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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   C1U
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   SO chilometri quadrati e penetra entro il confine del circondario di Piedi monte d'Alife 111 provincia di Caserta. Del Matese la cui vetta più eccelsa, monte Miletto, ergesi a 2050 metri sul livello dell'Adriatico, già abbiami detto altrove.
   Parecchi gioghi attraversano in pui guise il circondario di Campobasso, occupatale no circa tre quarti del suolo e lasciando qua e là più colli elevati.
   Bèli diversa è la costituzione del circondario di Larino, il quale, trattone qualche sommità fra le sponde del Trimio e quelle del 15 i feri io, è. tutto interpolato da pianure e da colline, le quali, incominciando dalle falde e dalle vicinanze dei monti, e, proseguendo in direzione nord-est, vanno digradando a poco a poco a misura che si approssimano al litorale adriatico, il quale dilungasi dalla foce del Trigno sino a quella del Saccione e mostrasi arenoso ed ingombro di piccole, paludi e di bassi fondi allagati nelle grandi pioggia
   Annoveratisi in tutta la provincia di Campobasso ben settantuna montagne e mon-tagnuole distinte ed ottantasette fra colline e collinette, le quali rendono il suolo in sommo grado disuguale, dando origino, più dalle falde occidentali e meridionali che dalle altre, a fiumi, a torrenti, a ruscelli con frapposte valli, vallate e pianure.
   Geologia. — I monti isolati presentano quasi ili ogni dove masse limitate di calcarea stratificata, con reliquie ili corpi organici marini di età secondaria; hanno vette «piasi tutte a piceo o poco inclinate, denudate di terra, dorsi boscosi e falde dissodato in parte e ridotte a cultura.
   La maggior parte delle colline constano di scisti argillosi con straterelli calcarei intercalati e presentano tutti i contrassegni di origine terziaria antica; altre, più recenti, sono composte di sabbia calcarea giallognola, basata sopra marna argillosa cerulea. Trovansi hi più luoghi terreni alluvionali composti di ghiaia, sabbia, argilla calcarea, ecc., che le acque divelse.ro a poco a poco dalle alture circostanti ed alzarono in cumuli o spianarono in istrati più o meno densi e spesso orizzontali.
   Tremuoti violenti scossero in tempi remoti la regione attorno al Matese e lo attestano le fenditure delle roccie a Guardiaregia, Isernia, Carpinone, Civitanova del Sanuio, Ripa Limosano. 11 tremuoto più orrendo nei tempi moderili fu quello del 26 luglio 1806 il quale cagionò danni enormi, atterrando 8 Comuni, rovinandone 45, uccidendo o ferendo circa 6000 persone.
   Valli, — Le valli vi sono generalmente profonde, come quelle che furono scavate in terreni facilmente erodibib La più lunga ed importante è quella del Biferno, la quale, rinserrata fra alte sponde, va sino a Guglionesi nel circondario di Lamio ove mette capo ad una pianura che sterniesi sino al mare. Più stretta e corta è l'altra del Trigno confinante con la provincia di Chieti da Salcito nel circondario di Campobasso sino alla sua foce presso alla (piale si allarga assai. Viene quindi per importanza quella del Volturno, che ha le sue origini in circondario d'Isenna. Le rimanenti non sono che vallette più o meno anguste e corte, alle falde e frammezzo i colli e i monti fra le cui diramazioni e i dorsi stendonsi parecchie pianure, fra cui importante quella che si dilata verso Larino davanti il litorale adriatico, fra i torrenti Sinarca e Saccione.
   Fiumi. — I fiumi più cospicui della provìncia di Campobasso sono il Biferno, che la divide quasi per metà nella sua lunghezza; il Trigno, già citato; il Volturno (del quale già si è detto abbastanza in addietro), che la percorre tra Venafro ed Isernia, oltre al Tammaro ed al Fortore; dopo dei quali seguono ì torrenti Tappino, Fiumicello, Cigno, Saccione, Smarca, M ergo la, Vandra, Longano ed altri minori.
   11 Biferno (l'antico Tifernus) scaturisce col nome di Ilio Petroso nelle vicinanze di Castelpetroso, sullo spartiacque apenninico, a 400 in. di altezza, corre in direzione sud-est nell'avvallamento fra il Matese e i monti di Frosolone e, giunto a sud di Bojano, ingrossato da parecchi influenti provenienti dal Matese e dalle copiose sorgenti di Bojano, piega repentinamente in direzione generale nord-est. Passa quindi