 21).
CHIESE
Cattedrale di Sa» Panfilo. —
Un'epigrafe latina ci fa sapere che la cattedrale di Solinomi fu edificata in origine sopra il tempio di Apollo e di Vesta, che vi ebbero un culto speciale ili un luogo chiamato Bussi. Del resto, di questo tempio si hanno notizie assai prima del secolo XII a cui la predetta iscrizione si riferisce, ed è noto che in origine fu dedicata, come tante altre cattedrali, alla Vergine ; finché, nei primordi! del secolo IX, fu denominata da San Panfilo dal vescovo di questo nome, morto in concetto di santità verso il 700.
Coll'andar degli anni soggiacque a 11011 poche trasformazioni e, ridotta per ingiurie del tempo e del terremoto 111 cattive condizioni, fu, nell'anno 1078, ristaurata ed abbellita con opere egregie da Trasniondo, figliuolo di Odorisio, conte dei Alarsi ed abate di Santa Maria in Tremiti, creato vescovo nel 1074.
Questi ristauri furono compiuti nel 1119 con grande dispendio; ma durante l'assedio di Solinomi nel 1228 per Giovanili di Brienne, re di Gerusalemme e suocero di Federico li, la chiesa fu data alle fiamme e 11011 solo rimase distrutto gran parte del fabbricato ma perì eziandio l'archivio antico e prezioso. La chiesa fu ristaurata e riconsacrata il 20 settembre del 1238 da Gregorio l'olo vescovo di Cliieti, come narra l'Ughelli nella Serie dei vescovi solmonesi.
Durante il regno di Corrado IV la cattedrale fu di bel nuovo preda delle fiamme, che consumarono gran parte delle antiche scritture ; ma, col favore di Carlo 1 d'Angiò, fu ristaurata ed ampliata nel 14G3 dal vescovo Donato Bottini e di bel nuovo nel 1501. Verso il 1621 Francesco Cavalieri, patrizio romano, collocò in un'urna più nobile il corpo di San Panfilo ed arriccili di suppellettile preziosa la sagrestia della basilica
li — La Patria, voi. IV, parte 2».
a
l'ig. 18. — Solnioiia: Antico busto di Ovidiu (da fotografia).