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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Campobasso 131
giogo feudale. Quando Carlo Vili trasse alla conquista del reame di Napoli, Nicolò figliuolo di Angelo di Cola, si dichiarò in favor suo. In questa guerra gli abitanti di Campobasso resero grandi servizi al re di Francia e ne ebbero in guiderdone i feudi
di 13aranello, di Busso e di__ ¦
Montcvairano.
A breve andare Ferdinando II ricuperò il regno e privò il ribelle Nicolò di tutti gli Stati e della contea di Campobasso che vendè ad Andrea da Capua, i cui discendenti le possederono finché venne in possesso di Cesare Gonzaga il quale la vendè, per 24.000 ducati, a Gian Giacomo Cosso. Appartenne poi successivamente ai De Marinis, ai Carata, al regio Demanio, a Marcello Carafa, finché gli abitanti, stanchi delle angherie e prepotenze di tanti feudatari, ottennero, nel 1739, di essere aggregati al regio Demanio mediante lo sborso di 108.000 ducati. Acquistò così nuovo lustro e divenne in seguito capoluogo della provincia di .Molise o Campobasso.
Secondo il Romanelli, la stazione ad Canales, sotto l'Impero romano, erapresso Campobasso, e presso Cam-polieto quella ad Pyrum, l'ima e l'altra registrata nella Tavola Peutnigeriana.
UOMINI ILLUSTRI
Molti ne vanta Campobasso, fra cui i seguenti: Nicolò Pignolio, medico di grido del secolo XVII; Fi- Fig. 80. — Campobasso: Fontana dei Cappuccini,
lippo Musenga, autore di
un'opera intorno alla Storia, Statuti e privilegi dell'Ordine Costantiniano nel 1770; Francesco di Atellis, che scrisse la Storia della civilizzazione de1 selvaggi in Italia; Gianlionardo Palombo, decollato nel 1799 per le sue opinioni liberali e per aver partecipato al governo della Repubblica Partenopea; Michel Angelo Ziccardi, valente medico-chirurgo, autore di un gran numero di memorie accademiche e di una cronaca patria del secolo XVI con altri scritti storici e letterari assai pregiati anche per la