Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello
Pagina (310/386) Pagina
Pagina (310/386)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
ÌJ1-4 l'arte Quarta — Italia Meridionale
Mandamento di TORRE DEI PASSERI (comprende 6 Comuni, popol. 13.91-6 ab.).— Territorio in colle e in monte, nell'angolo più meridionale del circondario, bagnato dal fiume Pescara. Suolo assai fertile segnatamente in vino, olio, frutta, legumi e foglia di gelso.
Torre dei Passeri (2C24 ab.). — A 101- metri di altezza sul mare e a circa 28 chilometri da Penne, sulla sinistra del Pescara e poco lungi dal torrente Orta, proveniente dal Majella, devastatore in tempo di pioggie dirotte. Industrie variate ed attive. Raffineria di petrolio, fabbriche di vasi di creta, di acque gassose, di paste alimentari; tintoria, gualchiera ed allevamento importante del baco da seta.
A un chilometro da Torre dei Passeri sorge la badia di San Clemente a Casa uri a, uno dei monumenti più insigni dell'arte cristiana in Italia non solo, ma nell'intiera Europa, secondo il P. di Meo ne' suoi Annali critico-diplomatici. Descriviamola rapidamente sulla scorta di Del Re e del Binili :
Giace essa in una fertile ed amenissima pianura non molto lungi dalla forra m cui scorre il fiume Pescara il quale, con corso angusto e precipite, va a scaricarsi nel non lontano Adriatico. In addietro il fiume, dividendosi in due larghi bracci, dava a quel luogo ameno la forma di un'isola sulla quale vuoisi sorgesse l'antica Interpromio, città dei Marrucini e stazione della via Claudia Valeria fra Corfinium e Teate, ricordata ne\Y Itinerario di Antonino e nella Tavola l'eutingeriana. Ciò è confermato da ruderi e frammenti di opere egregie, dalle monete, bronzi, anelli, dagli avanzi di antiche costruzioni, epigrafi scoperte in varii tempi e finalmente da un'iscrizione appiè della porta maggiore della basilica di Casalina, la quale fu fondata per voto fatto dal pio imperatore Ludovico II, assalito a tradimento e fatto prigione (lai Francesi in Benevento e poi liberato con giuramento di non prender mai vendetta dell oltraggio atroce.
L'abbazia di Casauria sorge dunque nella già isola formata dai due bracci del Pescara e per sontuosità, per l'ammirabile ordine architettonico, pei marmi preziosi e le egregie opere d'arte riuscì degna in tutto della pietà e munificenza dell'imperatore Ludovico che la fondò sullo scorcio dell'871 (e non nell'860 come vuole il Mabillon ne' suoi Annali Benedettini) e dell'abate Leonate che, nel secolo XII, restaurandola la decorava splendidamente.
Un consiglio di vescovi, arcivescovi e cardinali, convocato da Ludovico, deliberò si trasportasse nel cenobio di Casauria il corpo di San Clemente concesso da papa Adriano, il che avvenne nell'872. L'imperatore, con suo diploma da Capua del 26 maggio dell'873, elargì al monastero immensi beni, fra gli altri quelli che possedeva per diritti paterni e materni in tutta Italia e nella I'entapoli, dentro e fuori Roma, a Fermo, Ascoli, Teramo, Penne e Chieti, oltre a privilegi non pochi. Gli abati (dei quali il primo fu Romano nominato dallo stesso Ludovico) ebbero giurisdizione civile e fecero uso dello scettro imperiale e regale, al quale papa Urbano II sostituì, nell'anno 1098, il bacillo pastorale essendo abate Grimoaldo. Tiopo l'abate Leonate, eletto nel 1152 e morto nel 1192, la badia di San Clemente a Casauria incominciò a decadere, fu ridotta nel secolo XIV a commenda e tal si rimase sino al XVIII. Il nome dell'abate Leonate vivrà immortale per la celebre basilica dedicata a San Clemente da lui fatta innalzare, ornandola di splendidi capolavori artistici, più non esistendo, di quella fondata dall'imperatore Ludovico II, che la cripta o chiesa sotterranea.
La basilica è a 6 navate con ampio porticato, decorata dì una sola abside, semicircolare, corrispondente alla navata di mezzo. L'edilizio, scosso dal tremuoto nel 1348, fu restaurato cent'anni dopo nel 1448, ma in uno stile che mal conciliavasi coll'antico. Il portico magnifico, che adorna la facciata, si compone di tre grandi archi di cui il mediano, il più ampio, è rotondo e i due laterali a sesto acuto son etti ila grossi pilastri fiancheggiati nei tre lati da colonne ed ornati di bellissimi capitelli istoriati e rabescati. Ergesi sopra il portico la facciata di linee semplici, severe ed eleganti nell'istesso