Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello
Pagina (319/386) Pagina
Pagina (319/386)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Provincia di Campobasso
313
Le loro prime gesta sono accennale dagli storici, ma furono di tal fatta che, mercè il valore c la costanza,ampliarono si fattamente il dominio die fu bisogno dividerne lo stipite inSanniti Penivi, ni Sminili Irpint e in Sanni li •Caudini, dai quali diraniaronsi di quando in quando grosse colonne, che diedero origine ai Caraceni, ai Marrucinì, ai Vcstini, ai Marsi, ai Peligni, ai Frentani, ai Lucani ed ai Bruzii, tutti di ugual linguaggio, usi e costumi.
Vissero dapprima ripartiti in numerosi borghi vicini fra loro, il clic contribuì grandemente al crescere della popolazione ed allo sviluppo dell'agricoltura, la quale formò, al dire di Orazio, la loro prima e principale industria. Rilevasi da Vanirne che i terreni ripartiti fra gli abitanti, secondo la rispettiva capacita di coltivarli, diedero origine ad un sistema di leggi agrarie che produssero attività, industria e floridezza. Genti siffatte non potevano non essere tenacemente amanti della propria indipendenza e non essere animate da quella virtù clic destò l'ammirazione universale per le prove innumerevoli di coraggio e di disprezzo nei pericoli e nella morte. Non fu dai Sanniti e dai Penti i principalmente che i Romani appresero la maniera di armar gli eserciti, di tenerli uniti, di schierarli, d'invadere i territori nemici, di combattere con agguati o a viso aperto, l'arte della guerra in una parola?
Secondo gli antichi scrittori i Romani, dopo sottomessi i Latini, i Volsci, gli Equi, i Rutuli, gli Erntci, gli Aruntini, i Sabini e gli Ktrurii in parte e, dopo vendicata l'invasione dei Galli, trovarono nei Sanniti il nemico piti formidabile ed ostinato sino allora conosciuto, un nemico che dall'anno di Roma 410 al 072 contese loro il dominio d'Italia e del mondo intiero. I Sanniti non furono vinti che dalla natura del loro governo federativo, la cui lentezza nelle pubbliche deliberazioni non gli lasciava agire con la celerità richiesta dal pericolo e la cui concordia nelle spedizioni guerresche di rado permetteva di raccogliere sotto la medesima insegna le armi dei rispettivi Stati. Per la quale cosa, in proporzione che guerreggiavano in difesa della propria indipendenza, rimettevano di signoria, di dignità e di forza relativa. Per contro, i Romani, i quali avevano un governo accentrato, concorde ed attivo, prendevano con tal prontezza e risolutezza gli espedienti più opportuni, che invadevano i paesi nemici prima clic si ponessero sulle difese.
Tornando ai Pentii, essi erano indubbiamente una delle più importanti tribù sannitidie. La loro città principale era Bovianum, elio ritroveremo sotto Bojano nel circondario d'Isernia, nel cuore del territorio sannita ed è perciò probabile che occupassero tutta quell'aspra ed alpestre regione che stendesi dalle frontiere del Lazio, nella valle del Lirì, a quelle dei feniani verso l'Adriatico. Ma è impossibile determinare con certezza i loro limiti precisi e separare la loro storia da quella dei rimanenti Sanniti.
È invero probabile che, durante le lunghe guerre dei Romani coi Sanniti, i l'entri fossero la tribù dominante in questi ultimi e pigliassero sempre parte in quelle guerre. L'unica occasione in cui si separarono dai rimanenti Sanniti fu durante la seconda Guerra Punica, quando tutti gli altri Sanniti, eccettuali i Penivi, dichiararono in favore di Annibale dopo la battaglia di Canne, nel 210 avanti C. È questa l'ultima occasione nella quale imi incontriamo il loro nome nell'istoria; ogni traccia di distinzione fra essi e gli altri Sanniti pare andasse in seguito perduta e il loro nome non è nemmeno più nientuvato in Strahone ed ili Plinio.
Sotto i Longobardi il Molise, che prese poi il nome di provincia di Campobasso, formò parte del ducato potente di Benevento e da esso furono poi staccati Scpino, Fojano ed ! sernia per costituirne un gastaldato ai Bulgari scesi dalla Sarniazia in aiuto del re Grimoaldo. In capo a due secoli la provincia venne in potere di Guidalberto col titolo di Contado di Bovino, che mutò poco appresso in quello di Contado di Molise, il quale, istituiti ch'ebbe Federico II i Ciasliiievali, fu posto sotto la dipendenza di quello di Terra di Lavoro (ora Caserla); iincliè, dopo vaiii mutamenti sotto gli Angioini e i primi re Aragonesi, fu incorporato alla Capitanata (ora provincia di Foggia) e costituito, nel 1811, in provincia indipendente.
-*-
40 — I,(i futi ia, voi IV, parte 2*.