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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   C1U
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   e l'enne irritate spiegarono la bandiera insurrezionale. Allora gli Aquilani assalirono e presero Penne che fu, per ordine del Caldora, messa a sacco e devastata orribilmente. Ma in seguito Penne si riconciliò con Aquila con la quale si mantenne fedele al re Renato. Secondo le cronache del tempo la terribile pestilenza del 1550-57 miete in Penne più di 3000 vittime.
   Carlo V, insignoritosi del reame di Napoli, diede Penne, in un con Campii, Pianella, Ortona ed altre città abruzzesi, in dote a Margherita d'Austria sua figliuola naturalo disposata ili prima ad Alessandro de' Medici e quindi, spento costui da Lorenzi no, ad Ottavio Farnese, figliuolo di Pier Luigi Farnese e nipote di papa Paolo 111. (Ili augusti coniugi, accompagnati dal loro maggiordomo Giovanni Alìprandi, che ottenne per sè e pe' suoi discendenti il titolo di Conte Palatino, onorarono della loro presenza la città di Penne la quale fu dichiarata capo dello Stato Farnesiano. Durante il governo ili Margherita furono Coni])®.ti alcuni statuti municipali scritti su carta pergamena in bei caratteri gotici ed esistenti tuttora.
   I)a Margherita d'Austria il suddetto Stato Farnesiano passò a Carlo III di Borbone e tornò quindi al R. Demanio. Nell'assetto amministrativo del reame di Napoli nel 181G Penne divenne capoluogo di distretto ma nel 1837 questa prerogativa le fu tolta per conferirla a Città Sant'Angelo. Nel 1818 ridivenne capoluogo di circondario e tale è tuttora. Penne fu onorata più volte dalla presenza di sovrani e di principi e ne basti citare l'imperatore Lodovico II, Ottone e la regina Giovanna I d'Angiò.
   Uomini illustri. — Fra gli uomini illustri che nacquero in Penne citiamo i seguenti: Maestro Berardo, scrittore del Sommo Pontefice ed arcidiacono di l'enne, ignoto a tutti gli storici abruzzesi; Giovanni, professore di tìsica, ignoto anch'esso; Aminolo, valente cesellatore di cui si ha notizia in ini documento del 1235; Bartolomeo di l'enne, frate minorità e legato regio; Luigi di Penne, argentiere sotto re Ladislao; Pietro Andrea di Penne, procuratore speciale di re Roberto presso il Comune di Pisa; il celebre giurisperito Luca di Penne, il quale fiorì verso il 1370 a' tempi della regina Giovanna I, che aveva un monumento marmoreo nell'antica chiesa ti San Francesco, di cui si conserva la lapide con iscrizione latina nel palazzo municipale ; Antonio da Penne, consigliere e segretario di re Ladislao ; Sabino da Penne, celebre giureconsulto e cavaliere; Muzio l'ansa, medico e filosofo di grido; Giacomo Antonio e Nicolò Angelini, illustri teologi; Antonio Naccaria, sacro oratore; Tolomeo, Gentile, Bartolo, Baldassarre ed altri membri della famiglia Castiglione, capitani valorosi che esercitarono uffici importanti nella corte dei re di Napoli; Nicolò Aliprandi, protonotario apostolico, governatore degli antichi tre rioni di Penne; Luigi Scorpione, autore di opere pregiate, regio consigliere, uditore del sacro palazzo e legato di papa Martino V in Polonia; Pompeo Oastigìioni, prode cavaliere che ricondusse all'ubbidienza del re le provincie ribellate dai conti di Manoppello e di Molitorio; Gabriele de Torres, che difese strenuamente la fortezza di Pescara e ne fu rimeritato da Carlo VI con la promozione a generale e il titolo di marchese; Mario de' Fiori, insigne pittore, ecc.
   Nel 1837, quando Penne insorse contro il dominio dei Borboni, furono messi a morte i capi che avevano promulgata una Costituzione detta di Parlamento. Dei Pennesi fucilati in quella triste emergenza, la storia si fa un debito di ricordarne otto, e cioè: Caponetti, Antico, Mandriccliia, Toppe ta, Brandizii, D'Angelo F., D'Angelo G. e l'alma.
   Coli, elett. e Dioc. Penne — P1 e T. locali, Str. ferr. a Montesilvano.
   Farindola (31-00 ab.). — Sorge a 480 metri sul mare e a (J chilometri a ponente da Penne, sul declivio meridionale di 1111 monte alla sinistra del Tavo, in aria saluberrima e con territorio coltivato a cereali ed a viti. I suoi boschi sono abbondanti di selvaggina. Vi si dà caccia, anche al camoscio.
   Coli, elett. e Dioc. Penne — I'2 locale, T. a Penne, Str. ferr. a Montesilvano.